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Rossano (Cosenza) - Intitolazione di nuove strade


Con un’apposita Delibera della Giunta Comunale del 2008, venivano nominati sette esperti in campo storico-culturale e laico-religioso come membri della Commissione Toponomastica Cittadina. Gli esperti nominati sono i seguenti signori: Prof. Giovanni Sapia (storico, letterato, Presidente dell’Università Popolare) Prof. Mario Massoni (docente di storia e filosofia, Presidente dell’Associazione “Roscianum”) Prof. Franco Joele Pace (storico) Mons. Franco Milito (direttore Archivio Storico Diocesano) Dott. Pier Emilio Acri (archivista di Stato, giornalista, scrittore) Cav. Luigi Zangaro (tipografo, editore) Prof. Francesco Pace (docente di italiano e latino, scrittore). La Commissione riunitasi con scadenza periodica, alla luce di tutti gli elementi, esaminati nel corso delle riunioni, volti a prendere conoscenza dei vari aspetti inerenti il proprio ruolo, per assolvere al compito affidatole la ha convenuto – riferisce testualmente una nota dell’ufficio stampa del Comune di Rossano - di volersi attenere ai seguenti criteri:
  • non intervenire sulla toponomastica esistente al fine di evitare diversi problemi che eventuali variazioni avrebbero comportato ai cittadini residenti a breve, medio e lungo termine;
  • segnalazioni di cambiamento riguardanti solo le intestazioni di nomi palesemente erronei e, per questo, da correggere;
  • individuazione di aree di nomi non presenti nell’attuale toponomastica cittadina e/o, se incompleti, da perfezionare secondo i seguenti ambiti: Geografia continentale,  Popoli e dominazioni storiche dell’Italia Meridionale e della Calabria; Scrittori e poeti della letteratura greca, latina, italiana, calabrese e straniera; Personaggi dell’Oriente Cristiano (a livello civile e religioso) attinente con la storia della Città come risulta dalle fonti;Personalità religiose; Personaggi illustri o benemeriti, Decorati al valor militare; Personaggi dello spettacolo (cinema, teatro, musica);Personaggi del XX secolo;
  •   Alla fine del proprio lavoro la Commissione toponomastica ha presentato all’Amministrazione Comunale una proposta, non vincolante, di intitolazione delle vie. L’Amministrazione comunale, integrandola con quelle di associazioni e cittadini ha deciso di intitolare, con una delibera del 18 marzo scorso, 28 spazi pubblici, fra strade e piazza di nuova formazione a figure personalità, decedute da almeno 10 anni, del recente passato, che hanno dato lustro che per qualità morali, doti culturali e profusa capacità nell’esercizio di funzioni e cariche pubbliche ricoperte, alla Città di Rossano e alla Repubblica Italiana.   Le personalità a cui sono state intitolate le strade sono le seguenti: Gaetano Noce        (Insegnate e Giornalista, Assessore alla Cultura del Comune di Rossano) Guerino Pappalardo (Farmacista, creò la prima farmacia allo scalo di Rossano); Jean Josipovici (Poeta, Filosofo, Cittadino onorario della Città di Rossano); Roberto Falco e Giuseppe Schiavi (medaglie d’oro al valor militare);   Gennarino Scorza, Michele Cariati, Roberto (Umberto) Curti, Giuseppe Novelli, Piacentino Giuseppe, antifascisti e confinati politici;  Maria Castellani (Fondatrice della Fidapa, Professoressa  universitaria Ebrea, perseguitata). Luciano Lama (Sindacalista, Politico, Segretario della Cigl) Peppino Impastato (Eroe e Vittima della Mafia), Antonio Curia (Medaglia d’Argento al Valor Civile), Luca D’Amico (Artista, Pittore, Maresciallo Maggiore della polizia di Stato), Domenico Rizzo (Senatore) Luigi Amantea (Colonnello e Senatore) e Giuseppe Tassone (Tenente Colonnello dei Carabinieri reali),  Henry Dunant (Fondatore della Croce Rossa).   Mons. Antonio Guarasci, Mons. Nicola Altavista, Mons. Muzio Montalti      (Sacerdoti),  Giovanni Paolo II (Papa – beato) S. Francesco D’Assisi (Santo).   Inoltre, l’Amministrazione ha intitolato la piazza di nuova costruzione, situata ad Amica dietro la scuola media a S. Giuseppe e degli spazi pubblici alla Resistenza, alle Vittime delle Foibe e ai Partigiani d’Italia.    