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Mandatoriccio (Cosenza) - Compassione


La "Compassione" (dal latino: "Cum Patio" - "Soffrire con"), è la caratteristica essenziale della Misericordia (dal latino: "Miser Cordis" - avere il Cuore, vicino alla Miseria degli altri!). Per un Cristiano, consiste essenzialmente nella condivisione "reale" (da non confondere con la pena o la commiserazione), reale, dicevamo, e coinvolta, delle sofferenze altrui, desiderando di alleviarle, nella solidarietà più totale verso il nostro prossimo. Nel Vangelo secondo Luca, nella Parabola del "Buon Samaritano" (così riconosciuto e Chiamato: "buono", perché nel suo comportamento, ha imitato l'agire di Dio, l'unico nella Bibbia, che è riconosciuto "Buono" - Cfr Mc 10, 18), riconosciamo l'agire Misericordioso di Dio, che ha compassione di ciascuno di noi (Lc 10, 25-37).
Il Samaritano si comporta come Gesù: fascia le ferite di quell'uomo, lo trasporta in un albergo, se ne prende cura personalmente, e provvede alla sua assistenza. Tutto questo ci insegna, che la vera "Compassione", l'Amore, non è un sentimento vago, ma significa "prendersi cura" dell'altro, fino a pagare di persona. Tante volte, significa anche "compromettersi", compiendo tutti i passi necessari per "avvicinarsi" al fratello che soffre, fino ad immedesimarsi con lui. Questo risponde al comando del Signore: "Amerai il tuo prossimo come te stesso (Mc 12, 31). Anche l'Apostolo  Giovanni, nella sua prima Lettera, ci ammonisce: "Se uno dice: "Io amo Dio" e odia suo fratello, è un bugiardo". Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (1Gv 4,20). Quante volte nei Vangeli, Gesù ci dà lezioni di vita col suo Divino comportamento: "Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino" (Mt 15, 32). Noi stessi saremo "Beati", se abbiamo compassione per gli altri: "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" (Mt 5, 7). Fra i tanti attributi di Dio, nella Sacra Scrittura, primeggia la sua "Compassione", perché Lui è "un Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà" (Sal 86, 15). Quando Gesù vide i suoi amici, che piangevano davanti alla tomba di Lazzaro, dice il Vangelo:" si commosse profondamente..., e scoppiò in pianto" (G 11, 33 -35). Mosso sempre, dalla "Compassione" per la sofferenza altrui, Gesù, non rimane mai insensibile di fronte ai nostri bisogni: "Egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati" (Mt 14, 14). Stesso atteggiamento verso coloro che cercavano la Sua guarigione: "Un lebbroso, lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi puoi purificarmi". Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato: (Mc 1, 40-41). Di fronte alla bellezza e ricchezza di questo insegnamento di Gesù, notiamo il "grave contrasto" con la nostra vita, caratterizzata molte volte dall'odio, e, ahimè, dall'indifferenza e dal menefreghismo verso gli altri: "Sto bene io..., che m'interessa degli altri?" Spesso ci "avveleniamo" l'Anima, poco a poco, nutrendola di desideri di vendetta, di critiche e di ripicche, per restituire agli altri, come si suol dire: "Pan per focaccia", o ci vantiamo dei risultati e successi, ottenuti con l'inganno e la menzogna (se non con l'illecito), e scadiamo sempre più: nell'invidia, nella gelosia, e nella maldicenza! Ormai, anche la Tv e i Mass Media, rischiano di farci fare l'abitudine, a notizie negative: del bene, del valore della vita, dell'onestà!
È proprio raro, che trasmettano parole di vita, di speranza, di misericordia e di pace, che fortunatamente possiamo sempre leggere nei Vangeli. E così, schiavi come siamo della vendetta e del rancore, rimaniamo accecati dal nostro odio, incapaci di una vera "conversione", un cambiamento radicale di vita, per una maggiore sensibilità verso gli altri! Amici cari, è tempo di voltare pagina..., le conseguenze di tanto odio e sopraffazione, sono sotto gli occhi di tutti: Guerre assurde, che ci porteranno all'autodistruzione del nostro meraviglioso mondo!). Concludendo la  riflessione di stamane, accogliamo l'invito che San Paolo rivolge agli Efesini: "Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo" (Ef 4, 32). Giunga a voi tutti, l'augurio di una serena giornata


di Redazione | 13/01/2024

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