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La Sinodalità è il modo più credibile di vivere la comunione nella Chiesa, che ne denota lo stile, e qualifica la vita e la sua stessa missione come Chiesa, esprimendo la sua natura di popolo di Dio, che "cammina insieme", e si riunisce in assemblea, convocata dal Signore Gesù, con la forza dello Spirito Santo, per l'annuncio del Vangelo! Questo tema della Sinodalità è diventato decisamente attuale da quando Papa Francesco lo ha definito come: "Uno degli orizzonti, verso cui deve sentirsi orientata una Chiesa "Missionaria" in uscita. *"Cammino Sinodale"* (dal greco: "syn" - "Insieme", e "hòdos" -). "Cammino", deve poter significare,  primariamente, cammino di discernimento e ricerca della volontà di Dio, non soltanto a titolo personale, ma come comunità cristiana, in coerenza con le parole che sono state consegnate: partecipazione, ascolto, discernimento. In obbedienza a tale prospettiva di "Chiesa Sinodale", che abbandona (finalmente), la logica della parrocchia "Isola felice e autonoma", nella comunità parrocchiale "San Giuseppe operaio", in Mandatoriccio Scalo, guidata dal parroco don Michele Romano, si è voluto creare un "istmo" di collegamento pastorale, con la comunità parrocchiale di Calopezzati, guidata dal parroco, don Pino Mustaro. Hanno partecipato attivamente, le catechiste e i ragazzi, con i cenitori, delle rispettive comunità.
Concelebrando, i due parroci, hanno inteso offrire una costruttiva testimonianza di come si può fare Chiesa "insieme", prospettando cammini profetici, capaci di azzerare "muri e divisioni". Dopo aver condiviso insieme l'àgape fraterna, preparata e condivisa da entrambe le famiglie delle rispettive comunità, tutti i ragazzi, con l'animazione dei catechisti, hanno vissuto momenti indimenticabili, di vero svago e divertimento, sotto lo sguardo attento e soddisfatto, dei loro genitori. Poi, alle ore 15, è iniziata, sempre, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe, una particolare Liturgia "penitenziale" (Preparata "ad hoc!), che ha guidato i ragazzi, alla prima Confessione. Alla fine del congedo, consegnato un "Tau" a ogni ragazzo, non sono mancati sentimenti di vera commozione, in tutti coloro che in questa (per tutti loro), "speciale" domenica), hanno avuto la possibilità di vivere e sperimentare, come sia davvero bello: "che i fratelli stiano insieme!. Tutto si è concluso, con la reciproca promessa, di continuare insieme, questo gioioso cammino di Chiesa, "che ci porterà - hanno commentato sia don Pino Mustaro che don Michele Romano - a una maturità di fede, che ci renderà ogni giorno, sempre più, testimone credibili del Signore Risorto".