Di seguito il curriculum vitae delle personalità a cui sono stati intitolati gli spazi pubblici:   CURRICULUM VITAE   1)    GAETANO NOCE Insegnante e Giornalista (1939- 1998). Nacque a Rossano il 18 settembre 1939, secondo di sei figli. Frequentò l’Istituto Magistrale. Il gioco del calcio fu sempre la sua grande passione che lo impegnò fino al 1965. Giocò inizialmente nella gloriosa Nuova Rossano, gestita dai famosi tipografi Rizzo che fu una vera palestra di vita per i giovani del Centro Storico. Fu grazie all’amicizia con i Rizzo che iniziò a lavorare nella tipografia e ad appassionarsi al giornalismo. Proprio Nuova Rossano fu la prima testata per cui scrisse. Vinto il concorso Magistrale diventò maestro di Scuola Elementare e fu un insegnante scrupoloso e attento, amato e rispettato dagli alunni. Partecipò alla vita politica in modo attivo e ricoprì la carica di Assessore alla Pubblica Istruzione, intraprese una campagna di alfabetizzazione nelle vicine campagne. Istituì la Scuola a tempo pieno di Piragineti, in cui si utilizzava anche il metodo di insegnamento Freinet. La sua carriera di giornalista iniziò quando il prof. Giuseppe De Michele, al tempo corrispondente della Gazzetta del Sud, gli cedette tale incarico: si occupò di cronaca nera, sportiva e giudiziaria. Diede impulso, insieme a Ciccio Senatore e al collega giornalista Franco Curia, a Tele Rossano, la prima emittente televisiva privata calabrese, fondata dall’indimenticato dott. Ignazio Sabatini. Una delle prime d’Italia insieme a Tele Biella. Nella televisione si occupò per lunghi anni dell’informazione, curando e presentando, oltre al telegiornale, trasmissioni che rivelavano realtà sconosciute del territorio. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Calabria dal 1983 il suo fu un giornalismo decisamente calato nel sociale, che partiva da un grande amore per Rossano e per la sua gente. Testimonianza di ciò furono le numerose critiche che comparivano nei suoi articoli, originate dal suo desiderio di smuovere situazioni precarie e stantie. Collaborò con numerose testate fra cui: “Tribuna”, “La Discussione”, “Pitagora”, “L’Altra Italia”, “Nuova Rossano” e “Gazzetta del Sud”. Partecipò a due concorsi letterari: “A Rossano Poesia e Prosa Oggi” nel 1978 e nel 1979 classificandosi rispettivamente al primo e al secondo posto. Nel 1988 ricevette il Premio “Società e Cultura di Rossano” per il giornalismo.   2)    Piazza Partigiani d’Italia. Un partigiano è un combattente armato che non appartiene ad un esercito regolare ma ad un movimento di resistenza e che solitamente si organizza in bande o gruppi, per fronteggiare uno o più eserciti regolari, ingaggiando una guerra "asimmetrica". Letteralmente significa "di parte", ovvero persona schierata con una delle parti in causa. In Italia, con il termine "partigiano" ci si riferisce ai protagonisti della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale. Per "lotta partigiana" si intende una guerra di difesa contro un'occupazione militare, la conquista o la colonizzazione di un territorio. Tale forma di conflitto è sancita come lecita anche dalla XX Assemblea Generale dell'ONU (1965) laddove dichiara "la legittimità della lotta da parte dei popoli sotto oppressione coloniale, per esercitare il loro diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza", invitando "tutti gli Stati a fornire assistenza morale e materiale ai movimenti di liberazione nazionale nei territori coloniali". Ciò che contraddistingue il partigiano dal soldato, oltre all'irregolarità, alla accresciuta mobilità e all'impegno politico, è la sua natura territoriale, legata alla difesa di un'area geografica coincidente con l'area culturale di appartenenza.   3)    Via della Resistenza La Resistenza italiana, comunemente chiamata Resistenza fu il fenomeno storico costituito dall'insieme dei movimenti politici e militari che dopo l'8 settembre 1943 si opposero al nazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana. Il movimento della Resistenza - inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazifascista - fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra. La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo. Il periodo storico individuato comunemente come Resistenza inizia, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre) e termina alla fine del mese di aprile 1945. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fu riferito dal CLNAI con la data dell'appello per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano. La Resistenza italiana fu solo la prima parte del cosiddetto periodo costituzionale transitorio, che si concluse con la nomina del primo governo Parri del 21 giugno 1945, mentre la seconda parte terminerà il 1º gennaio 1948, giorno dell'applicazione della nuova Costituzione Italiana.   4) Vittime delle Foibe Con i massacri delle foibe, o più comunemente Foibe, si intendono gli eccidi perpetrati per motivi etnici e/o politici ai danni della popolazione italiana di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, durante ed immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, per lo più compiuti dall' Esercito Popolare di Liberazione iugoslavo. Negli eccidi furono coinvolti prevalentemente cittadini di etnia italiana e, in misura minore e con diverse motivazioni, anche cittadini italiani di etnia slovena e croata. Il nome deriva dagli inghiottitoi di natura naturale carsica dove furono gettati e, successivamente, rinvenuti i cadaveri di centinaia di vittime, localmente chiamati appunto "foibe". Per estensione i termini "foibe" ed il neologismo "infoibare" sono in seguito diventati sinonimi degli eccidi, che in realtà furono, in massima parte, perpetrati in modo diverso.   