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Mandatoriccio (Cosenza) - Lo voglio, sii purificato


di DON MICHELE ROMANO - Oggi, celebriamo la VI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B), nella ricorrenza della Festa della Beata Vergine Maria di Lourdes, e tutta la Liturgia della Parola, è tutta incentrata sulla Misericordia di Dio, verso noi tutti peccatori e bisognosi del suo Perdono.
Papa Benedetto XVI, un giorno, con rammarico, ebbe a dire: "Viviamo in un mondo, nel quale Dio, non è così evidente, da poterlo toccare!" Ovvero, ce ne siamo così tanto allontanati, da non percepire più la sua presenza. Perciò, ci ammonisce l'Autore della Lettera agli Ebrei: "Oggi se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori"(Eb 3, 7-8). Antidoto a questo "rischio", dell'indurimento del cuore, rimane sempre la Preghiera, la sola capace di regalare uno "sguardo sereno" alla nostra vita. Ma ancor più importante, rimane sempre il bisogno, di un autentica conversione.
Rivolgiamoci, pertanto, con la stessa Fede e fiducia nel Signore, con cui il lebbroso del Vangelo di oggi (Mc 1, 40-45), si presentò davanti a Gesù, sfidando la Legge, che gli proibiva ogni contatto sociale (col rischio di essere lapidato!), e si rivolse a Lui, dicendo: "Se vuoi, puoi purificarmi" (Mc 1, 40b). Gesù, vista la sua grande Fede, che, addirittura:"Lo supplicava in ginocchio" (Mc 1, 40a), ne ebbe compassione ("Cum- Patio", "Soffrire con..."; letteralmente: "Si sentì contorcere le viscere!"), gli "tese la mano", Gesù non ha paura di toccarlo, con le Sue mani "Monde", guarisce e purifica "l'Immondo". "Non sono i sani (dirà sempre), che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mc 2, 17). La Lebbra, malattia dell'impurità e dell' emarginazione, considerata quasi una "punizione" Divina, isolava dalla Società e dalla Relazione. Perciò Gesù, guarendo, oggi, questo lebbroso, lo "purifica", restituendogli, non solo la salute, ma ancor più la dignità. Segue, poi, la Sua dura ammonizione, che raccomanda, non solo l'Osservanza della Legge (Presentarsi al Sacerdote...,ed il Sacerdote, anche oggi, è Mediatore della Misericordia di Dio!), ma anche il "Silenzio", perché non ama essere scambiato per un "mago" guaritore. Ma chi può far tacere una gioia così grande, l'azione di Gesù scatena una reazione incontenibile, come l'essere riabilitato nella salute e nella società. Ecco, allora, che il poveretto: "Si mise a proclamare e a divulgare il fatto...(v 45a), creando a Gesù, non pochi problemi: "Tanto che non poteva più entrare pubblicamente in una città..." (v 1, 45b). Questo farà sì, che Gesù, dovrà rivedere il suo progetto iniziale di Evangelizzazione, ed evitare le città. Tuttavia, avvicinandoci alla Fede, non possiamo cedere ai facili entusiasmi, il vero discepolato, ha bisogno di tempo, disciplina, di una "guida spirituale", per consigli ed accompagnamento. Anche la nostra vita "muore", se non si lascia "toccare" dalla Misericordia di Dio. Lui non fa violenza a nessuno, richiede solo la nostra Fede in Lui, poi sa Lui cosa fare, soprattutto se sapremo abbandonare ogni nostra pretesa saccente. A causa del Peccato, siamo tutti "impuri", ma l'Evangelista Marco, nell'anonimato del lebbroso di oggi, ci vuol far capire, in definitiva, che: non ci sono uomini indegni di essere "toccati" da Dio e dal suo Amore! Anche noi possiamo "purificare" le nostre Anime dalla "Lebbra del Peccato", col Sacramento della Riconciliazione, recuperando così, quella bellezza interiore e quella grande dignità, che fa di tutti noi, gioiosi e "responsabili testimoni", della sua Misericordia auguro, perciò, a tutti, una serena e Santa domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 11/02/2024

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