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Rossano (Cosenza) - “Rossano e il suo Codex nella letteratura” il nuovo saggio di Franco Carlino


Sarà a giorni disponibile il nuovo saggio dell’autore mandatoriccese-rossanese Franco Emilio Carlino. Un’opera che si avvale del saluto di presentazione di mons. Maurizio Aloise, Arcivescovo di Rossano – cariati, della postfazione di don Pino Straface, Direttore del Museo Diocesano e del Codex e della nota di Cecilia Perri, vicedirettore del Museo Dio­cesano e del Codex intitolata Riflessioni attorno al Codex Purpureus Rossanensis: dal restauro alla valorizzazione, della Prefazione dello storico prof. Mario Falanga, il quale al riguardo, in uno dei suoi passaggi così annota: “Il Codex, per «provvidenziali circostanze» (F. Russo), è sfuggito alla spoliazione di gran parte delle pergamene esistenti in Calabria, sia quelle vergate negli scriptoria regionali sia quelle provenienti, per acquisto o donazione, dall´Oriente bizantino. Quelle pergamene, oggi splendide luci sparse tra bi­blioteche e istituzioni di cultura, in Italia e Oltralpe, ben presentate, e rappresentate, come rari gioielli, hanno contribuito al risveglio umanistico e rinascimentale ita­liano ed europeo. L’identità storica e culturale della Calabria è stata in parte compromessa da quella spoliazione che, va anche detto, ha consentito di conservare buona parte dell’im­menso patrimonio dei manoscritti della regione; e chissà quanto ancora c’è da portare alla luce domi forisque. […] L’autore colloca la confezione del Codex nel VI secolo, tra il 550 e il 600; la provenienza geografica è certamente quella «dei territori di Bisanzio», ma non è facile indivi­duarne l’esatto luogo: Antiochia di Siria, Efeso, Alessan­dria d’Egitto, Costantinopoli, Cesarea di Palestina? Riguardo all´epoca di arrivo del prezioso manoscrit­to greco si pensa al VII secolo, anche se manca una do­cumentazione corroborante; di conseguenza, gli storici procedono per congetture. Sono anche oggetto di dibattito le ragioni del suo ap­prodo alla Chiesa di Rossano: la potente committenza lo­cale, politica o religiosa, l’acquisto, la donazione? Non deve stupire la presenza di una pergamena pur­purea così preziosa a Rossano, già terra di Bisanzio dalla metà del VI secolo, divenuta nel X secolo città roccaforte e strategica del tema bizantino di Calabria, centro dina­mico di persone e commerci, nonché centro di attrazione e circolazione di cultura materiale. Molto interessante è il paragrafo dedicato a quanto è stato scritto sul Codex da studiosi ed esperti; si tratta di studi monografici di evidente serietà scientifica”. Il volume, inoltre, come il precedente, è dedicato a Mons. Cirò Santoro, primo Direttore del Museo Dioce­sano, testimone nel tempo della scrupolosa custodia del Codex e della sua divulgazione che lo rese universale nel­la sua conoscenza.

Il nuovo libro, ulteriormente aggiornato nella sua impostazione generale e nei contenuti arricchisce la bibliografia riguardante il Codex che passa dalle precedenti 675 pubblicazioni alle attuali 729. Novità di rilievo è il profilo storico di Rossano che racconta la Città nella Storia, tra sviluppo e testimonianze monumentali.

Sei i capitoli che lo compongono: il primo dedicato al Codex con delle note storiche riguardanti alcune preliminari valutazioni, le congetture sul luogo di origine, il Museo Diocesano e del Codex, la struttura e le caratteristiche del Codex, le osservazioni, di studiosi, esperti, cultori e ricercatori sul Codex, il segreto del colore porpora utilizzato per la sua colorazione, alcune riflessioni conclusive. Il secondo capitolo riguarda il cammino dell’Evangeliario a partire dal V-VI/VII secolo fino ai giorni nostri. Nel terzo capitolo sono illustrate le tavole del Codex con i relativi commenti. Il quarto capitolo affronta il tema dei primi studiosi e ricercatori del Codex. Il quinto capitolo raccoglie la vasta letteratura del Rossanensis ed infine il sesto capitolo si occupa delle opinioni della stampa riguardanti la preziosità del Codex.

Completano l’opera un’Appendice riguardante la presenza bizantina a Rossano nella monumentalità, una ricca bibliografia e sitografia, un indice onomastico ragionato e la bibliografia dell’Autore Socio Corrispondente dell’Accademia Cosentina, Socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e componente del Comitato Scientifico dell’Università Popolare di Rossano.


di Redazione | 14/07/2024

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