5)  Luciano Lama Politico e Sindacalista Segretario della CGIL dal 1970 al 1986 (1921 – 1996) Giovanissimo, aderì al Partito Socialista Italiano e partecipò alla Resistenza partigiana, inizialmente nella 8ª Brigata Garibaldi "Romagna", per diventare successivamente capo di stato maggiore della 29ª Brigata GAP "Gastone Sozzi". Nell'ottobre 1944 guidò la delegazione del comando partigiano di Forlì che prese contatto con il comando alleato per definire la tattica per la liberazione della città romagnola. Dopo la guerra, passò nel 1946 al Partito Comunista Italiano e divenne uno dei suoi dirigenti fino a far parte del Comitato centrale nel 1956. Due anni dopo fu eletto per la prima volta deputato nella III Legislatura e confermato nella IV e V. Si dimette dal mandato parlamentare il 2 luglio 1969, in nome dell'incompatibilità tra l'attività di Parlamentare e quella di Sindacalista. Positivamente distintosi nell'ambito sindacale, responsabile della Camera del Lavoro di Forlì, il suo ruolo di difensore dei diritti degli operai contribuì alla sua scalata nella CGIL, di cui divenne segretario nazionale nel 1970. Operando in collaborazione con il socialista Ottaviano del Turco, Lama fu fautore dell'unità sindacale con CISL e UIL, ma questa strategia non fu sempre coronata dal successo. Il 17 febbraio 1977 all'Università di Roma fu violentemente contestato da giovani aderenti a posizioni extraparlamentari. Nel gennaio del 1978 in un'assemblea all'EUR di Roma propose ai lavoratori una politica di sacrifici, volta a sanare l'economia italiana, rivedendo la posizione del sindacato sul salario come variabile indipendente. Questa scelta venne definita la linea dell'Eur. Al termine della sua segreteria (1986), la CGIL poteva dirsi rafforzata in termini di influenza politica in quanto divenne il principale punto di riferimento della maggior parte dei lavoratori dipendenti, in particolare del settore privato. Anche il numero degli iscritti aumentò, soprattutto nel triennio 1975-1977. Condusse, inoltre, il sindacato a svolgere un ruolo sempre più attivo ed importante nei dibattiti politici, economici e sociali nazionali. Nel 1987 fu eletto Senatore come indipendente nelle liste del PCI e rieletto nel 1992, ma al termine del mandato, preferì non ricandidarsi per motivi di età e di salute. Nel 1988 venne eletto sindaco di Amelia, cittadina in provincia di Terni, dove da tempo possedeva una casa di campagna. Venne riconfermato nelle elezioni del 1993, le prime che prevedevano l'elezione diretta del Sindaco, e restò in carica sino alla sua morte.   6) Mons. Antonio Guarasci Sacerdote (1916 – 1994). Monsignor Antonio Guarasci rappresenta un pezzo di storia, soprattutto della Chiesa di Rossano. Nasce il 19 maggio 1916 a Rossano e da giovanissimo entra nel Seminario Arcivescovile. Proseguirà gli studi liceali nel Seminario regionale “Pio XI” di Reggio Calabria e quelli filosofici e teologici nel seminario regionale “San Pio X” di Catanzaro. Ordinato Sacerdote il 23 luglio 1939, inizia la sua attività pastorale come Vice Parroco nella Chiesa di San Giacomo e nel 1942 è nominato Parroco. Esercita la sua opera didattica anche come docente di Lettere e di lingua francese nel Seminario Diocesano di Rossano e di Religione nelle Scuole Pubbliche. I frutti del suo carisma e della sua azione sono rimasti pmressi nella Comunità di S. Pietro ove per 52 anni profuse la sua opera di Sacerdote. E’ Vicario Generale di Mons. Rizzo, nonché difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico Diocesano. E’ coraggioso e strenuo cofondatore delle ACLI (1946), è assistente ecclesiastico delle stesse dal 1950 al 1975. E’ molto apprezzato come assistente Diocesano dell’Azione Cattolica  e membro del Consiglio presbiterale. Le sue passioni sono la carità per il prossimo, l’apostolato sociale e l’istruzione catechistica, infatti, partecipa con gioia alla Prima Giornata del Rossanese nel Mondo, alla Santa Croce, ideale ponte d’amore fra i rossanese sparsi nel mondo.   