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Mandatoriccio (Cosenza) - Preghiamo con il salmo 10


di DON MICHELE ROMANO - Questo Salmo 10(9), è in verità, proprio come già preannunciato, la seconda parte del Salmo precedente a questo, in definitiva potremmo definirlo il "9b" della versione greca dei LXX. Esso affronta sempre il tema che caratterizza tutto il Salmo 9, ovvero: di come Dio soccorre il povero e il misero, castigando i malvagi che l'opprimono. Il Salmo 10, di fronte all'invito esplicito, di lasciare a Dio il compito di agire come giudice giusto, è per così dire più dubbioso della sua prima metà, ovvero il Salmo 9, che celebra senza tentennamenti "le meraviglie" di Dio, come pronto giudice! Ci richiama un po' i dubbi di Giobbe sulla giustizia di Dio, in quanto lui sperimenta un mondo dove il giusto soffre e il malvagio invece, prospera tranquillamente, facendosi addirittura beffe, sia degli uomini che di Dio: "Disprezza il Signore pensando: Dio non se ne cura, Dio non esiste" (v 4 - 9,25). Come non ricordare l'incipit (ovvero l'inizio) di un altro Salmo, quello pronunciato da Cristo sulla Croce: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
(Sal 22). Così nascono i tanti dubbi, che attanagliano i giusti e i poveri di ogni tempo: "Perché Dio non interviene? Siamo sicuri della Giustizia di Dio o dobbiamo farci giustizia da soli?" Il Salmo, nella sua dimensione Sapienziale, accoglie anche tutti questi nostri dubbi e perplessità, di fronte a una giustizia divina che "pare" aspettare! È vero, il Salmo inizia con una domanda: "Perché Signore, ti tiene lontano, nei momenti di pericolo ti nascondi?" (v 1- 9,22), ma finisce con una consonante affermazione: "Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio..." (v 17-9,38). Nell'attesa di questo agire misterioso di Dio, purtroppo, non sempre di immediata comprensione, per noi tutti, comuni mortali, e qui la Fede, c'è di grande aiuto, credo che sia opportuno rivolgere il nostro sguardo, al più "grande Misero" di Dio, a Cristo Signore, riconosciuto *L''anawìm per eccellenza* che, "consegnato" nelle mani degli uomini, è stato mansueto come un agnello, non ha aperto bocca per difendersi, né tantomeno ha alzato le sue mani per difendersi! Gesù, in tal modo, ci ha insegnato a non opporci al male, ha rotto questa spirale di violenza ("occhio per occhio" e "dente per dente"), rispondendo al male col bene! Questa non è resa, ma è solo la resistenza di chi abita la Fede, di chi ripone la sua fiducia nel Signore, e questo Salmo, che ora preghiamo insieme, con le sue parole, vuole educare il nostro Spirito:

*Perché, Signore, ti tiene lontano, nei momenti di pericolo ti nascondi?*

*Con arroganza il malvagio perseguita il povero: cadono nelle insidie che hanno tramato!* 

*Il malvagio si vanta dei suoi desideri, l'avido benedice se stesso.*

*Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore: "Dio non ne chiede conto, non esiste!"; questo è tutto il suo pensiero.*

*Le sue vie vanno sempre a buon fine, troppo in alto per lui sono i tuoi giudizi: con un soffio spazza via i suoi avversari.*

*Egli pensa: "Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure".* 

*Di spergiuri, di frodi e d'nganni ha piena la bocca, sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza.* 

*Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente.*

*I suoi occhi spiano il misero, sta in agguato di nascosto come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il povero, ghermisce il povero attirandolo nella rete.*

*Si piega e si acquatta, cadono i miseri sotto i suoi artigli.*

*Egli pensa: "Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla"*

*Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano, non dimenticare i poveri.*

*Perché il malvagio disprezza Dio e pensa: "Non ne chiederai conto?"*

*Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, li guardi e li prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei l'aiuto.*

*Spezza il braccio del malvagio e dell'empio, cercherai il suo peccato e più non lo troverai.* 

*Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti.*

*Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio,* 

*perché sia fatta giustizia all'orfano e all'oppresso, e non continui più a spargere terrore l'uomo fatto di terra.* 

Forse, anche nella nostra vita soffriamo, sperimentando la malvagità dei cattivi e di tanti empi, che infuriano contro di noi. Molte volte restiamo interdetti, di fronte alla "potenza" dei malvagi. Ma le parole di questo Salmo, ci invitano a superare questo nostro rimanere sconcertati, di fronte al male, e a recuperare la fiducia in Dio, nostra forza e nostro rifugio, perché Lui ascolta sempre il grido degli umili, e risponde al desiderio del loro cuore! Auguro a tutti, una serena giornata.

 


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 08/03/2024

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