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Mandatoriccio (Cosenza) - "Tutti ti cercano"


di DON MICHELE ROMANO - In questa V Domenica del Tempo Ordinario (Anno B), il brano del Vangelo di oggi (Mc 1, 29-39), ci delinea, quella che potremmo definire "la Giornata Tipo" di Gesù: una prima parte, dedicata alla Preghiera personale ("Contemplatio"), ed un'altra, dedicata alla sua Missione: Insegnare con parole e opere ("Actio"). San Benedetto, affascinato da tutto questo, lo eternerà nella sua "Regola", con le magistrali parole: "Ora et Labora", ovvero saper stare con Dio e con gli Uomini. Gesù, pur affaticato dalla sua intensa attività, sapeva distribuire saggiamente il suo tempo, affinché la sua giornata avesse un ragionevole equilibrio, tra Lavoro e Preghiera, anche se in tanti volevano avvicinarlo: "Tutti ti cercano" (v 37), Lui preferiva andare "oltre", predicare altrove! Ora provo, per un attimo, a volare di fantasia: "e dicessero a noi una cosa simile: "Tutti ti cercano", immagino le reazioni più strane..., ma quale sarebbe la nostra reazione? Il nostro atteggiamento? E qui ognuno può rispondere nel suo cuore, dove solo Dio può ascoltarlo! Gesù sapeva bene, che il Popolo attendeva un Messia Nazionalista e Combattivo, ma Lui non è un Messia trionfante (ed in questo deluderà le loro attese), proibisce persino ai demòni, di parlare e di svelare la sua vera identità, sa aspettare la Croce, per "svelarsi": "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che "Io Sono" (Gv 8, 28a), dando così, a noi tutti, l'esempio di come pagare il "costo", per il trionfo della Buona Notizia del Vangelo: rinnegando sè stessi ed i propri schemi mentali. Certo Gesù, accoglie e guarisce tutti, ma non vuole correre il rischio, di essere scambiato, Lui stesso, per un Idolo. Per questo, sapeva ritagliarsi preziosi momenti di solitudine, per stare in "Comunione" col Padre: "Al mattino presto si alzò quando era ancora buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto e là pregava" (v 35). Scelta che, tante volte, ci fa capire, come nella nostra vita, facciamo l'esatto contrario. Spesso tentiamo di "scusarci" con Dio, dicendo: "Non ho tempo, Signore": "Ho tante cose da fare a casa, al lavoro"; "Ho un'agenda piena di impegni...", Bèh, se proprio in quell'istante provassimo ad alzare gli occhi al Cielo, forse riusciremmo a "vedere" Dio che, "sorridendo", direbbe ad ognuno di noi: "Vedi, figlio mio, "Io Sono" serio, non puoi permetterti impunemente, di prenderti gioco di me (pensa: "se questa notte ti venisse richiesta la tua vita, tutti questi tuoi impegni, che fine farebbero?); non si prega solo quando si ha tempo, o quando ti trovi nel "bisogno", per Me, devi trovare sempre il tempo, perché Pregare, è la cosa più necessaria!
Da questo capiamo, amici carissimi, che si tratta, allora, di organizzare meglio la nostra vita, dando il "primato a Dio", facendo tutto con Amore e dedizione, al pari di Maria di Betania, che: "si è scelta la parte migliore" (Lc 10, 42). Questo deve anche insegnarci, che la vera Preghiera, non serve solo per ricevere "qualcosa", ma per diventare "qualcuno", ovvero: prendere consapevolezza che "siamo figli del nostro Padre che è nei cieli" (Mt 5, 48). Nel brano Evangelico di oggi, Marco ci narra di Gesù, che entra nella casa di Simone, attigua alla Sinagòga, e guarisce la Suocera. Davvero significativo il "gesto", che caratterizza questa guarigione miracolosa di Gesù: "Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano" (v 31). Un Miracolo che racconta tutta la vicinanza e la Misericordia di Gesù, che fa Sua, la sofferenza, le "prende la mano", e restituisce nella Suocera di Pietro, metàfora di noi tutti, la capacità di poter "servire!"
Servire soprattutto, quelle grandi folle, che come nel miracolo di oggi, pur stando davanti la porta: "Tutta la città era riunita davanti alla porta" (v 33), erano comunque desiderosi di ascoltare la sua voce, "bisognosa" di guarigioni fisiche e spirituali, un'umanità che, pur non essendo "dentro" la Chiesa, tuttavia, attende da noi, oggi, testimoni della Misericordia di Cristo, un soccorso, un segno di speranza, un gesto di accoglienza, per riaccendere in loro, quel "desiderio velato", ma concreto, di conoscere ed incontrare il Signore. Vi saluto tutti fraternamente, con l'augurio di vivere, una serena e Santa Domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 04/02/2024

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