7) Nicola Altavista Sacerdote (1877 – 1967). Don Nicola Altavista nacque a Brienza, in Lucania, nel 1877 e da quella forte e generosa terra ereditò il suo carattere lineare e la sua bontà. Ancora giovinetto si trasferì a Rossano per intraprendere gli studi ecclesiastici e vi rimase fino alla sua morte. Il 9 giugno 1900 venne ordinato sacerdote. L’opera e l’attività di Mons. Altavista non sfuggirono ai suoi superiori e così divenne Canonico Statutario nel marzo del 1908, mentre nel 1909 venne nominato Canonico Prebendato. Con Bolla Pontificia del 19 luglio 1916 venne nominato Arciprete della Cattedrale di Rossano che mantenne fino alla sua morte. Ricoprì anche la carica di Vicario Capitolare, per la quale resse la sede vacante della nostra Diocesi sia dopo la morte dell’Arcivescovo Scotti che dopo la morte dell’Arcivescovo Marsiglia. Quale Rettore del Seminario Arcivescovile rese preziosi servigi alla Chiesa della nostra Arcidiocesi.   8) Piazza San Giuseppe San Giuseppe, secondo il Nuovo Testamento, è lo sposo di Maria e molte confessioni cristiane lo ritengono il padre putativo di Gesù. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Il nome Giuseppe è la versione italiana dell'ebraico Yosef, attraverso il latino Ioseph.   9) Michele Cariati Partigiano (1921-1945) Coraggioso Partigiano è stato insignito con la Medaglia d’Argento al Valore per essersi battuto contro i nazifascismi ed aver salvato, con alto spirito di abnegazione e sprezzante del pericolo, diverse decine di persone. Decorato con la seguente motivazione: “sottrattosi alla cattura da parte dei nazi-fascisti, iniziava la sua coraggiosa attività partigiana a fianco di pochi compagni. Partecipava a numerose azioni sempre distinguendosi per leggendario ardimento e benché ferito sostenne tre giorni di continua lotta per l’espugnazione del fortino presidiato dalla milizia fascista. Accerchiato con altri trenta partigiani da preponderanti forze tedesche, dopo aver opposto fiera resistenza contrattaccava il nemico che lasciava sul terreno 150 morti. Inesauribile di energia, nel giorno della riscossa procedeva alla conquista di un centro abitato catturando 100 prigionieri. Partigiano garibaldino di impareggiabile valore ammirato dal nemico e di esempio ai compagni per audacia e sprezzo del pericolo”.     10) Roberto (Umberto) Curti Antifascista e confinato politico (1905-1972) Capo mastro e muratore, cofondatore del Comitato Cittadino del Fronte Nazionale d’Azione antifascista nel 1943, insieme a Maurizio Minnicelli, Giovanni Zagarese, Giuseppe Labonia, Giovanni Bruno e altri. Confinato insieme alla famiglia a Grottaminarda in provincia di Avellino, si è battuto per fiancheggiare a Rossano gli sforzi del governo Badoglio diretti alla cacciata dei tedeschi dall’Italia. Nel 1970, due anni prima della morte, grazie dell’impegno del Presidente della Camera Sandro Pertini, ricevette un vitalizio dello Stato (Ministero del Tesoro – Direzione Generale delle Pensioni di Guerra) dell’importo di 276.000 lire annue.      11) Giuseppe Novelli Antifascista e confinato politico (1889 – 1969). Originario della provincia di Reggio Calabria arrivò a Rossano con il padre che in qualità di giardiniere aveva avuto l’incarico di curare il giardino del Barone De Rosis nei pressi del campo sportivo Maria De Rosis, oggi Anfiteatro degli Entri. Durante la sua adolescenza frequentò gli ambienti antifascisti rossanese e iniziò la lotta politica con Cesare Rossi, Marco De Simone, Curti e Pettinato. Fu chiamato alle armi ed inviato al fronte nei pressi di Gorizia durante la grande guerra dove fu ferito ad un occhio e quindi congedato senza mai vedersi riconosciuta la causa di servizio perché antifascista. Ritornato a casa riprese i contatti con i compagni di fede realizzando diversi atti simbolici ed eclatanti come quello di innalzare una bandiera rossa sul monumento ai caduti del 4 novembre oppure come quello di gettare inchiostro rosso sulle scritte che inneggiavano al Duce sulla casina dell’unione di piazza Steri. Nel 1938 fu arrestato insieme alla moglie, Antonietta Muraca, e a un cognato in quanto alcuni operai che lavoravano per la ristrutturazione del dott. Berlingeri avevano trovato, nella Villa Labonia, dove Giuseppe Novelli risiedeva e lavorava come giardiniere, una bandiera del Partito Comunista, una bandiera rossa e un registro degli iscritti alla sezione del Partito Comunista di Rossano. Ne seguì una retata con il conseguente confino per tutte le persone risultate iscritte in quel registro, mentre Giuseppe Novelli fu arrestato dai Carabinieri e condotto in catene a Cosenza dove fu condannato a 2 anni di reclusione in cella di isolamento e 5 anni di sorveglianza speciale con visite anche notturne dei Carabinieri che recavano spavento ai suoi 11 figli che sopravvissero grazie alla pietà di alcune famiglie benestanti di Rossano. Quando finì di scontare la pena riprese i contatti con i compagni di fede politica e continuò a battersi contro i fascisti.      