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di DON MICHELE ROMANO - Oggi la Chiesa ci fa celebrare la Solennità dell'Epifania (un termine greco, che significa: "manifestazione"), la Festa della manifestazione di Gesù, come Messia di Israele, Figlio di Dio e Salvatore del mondo. Già il profeta Isaia ci esorta: "Alzati, rivestiti di luce, Gerusalemme, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla su di te" (Is 60, 1). Quella Luce di allora, è la Stella che oggi vedono "i Magi" in Oriente (Mt 2, 1-12). Chissà quanti altri l'avranno vista quella Stella, ma non ne hanno colto il profondo significato. I "Re Magi", si sentono latori di uno speciale messaggio, che Dio ha rivolto loro, e fidandosi di quella Luce, rischiano un viaggio incerto, si avventurano nella speranza di incontrare il Re, che Israele attendeva. Volendo "attualizzare" questo evento, riflettiamo: Quanti "messaggi" Dio manda a ciascuno di noi, ma distratti e superficiali come siamo, spesso cadono nel vuoto. Altre volte, non siamo capaci di incamminarci verso di Lui, non ci va di rischiare un viaggio incerto ed impegnativo, siamo incapaci di lasciare le nostre apparenti sicurezze e comodità. Tuttavia, solo l'incontro con Gesù, può cambiare la nostra vita, solo così incontreremo in Lui, il Re della Pace. Questi misteriosi "Magi", ci dicono che Dio vuole svelarsi e manifestarsi a tutti, è venuto per essere riconosciuto da ogni popolo, siano essi: Pagani, stranieri, lontani. Il fascino di questo racconto evangelico di oggi, trova il suo culmine in quella domanda:*DOV*È*? Domanda che dovremmo tenere sempre presente nella nostra vita, anche perché il Natale di Gesù, è là, proprio lì, dove meno te lo aspetti: in una famiglia profuga ed emarginata, in un bambino indifeso, in un villaggio fatto anche di poche case! Attenzione, quindi, a non spegnere una siffatta Stella: Ci hanno provato Erode con la strage degli Innocenti, i Sacerdoti del Tempio con la loro indifferenza, ma non ce l'hanno fatta. Allora mi chiedo: "Chissà io, quante "Stelle" avrò spento nella vita degli altri, con i miei giudizi azzardati...! Oggi, siamo chiamati a considerare l'importanza di questi "Grandi Re"  che sicuramente erano stranieri, ma sapevano guardare il Cielo, scrutare le Stelle: "Dov'è colui che è nato, il Re dei Giudei?" (v 2a).
In fondo sono uomini alla ricerca di Dio, alla ricerca della Verità, seguono la Luce di quella Stella, che ogni tanto sparisce, e loro, immancabilmente, perdono la strada. Allora chiedono, domandano ad altri, non si scoraggiano; non li fermerà: né il rigore della stagione, nè le tante difficoltà di una strada sconosciuta, vanno avanti, hanno una mèta: arrivare dal Signore! Il viaggio di questi "Magi", è metàfora del nostro viaggio "interiore", che dobbiamo intraprendere nel nostro cuore e nella nostra vita, riconoscendo i tanti "segni" e prodigi, che Dio semina nel nostro quotidiano, per arrivare ad incontrare Gesù, nella sua piena Epifania. Anche se dovesse capitare di "smarrirci" nel nostro andare, chiediamo all'Emmanuele (il "Dio con noi"), che ci riveli la "nostra Stella", per indicarci la strada che ci condurrà direttamente da Lui. Forse noi non abbiamo "Doni" tanto preziosi  quali i Magi hanno offerto a Gesù: "Oro"- "Incenso"- e Mirra, ma possiamo offrire, ciò che in questi Santi Doni, è altamente significato: *L'ORO*= Il meglio di noi stessi, quanto di più prezioso abbiamo: il nostro "Cuore"; *L'INCENSO*= La nostra Preghiera, che: "Come incenso sale al suo volto"; *LA MIRRA*= Le nostre Sofferenze, fisiche e morali. Anche quest'anno, l'invito è lo stesso: Apriamo i nostri scrigni, apriamo i nostri cuori, ed offriamoli in Dono al Signore Gesù. A tutti, giunga l'Augurio, di una Santa e serena Epifania.