We're sorry but our site requires JavaScript.

di ANTONIO IAPICHINO - L’aula liturgica della chiesa parrocchiale “San Giovanni Battista” di Mirto Crosia” ha ospitato un’importante e apprezzata iniziativa socio culturale sul  tema“Il dolore e la sofferenza: limiti alla crescita umana?”. L’incontro, moderato dal parroco, don Giuseppe Ruffo, è stato pianificato nell’ambito della Scuola parrocchiale di formazione “Agli stessi sentimenti di Gesù Cristo”. Hanno relazionato la psicologa e psicoterapeuta Federica Celestino e il parroco della parrocchia “San Gaetano Catanoso” di Gioia Tauro, nonché assistente regionale dell’Unitalsi, don Giovanni Battista Tillieci, La dottoressa Celestino ha sottolineato che bisogna imparare a gestire il dolore, amarlo e curarlo e, purtroppo, quando il dolore non si accetta esso si trasforma in sofferenza. La specialista, inoltre ha evidenziato come il dolore faccia parte della nostra vita, quindi, va accettato e vissuto. Si è poi soffermata sul dolore emotivo che, nasce vive e passa. Inoltre, ha ribadito l’importanza dei legami affettivi che permettono la condivisone del dolore. Don Tilliaci, ha ricordato come Cristo “ci ha resi liberi attraverso la croce liberandoci dalla schiavitù del peccato. Ci ha esortato – ha detto il presbitero - a dare un nome al dolore e alla sofferenza, a rispettarlo e ad abitarlo e ci ha messo in guardia a non far diventare il dolore un inferno nella nostra vita”. Dunque “no alla chiusura e all’isolamento”.