12) Jean Josipovici Poeta, Filosofo, Cittadino onorario di Rossano ( M. 1992). La vita straordinaria di Jean Josipovici è costellata di appuntamenti con il destino. Figlio dell’ambasciatore francese in Egitto, cugino dell’attrice Lauren Bacall, a soli 15 anni viene iniziato da un maestro Sufi. E’ la sua introduzione alla vita spirituale. Nasce in Francia, a Triel- Sur Seine. Al Cairo, dove suo padre era diplomatico, riceve l’iniziazione sufista, poi quella copta, entrambe eredi dei misteri dell’antico Egitto. Più avanti negli anni, a Parigi, Henri Bergson lo indirizzerà ad Aix En Provence, dove insegnano Segond, M. Blondel, Palliare, Berget, e saltuariamente Paul Valery. A 23 anni si laurea dottore in filosofia all’università di Aix- Marsiglia, con una tesi di introspezione pura: frammenti di vita interiore. Conosce Jean Giono e scrive un breve saggio su questo incontro: lettera a Jean Giono. Dopo la Liberazione pubblica altri due libri: Etrange comme la vie, raccolta di novelle, e Bellecuisse, romanzo. Nel 1950, viene rappresentata a Parigi la sua commedia Docteur Hinterland. Successivamente si allontana dalla scienza ufficiale, troppo speculativa o di laboratorio, per dedicarsi alla disciplina del “Raya yoga” e contemporaneamente mette a punto una terapia personale, totalmente rivoluzionaria, che consiste nel trasformare in positive le vibrazioni negative che sono all’origine di molti squilibri psico-fisiologici. La sua reputazione cresce, si occupa soltanto di persone appartenenti ad un alto livello spirituale. Come uomo Josipovici conduce un’esistenza modesta ed isolata fino agli ultimi anni di vita, in Italia, a Rossano. Nel 1989 diventa cittadino onorario di Rossano ( Delibera di Giunta Municipale n. 1382 dell’11 dicembre 1989). Il cimitero monumentale di Rossano ospita le sue spoglie mortali.   13) Domenico Rizzo Senatore Socialista, Commissario Prefettizio dal 23 ottobre 1943 al 16 ottobre 1944, è stato Senatore della Repubblica nella prima legislatura e relatore di minoranza contro la legge truffa del 1953.     14) Peppino Impastato Eroe Vittima della mafia. (1948 -1978) Nasce a Cinisi il 5 gennaio 1948 da Felicia Bartolotta e Luigi Impastato. La famiglia Impastato è bene inserita negli ambienti mafiosi locali: si noti che una sorella di Luigi ha sposato il capomafia Cesare Manzella, considerato uno dei boss che individuarono nei traffici di droga il nuovo terreno di accumulazione di denaro. Frequenta il Liceo Classico di Partinico ed appartiene a quegli anni il suo avvicinamento alla politica, particolarmente al PSIUP, formazione politica nata dopo l'ingresso del PSI nei governi di centro-sinistra. Assieme ad altri giovani fonda un giornale, "L'Idea socialista" che, dopo alcuni numeri, sarà sequestrato: di particolare interesse un servizio di Peppino sulla "Marcia della protesta e della pace" organizzata da Danilo Dolci nel marzo del 1967: il rapporto con Danilo, sia pure episodico, lascia un notevole segno nella formazione politica di Peppino. Nel 1975 organizza il Circolo "Musica e Cultura", un'associazione che promuove attività culturali e musicali e che diventa il principale punto di riferimento por i giovani di Cinisi. All'interno del Circolo trovano particolare spazio ìl "Collettivo Femminista" e il "Collettivo Antinucleare". Il tentativo di superare la crisi complessiva dei gruppi che si ispiravano alle idee della sinistra "rivoluzionaria" , verificatasi intorno al 1977 porta Giuseppe Impastato e il suo gruppo alla realizzazione di Radio Aut, un'emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi e la sua scelta nel campo della controinformazione e soprattutto in quello della satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con una lista che ha il simbolo di Democrazia Proletaria, alle elezioni comunali a Cinisi. Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l'esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo - Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull'ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio "eclatante". Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo. Badalamenti e Palazzolo sono successivamente deceduti.     15) Antonio Curia Medaglia d’Argento al Valore Civile (1938 – 1959). Il 18 ottobre 1959 nel Comune di Cariati un bambino che giocava con una palla cadde accidentalmente in una cisterna per la raccolta e il deposito della sansa rischiando di morire. Antonio Curia, allora diciottenne, con un ardimentoso slancio, sprezzante del pericolo, non esitò a calarsi nella cisterna e a riportare fuori il bambino salvandogli la vita. Purtroppo, però, perse la vita e restò vittima del proprio coraggio. Per tale gesto, esempio di ardimento, coraggio e rispetto della vita altrui, ricevette la Medaglia d’Argento al Valor Civile con decreto del Presidente della Repubblica n. 2845 del 26 luglio 1961. Il 18 ottobre del 2009 la famiglia ha ricordato il cinquantesimo anniversario della sua scomparsa.     