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Rossano (Cosenza) - Il 15 dicembre “un viaggio nel tempo”, mescolando sale e acqua


Il 15 dicembre, alle ore 18,30, presso il Museo della Liquirizia Amarelli si affonterà un “un viaggio nel tempo”, mescolando Sale e acqua,  ripercorrendo un tratto della gloriosa storia, dell’antico tracciato istmico Sybaris-Laos, la "Via del sale", che consentiva il trasporto del prezioso e richiestissimo minerale al di là dei monti, dalla miniera di Lungro ai porti del Tirreno, a partire dalla "Via dell'acqua", dalla magnifica Sybaris e dai suoi due impetuosi fiumi, il Sybaris ed il Crathis. Introdurrà e concluderà Salvatore Martino, interverranno Giovanni Ruisso, Nilo Domanico e Benito Scazziota. 
Si tratta - hanno evidenziato i referenti dell'iniziativa culturale - di un viaggio nella nostra storia per comprendere se le ragioni, le condizioni che resero la Calabria il centro del mondo antico sono ancora oggi attuali e realizzabili. Noi crediamo di sì. È dunque essenziale, prioritario comprendere che le Radici del nostro Futuro affondano ineludibilmente nella nostra Storia. Nella gloriosa civiltà Greca che tanto splendore donò al Mondo. Ritornando ad essere l’HUB focale del Mediterraneo, come lo fu Sybaris nel Mondo Antico. La scoperta del sale risale all'era Neolitica (10000 a.C.) quando le popolazioni che avevano abbandonato la vita nomade per quella sedentaria sentirono il bisogno di conservare i cibi, carne e pesce in particolare, e scoprirono una vera pietra filosofale in quella semplice sostanza.
Legato alla proprietà di conservazione, di purificazione e di guarigione, il sale, sin dalla notte dei tempi, ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dell'uomo. Nell'antico Egitto il sale era appannaggio esclusivo dei Faraoni. Il sale diventò un cristallo dall’alto valore economico per moltissime culture, dalla Cina preistorica alla selvaggia Africa, il sale costituiva una vera e propria moneta: piccoli blocchi di sale equivalevano a monete in Etiopia e i mercanti berberi o i Tuareg hanno scambiato oro per sale almeno fino al Medioevo. E così fu anche per l’Impero Romano: l’antica Via Salaria romana, ad esempio, era nata con il preciso scopo di trasportare a Roma il sale estratto dalle saline dell’Adriatico, mentre per i legionari romani costituiva il “salario”, che dal sale prende il nome.
Tutte le grandi civiltà e le città simbolo del passato sono sorte sulle rive di fiumi. Tra il Tigri e l'Eufrate quella Mesopotamica, sulle rive del Nilo quella Egizia, Roma sul Tevere, Londra sul Tamigi. L'acqua è Fonte di Vita e da sempre Fonte di Progresso e Civiltà.
È tra due fiumi, il Crati ed il Sybaris, che circa 700 anni prima della nascita di Cristo, gli antichi Greci approdarono e rimasero affascinati da così sfavillante bellezza, al punto da edificarci una delle più gloriose e potentissime polis che il mondo antico ricordi. I nostri antenati Greci furono ineludibilmente attratti da questa Perla incastonata tra il maestoso Massiccio del Pollino e le più estreme propaggini della Sila. Un teatro naturale tra il mare e l’ampia distesa pianeggiante che custodisce nel suo grembo epici momenti di Storia. Qui i Greci si insediarono per la fertilità delle pianure adatte a coltivazioni di grano, e per le pendici montane ideali per viti e ulivi, oltre che per l’infinita distesa di legname e di pece forniti dai boschi. 
Ma forse scelsero la Piana di Sibari anche per l’importanza strategica delle saline di Tavolaro e Lungro, rilevante fonte di ricchezza, fino al punto di crearne un cammino, che collegasse il Mare Jonio al Tirreno, dove crearono le colonie di Laos e Scidro e da lì ripartire per edificare la maestosa Posidonia (poi chiamata Paestum dai Romani). 


di Redazione | 14/12/2023

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