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Mandatoriccio (Cosenza) - Tàbor e Gòlgota


di DON MICHELE ROMANO - Il brano del Vangelo di questa II Domenica di Quaresima (Mc 9, 2-10), ci presenta l'Evento della "Trasfigurazione" di Gesù, sul Monte Tàbor!
È una vera e propria "anticipazione", di ciò che viene considerato: "Parziale svelamento del suo Segreto Messianico" che, vedremo, caratterizzerà poi, tutto il "Progetto" Evangelico di Marco.
A connotazione della sua "serietà", Gesù (che rifugge ogni protagonismo!), proibisce ai suoi Discepoli, che venga sbandierato l'accaduto: "Ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto..." (Mc 9a). La completa "Rivelazione" del suo Messianismo, avverrà solo alla Luce del suo Mistero Pasquale (Kèrigma). In questo "momento di intimità", con Pietro, Giovanni e Giacomo, Gesù regala loro, questo "assaggio di Gloria", per sostenerli nella loro Fede, vedendo come erano rimasti frastornati, dopo l'annuncio della sua fine imminente.. (Mc 8, 12.21.30.33), e per aiutarli, in definitiva, a superare "lo scandalo della Croce" (1Cor 1, 23). Gesù Maestro, come suo solito, "chiama" sempre, allora come oggi, e sceglie alcuni, decidendo dove portarli, rendendoli testimoni di granti eventi! Nelle pericopi precedenti, abbiamo visto quanta difficoltà ad accogliere e riconoscere, la Luce del "Verbo Incarnato", ora ai tre Discepoli, appare questa "Luce abbagliante", che, addirittura, li spaventa (tant'è che "Pietro, non sa cosa dire"- v 6a), ma nel contempo (pur senza la piena comprensione!), Gesù rallegra i loro cuori: "Rabbì, è bello per noi essere qui" (v 4b). Quali autorevoli "Testimoni", che ne attestano l'autenticità, sul "Tàbor" (Evocazione del monte Sìnai), appaiono anche Elia (in rappresentanza dei Profeti), e Mosè (che rappresenta la Legge), a garanzia che l'Evento, va letto in continuità con tutta la Storia della Salvezza, narrata nel primo Testamento, così come ci attesta l'Apostolo Giovanni: "La Legge fu fatta per mezzo di Mosè, la grazia e la verità per mezzo di Gesù Cristo" (Gv 1, 17). Uno dei tratti significativi, è anche l'appello che Gesù attribuisce a sé stesso: non "Figlio di Dio" (a scanso di ogni equivoco di "Blasfemìa",
ovvero "Bestemmia", per tutti, al suo tempo)), bensì "Figlio dell'uomo", che ci rimanda alla visione di Daniele 7, 13-14. D'ora in poi, Gesù, è l'unica Rivelazione di Dio per noi! Ecco perché risuona forte, anche per noi tutti, l'invito ad accogliere quella voce "alta", che arriva dal Cielo" "Ascoltatelo". Questo "Ascolto" della Parola, fatta "Carne" in Gesù, sarà anche per noi: parola di Gioia, di Benedizione e di Pace. In Lui, tutte le Profezie si stanno "compiendo": Gesù è, in definitiva, la "chiave" per comprendere tutto l'Antico Testamento: "Questo è il Figlio mio, l'amato" (v 7b). Questo ci ricorda le parole del Profeta Isaia: "Ecco il mio Servo..., il mio Eletto in cui mi compiaccio" (Is 42,1); mentre il verbo "Ascoltatelo", ci ricorda la Profezia, che prometteva la venuta di un "nuovo" Mosè: "A Lui darete ascolto...(Dt 18, 15b). Solo chi passa dal Tàbor, a contemplare la bellezza luminosa del Signore, potrà affrontare il Gòlgota. Sì, perché: *Tàbor e Gòlgota*, sono due tappe dello stesso percorso di Salvezza, una "Simbiosi" da sperimentare nella nostra vita: la Croce, porta alla Risurrezione ("passaggio" dalla "Via Crucis", alla "Via Lucis"). Con la sua "Trasfigurazione", Cristo anticipa il suo destino Glorioso, e nel contempo fa pregustare ai Suoi, la bellezza del Cielo, la santa Dimora del Padre, il "Paradiso" (come lo chiamiamo noi!), il "luogo" della Luce perfetta! Sarebbe assai riduttivo, quindi, pensare ad un Cristianesimo da "Rassegnati", fermi, cioè, al Venerdì Santo, che non osa salire sul monte Tàbor, per contemplare la Bellezza di Dio, e coglierne i suoi lineamenti "gloriosi". Tuttavia, l'incontro con Dio nella Preghiera, ci spinge sempre a "scendere" dal Tàbor, e ritornare in "basso", in quella quotidianità, dove incontriamo tanti fratelli, appesantiti da: fatiche, malattie, ingiustizie, povertà di ogni tipo. Perciò, anche noi lasciamoci attrarre e sostenere dalla Bellezza del Cristo. Il Tàbor attende tutti, per "trasfigurarci", nell'ottica del Regno di Dio. Oggi, noi tutti, siamo chiamati ad adorare e "contemplare" Cristo, nel Sacramento dell'Eucaristia, con Fede e Amore. Offriamogli, pertanto, le nostre gioie ed i nostri dolori, chiedendogli di darci la forza, per portare serenamente,  quella "Scheggia" della sua Croce, che Lui, sempre confidando in noi, ha voluto affidare alla nostra vita, per la nostra eterna Salvezza. Auguro a tutti, una serena e santa domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 25/02/2024

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