16) Luca D’amico Pittore – Maresciallo Maggiore della Polizia di Stato ( 1925 – 1991). Maresciallo Maggiore della Polizia di Stato, fu da tutti apprezzato e ben voluto. Il 25 ottobre del 1955 ebbe l’onore di scortare il Codex Purpureus Rossanensis a Cosenza, in una sala dell’Arcivescovado, affinché Gustavo Adolfo, re di Svezia, potesse ammirare il famoso manoscritto miniato. Dal 1956 ( esordio in una mostra di pittura all’Hotel Excelsior di Vibo Valentia) fino a pochi mesi dalla sua morte, la sua attività artistica fu intensa. Egli si impose all’attenzione del pubblico e della critica attraverso mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ricevendo ovunque premi e riconoscimenti. L’elenco sarebbe lunghissimo. Basta ricordare il “ Pantheon d’Oro” (1983), il Premio Afrodite (Bologna 1984) l’”Oscar 1984 Washington International Art Exposition”, Premio Nazionale Rocca di Neto (1987), premio “Pandosia” (1988). Nel 1986 fu tra i realizzatori dei famosi murales del centro storico di Rossano e nello stesso anno fu tra i fondatori del glorioso Gruppo Artisti Rossanesi; ne fu il coordinatore fino alla sua morte. Nel 1987 dipinse il murale nel Monastero della Clarisse Urbaniste di Rossano e nell’anno successivo fu presente alla Expò Arte di Torino e alla Expò Arte di Bari,  ricevendo ampi consensi per la sua maestria. Nel 1988 diede vita al “Gemellaggio artistico Rossano- Troppa” con l’incontro con il grande artista Lorenzo Albino. Collaborò nell’organizzazione di eventi irripetibili come le varie estemporanee di pittura nel centro storico di Rossano e a Crosia ed ebbe gran parte nel dar vita nel 1988 alla Prima Giornata del Rossanese d’Argentina e alle giornate del Rossanese del Mondo alla Santa Croce (  nella edizione del 1991, a pochi mesi dalla sua morte donò al sacro sito un suo dipinto raffigurante la Crocifissione di nostro Signore).     17) Maria Castellani Presidente Nazionale FIDAPA (1896 – 1985). La professoressa Maria Castellani nasce a dilani nel 1896, per la sua predilezione per gli studi scientifici si trasferisce a Roma dove consegue la Laurea in Matematica pura con il massimo dei voti. Il suo percorso culturale prosegue con il conseguimento del diploma in Scienze Statistiche ed Attuariali senza trascurare la conoscenza delle lingue straniere. Diventa funzionaria della Previdenza Sociale a seguito di un regolare concorso pubblico. Vincitrice di una borsa di studio al Bryn Maw College le viene affidato l’incarico di studiare l’uso delle calcolatrici applicato alle indagini statistiche presso una compagnia assicuratrice di New York. Tornata in Italia consegue la libera docenza come professore di matematica presso l’Università di Roma. Iscritta all’Albo dei Giornalisti di Roma fa parte della redazione della rivista “Previdenza Sociale”. La sua attività lavorativa si arricchisce quando svolge a Ginevra il ruolo di Attuaria dell’Ufficio Internazionale del Lavoro. Nel 1932 riceve il Premio Nazionale per le sue oltre 100 pubblicazioni matematiche, tecniche e scientifiche. Tra le sue conoscenze importanti annovera quella di Mons. Angelo Roncalli all’epoca Nunzio Apostolico in Turchia, il quale grazia alla conoscenza di Maria riesce ad aprire 100 nuove Chiese in Turchia. Concorre attivamente alla nascita della Federazione Internazionale delle Donne delle Arti delle Professioni e degli Affari che si costituisce a Ginevra nel giugno del 1930 a cui aderiscono per prime l’Italia, la Gran Bretagna, la Germania, la Francia e gli Stati Uniti. In quanto ebrea, nel 1940, è costretta a fuggire in America per sottrarsi alla rappresaglia delle Leggi Razziali. Brillante e soddisfacente è stata la sua attività professionale negli Stati Uniti: Preside della Facoltà di Matematica dell’Università di Kansas City nel Missouri, Professore Emerito della Facoltà di Matematica della Faierleigh Dikenson University nel New Jersey. Torna in Italia nel 1946 e vi resta fino alla morte.    18) Roberto Falco Medaglia d’Oro al Valor Militare (m. 1918). Morto in Francia nel 1918. Medaglia d’Oro al valor Militare. Comandante di una sezione di mitragliatrici, mantenne la posizione per ben quattro ore di intensi bombardamenti nemici. Esaurite le munizioni, lotta corpo a corpo finché, cade a terra colpito alla gola da una pugnalata con il grido di “Viva l’Italia”. Luminoso esempio di eroismo e di amor patrio. Fronte Champagne 15-23 luglio 1918. Il suo sacrificio è riportato anche sulla prima pagina della “Domenica del Corriere”.   