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Mandatoriccio (Cosenza) - Le virtù cardinali: 2 - La giustizia


di DON MICHELE ROMANO - La virtù Cardinale della giustizia, sul piano umano regola i rapporti tra le persone, ed esige il rispetto dei diritti naturali e positivi propri ed altrui. Invece, per noi Cristiani, come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica, consiste nella "costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo, ciò che è loro dovuto. Per la comprensione di questa Virtù, partiamo da una indicazione del libro del Levitico: "Non commettere ingiustizia in giudizio: non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia" (Lev 19, 15). Ma è con l'Annuncio Evangelico di Gesù, che si giunge alla sua piena maturazione: "Se la vostra giustizia, non supererà quella degli Scribi, non entrerete nel Regno dei cieli" (Mt 5, 20), e poi, soprattutto, con la Beatitudine: "Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati" (Mt 5, 6). Molte sono le persone nella Bibbia e nella storia del Cristianesimo, che si sono distinte per essere donne giuste e uomini "Giusti": Giuseppe, lo Sposo di Maria, Elisabetta e Zaccaria, Giovanni Battista, il vegliardo Simeone, Giuseppe d'Arimatea, Gesù stesso, definito "giusto", anche da due pagani: la moglie di Pilato ("Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua sua" (Mt 27, 19); e il Centurione sul Gòlgota: "Veramente quest'uomo era giusto" (Lc 23, 47); ma anche indirettamente, il buon ladrone, riconosce Gesù giusto: "Noi (siamo condannati) giustamente..., egli invece non ha fatto nulla di male" (Lc 23, 41). Sebbene la Giustizia occupi il posto più elevato tra le virtù morali, la sua realizzazione nella vita cristiana, la rende tuttavia, inseparabile dalla Carità: "La Carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la Carità" (Rm 13, 10). Nella dottrina classica, essa, viene ripartita secondo i tre rapporti fondamentali della vita sociale: Giustizia "commutativa", (che riguarda il rapporto degli individui tra di loro); Giustizia "distributiva" (che riguarda il rapporto tra la comunità e i singoli membri); Giustizia "legale" (che riguarda il rapporto tra l'individuo e la comunità, dove gli interessi particolari, è bene che siano subordinati a quelli del bene comune). Nell'Arte figurativa, la Giustizia, è solitamente rappresentata da una donna, che tiene: con una mano, la "Bilancia" (simbolo del giudizio equo), e con l'altra la "Spada", (a rivendicare i diritti dei più deboli). A questo punto, ci chiediamo: Noi, oggi, come facciamo a comprendere se siamo o no "Giusti?" Ecco che "Giusto": È colui che desidera la Giustizia; È colui che rispetta le leggi, che rispetta la proprietà altrui, che ripara ad un torto fatto: È colui che non sopporta le ingiustizie e le disuguaglianze, e si impegna, talvolta pagando di persona, a stabilire l'equità; È colui che non incolpa l'innocente e si mette dalla parte di chi è più debole e difeso; È colui che ascolta la Parola di Dio e, con fiducia, cerca di viverla, mettendola in pratica: "Il giusto vive della fede" (Ab 2, 4). San Giovanni Paolo II, affermava: "Dove non c'è Giustizia, non ci può essere Pace", richiamando, così, le parole del profeta Isaia: "La Pace è l'opera della Giustizia" (Is 32, 17). Anche Sant'Agostino specifica, che la vera Giustizia, coincide con la "Regola d'Oro" dell'Antico Testamento: "Non fare agli altri, quel che non vuoi sia fatto a te" (Tb 4, 15). Purtroppo, noi oggi, viviamo in un mondo caratterizzato dalla guerra e dall'ingiustizia, che mortifica ed offende la dignità e l'intelligenza di quanti, nel loro piccolo, si sforzano di essere "giusti", di obbedire e vivere, cioè, secondo la volontà di Dio. Nessuna meraviglia, dunque, siamo tutti consapevoli, che la Giustizia, non è di questo mondo. Basti pensare che già Aristotele, 400 anni prima di Cristo, aveva affermato che: "La Giustizia di questo mondo, è una ragnatela, che ferma i moscerini e lascia passare gli uccelli". Affidiamoci, pertanto, al Signore, l'unico: "Giusto e Misericordioso", che possa sempre trionfare la Sua Giustizia, perché Lui, è quel Padre Misericordioso, che: "Non gode per la morte del peccatore, ma anzi vuole che si converta e viva" (Ez 33, 11). Auguro a tutti, una serena giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 29/01/2024

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