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di ANTONIO IAPICHINO - In piazza Regina Pacis, la piazzetta antistante la scuola primaria di “Via dell’Arte”, i cittadini del rione, per devozione, hanno ridato vita, dopo qualche anno di assenza, a una valida iniziativa di carattere socio – religioso. Si tratta della realizzazione di una capanna rappresentante la Natività.  Un’iniziativa che è andata avanti per circa un decennio, poi, si è registrato un periodo di stasi e quest’anno è stata ripresa. La struttura, è realizzata in legno, all’interno vi sono collocate le statue della Sacra famiglia, oltre al bue e all’asinello. Nei giorni scorsi è stata benedetta dal parroco del “Divin Cuore”, don Luigi Esposito. Di solito la sera del 24 dicembre viene deposto Gesù bambino. Dotata di illuminazione notturna, la tipica capanna crea una piacevole  atmosfera che aiuta i passanti che si soffermano davanti alla struttura, alta circa due metri, a un momento di riflessione e di preghiera. Negli anni anche in altri quartieri della cittadina ionica sono state realizzate iniziative simili. La comunità sociale di Mirto (una realtà di circa dieci mila abitanti, sorta da appena sessant’anni) avverte sempre di più il bisogno oggettivo di creare delle tradizioni proprie. Essendo la frazione Mirto una giovane cittadina, con una popolazione eterogenea proveniente per lo più dai paesi interni Longobucco, Bocchigliero, Caloveto e Cropalati, i suoi abitanti, soprattutto le nuove generazioni, sentono la necessità di creare dei riferimenti concreti che si ripetano negli anni. La capanna di piazza Regina Pacis, pian piano, sta diventando una vera e propria memoria del luogo.