19) Giuseppe Schiavi Maggiore – Medaglia d’Oro al Valor Militare (1895 – 1940). Figlio di Nicola e Annina Ottone, nasce nel 1895. Valoroso Comandante di Battaglione Coloniale, nonostante le rilevanti forze nemiche, si lanciava all’attacco. Ferito, continua a battersi strenuamente fino al dono della vita per la Patria. Prima della Medaglia d’Oro al Valore Militare (alla memoria) il Maggiore Schiavi ottiene la Medaglia d’Argento al valor Militare nel corso della Prima Guerra Mondiale. Del maggiore Schiavi scrisse diffusamente Nuova Rossano.   20) Giovanni Paolo II Papa (1920 – 2005) Papa Giovanni Paolo II, nato Karol Józef Wojtyła  è stato il 264º Vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica (il 263º successore di Pietro) e sovrano dello Stato della Città del Vaticano (accanto agli altri titoli connessi al suo ruolo). È stato eletto Papa il 16 ottobre 1978. A seguito del processo di canonizzazione, ancora in corso, gli è stato conferito il titolo di servo di Dio il 2 aprile 2007 ed è stato proclamato venerabile il 19 dicembre 2009. Il 1º maggio 2011 sarà proclamato beato. Primo Papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi dell'olandese Adriano VI (1522 - 1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia. Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l'oppressione politica, ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già controllati dall'ex Unione Sovietica. Combatté la Teologia della Liberazione, intervenendo ripetutamente in occasioni di avvicinamenti di alcuni esponenti del clero verso soggetti politici dell'area marxista. Stigmatizzò inoltre il capitalismo sfrenato e il consumismo, considerati antitetici alla ricerca della giustizia sociale, causa di ingiustificata sperequazione fra i popoli e, per taluni effetti, lesivi della dignità dell'uomo. Nel campo della morale, si oppose fermamente all'aborto e all'eutanasia, e confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato dei preti, sul sacerdozio femminile. I suoi oltre 100 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate Mondiali della Gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato. Sul piano dei rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso, come il Pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione del Concordato, nel 1986, a Forlì, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio IX, in veste anche di capo di Stato: "Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa". Papa Wojtyła beatificò e canonizzò molte più persone di ogni altro pontefice: le persone da lui beatificate furono 1338 e canonizzate 482, mentre i predecessori nell'arco dei quattro secoli precedenti hanno proclamato soltanto 300 santi. Il 14 marzo 2004 il suo pontificato superò quello di Leone XIII come terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).     21) Muzio Montalti Sacerdote Don Muzio Montalti nacque a Rossano il 18 febbraio 1894 da Domenico Montalti e Vittoria De Marco in una famiglia di nobile casato e profonda religiosità. Da laico gli furono conferite le onorificenze di “Croce al merito di guerra” e “Cavaliere dell’ordine di Vittorio Veneto”. L’arcivescovo Scotti lo consacrò sacerdote il 19 dicembre 1925. Don Muzio fu un sacerdote popolare fra la gente, e molto affezionato alla sua Cattedrale. Fu Prefetto di disciplina in seminario, Canonico del capitolo nel 1928, Parroco della Santissima Trinità nel 1952. Nel 1955 con Bolla Pontificia fu nominato tesoriere della Cattedrale. Nel 1960 fu nominato da Papa Giovanni XXIII Cameriere Segreto Soprannumerario.          22) Gennarino Scorza Antifascista – Confinato Politico (1921- 1997) Croce al Merito di Guerra per internamento in Germania. Il 28 dicembre 1962 ha ottenuto la Croce al Merito di Guerra conferitagli dal Comandante Generale dell’Esercito di Napoli che nel rimettergli l’insegna e il brevetto relativi alla Croce apponeva alla determina di conferimento la seguente motivazione: “come riconoscimento dei sacrifici da lei sostenuti nell’adempimento del dovere in guerra Le esprimo i sentimenti di gratitudine dell’Esercito”.     23) Guerino Pappalardo Farmacista Naturalista (1913-1991) Figlio dei rossanesi Prof. Giovanni Pappalardo e Luisa Cunto, frequenta le scuole pubbliche fino alla maturità classica. Il 12 luglio 1943 si laurea in Scienze Naturali (università di Napoli Federico II). Specializzato in Entomologia, scopre una specie di coleottero “Cervo Volante” non ancora classificata (Lucanus Cervus Linneus). Alla prestigiosa carriera universitaria preferisce la città natale, anche per stare vicino alla mamma ormai anziana. Dopo un periodo di insegnamento nelle scuole superiori ed una breve parentesi di funzionario nel Banco di Napoli di Rossano, il 16  dicembre del 1946 si laurea in Farmacia e si specializza in Analisi Cliniche, Chimiche e Microscopiche (Università Federico II). Vincitore del concorso bandito con decreto n. 21675 del 9 luglio 1948, apre la prima farmacia dello “Scalo” di Rossano. La seconda guerra mondiale è finita da poco, gli anni sessanta sono ancora lontani e le famiglie degli emigrati e dei pescatori devono pagare tutto perché non esistono ancora le mutue. La nuova professione si trasforma in una vera e propria missione: Guerino Pappalardo regala i farmaci ed effettua gratuitamente le analisi cliniche ai meno abbienti. Pur non esistendo alcun obbligo (la legge regionale è del 1984), per circa vent’anni non esita a scendere dal centro storico per aprire la farmacia a chiunque ha bisogno di farmaci durante l’intervallo di chiusura, spesso di notte. Dal 1964, col trasferimento dell’abitazione sopra la farmacia, la disponibilità è continua: prima dell’entrata in vigore dei turni obbligatori, per altri vent’anni apre a tutti quelli che bussano, sia durante le ore di riposo pomeridiane che in quelle notturne e senza chiedere alcun onorario. Nell’anno 1989 riceve la medaglia d’oro dell’Ordine Provinciale dei Farmacisti di Cosenza.      24) San Francesco d'Assisi (1182- 1226)  nato Francesco Giovanni di Pietro Bernardone (Assisi, 26 settembre 1182 – Assisi, 3 ottobre 1226), è stato un religioso italiano. Fondatore dell'ordine mendicante che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). È stato proclamato, assieme a Santa Caterina da Siena, patrono principale d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII. Conosciuto anche come "il poverello d'Assisi", la sua tomba è meta di pellegrinaggio per decine di migliaia di devoti ogni anno. La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i due grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002. Oggi, S. Francesco d'Assisi è uno dei santi più popolari e venerati del mondo. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come l'iniziatore della tradizione letteraria italiana.   25) Henry Dunant Fondatore della Croce Rossa (Ginevra 1828 – 1910) Jean Henri Dunant, più noto come Henry Dunant (Ginevra, 8 maggio 1828 – Heiden, 30 ottobre 1910), è stato un umanista, imprenditore e filantropo svizzero. Premio Nobel per la pace nel 1901 - il primo anno in cui venne assegnato tale riconoscimento - per aver fondato la Croce Rossa di cui erano già da alcuni decenni membri attivi molti paesi di tutto il mondo, tra cui anche l'Impero Ottomano.     26) Piacentino Giuseppe Partigiano- Sindacalista. (1923-1985) Dirigente storico della gloriosa camera del lavoro di Rossano. La sua direzione è stata appassionata e disinteressata, sempre vicino agli operai e agli umili. Fante durante la seconda Guerra Mondiale gli fu conferita la Croce al Merito di Guerra per operazioni durante il periodo bellico e per internamento in Germania.   27) Luigi Amantea Colonnello e Senatore (1869- 1949) Nato a Rossano nel 1869. Aveva abbracciato la carriera militare ricoprendo nel 1889 il grato di Sottotenente dei bersaglieri e nel 1903 di capitano Scelto. Nel 1911-1913fu capitano di Stato maggiore durante la guerra di libia; Maggiore  nel 1914 e comandante l’89° di Fanteria nel 1816; Colonnello di SM nel 1916;Direttore della scuola della I Armata nel 1918; addetto prima al Governatorato Militare e poi al Commissariato Generale. Luminoso esempio di militare. Generale d’Armata, fu insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare dei Savoia e, della Medaglia d’Argento al Valor Militare (1917) per essersi saputo lanciare, sprezzante del pericolo, nella linea del fuoco, incitando e incoraggiando i suoi soldati al combattimento (Monte Canizza). Ebbe un’altra Medaglia d’Argento al Valor Militare nel 1923 per aver saputo infondere calma e coraggio durante la ritirata in una battaglia in Val d’Assia nel 1916. La sua brillante carriera militare su coronata con la nomina a Senatore del Regno nel 1933. Morì a Roma il 9 aprile 1949.     28) Tassone Giuseppe Tenente Comandante dei Carabinieri Reali Medaglia di bronzo al Valor Militare perché durante la Prima Guerra Mondiale nella battaglia di Cavaso-Pederobba accorreva più volte in una località sottoposta a bombardamento nemico, sprezzante del pericolo, con energia singolare, provvedeva a riorganizzare e ricostituire in piena efficienza reparti di truppe rimasti quasi privi di ufficiali caduti sul campo.

    di Redazione | 10/05/2011

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