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Rossano (Cosenza) - Se io potessi rimanere sempre giovane...


di LETIZIA GUAGLIARDI - Dorian è giovane, bello e ricco. Un suo amico pittore, Basil Hallward, lo ritrae in un quadro di straordinaria somiglianza tanto che, quando glielo mostra, Dorian si ammira e si innamora di se stesso. Un giorno conosce un amico di Basil, Lord Henry Wotton, e viene presto abbindolato dai suoi discorsi sulla bellezza e sulla giovinezza: la bellezza non dura per sempre e, quindi, va vissuta intensamente. Lord Henry è cinico, abile oratore e narcisista e come un diavolo tentatore riesce a influenzare negativamente l’ingenuo Dorian, colpito così tanto dalle sue abili affabulazioni che finisce per provare invidia per il suo ritratto: mentre lui invecchierà, il ragazzo nel quadro rimarrà sempre giovane. E così esprime un desiderio:

Com’è tragico! Io diventerò vecchio, brutto, ripugnante. E questa immagine rimarrà sempre giovane. Giovane quale io sono in questa giornata di giugno. Oh, se si potesse realizzare il contrario! Se io potessi rimanere sempre giovane, e il ritratto diventasse vecchio! Per questo, per questo darei qualunque cosa! Darei la cosa più preziosa del mondo! Darei anche la mia anima per questo!

Insieme a Lord Henry (sua è la celebre frase: “Cedere a una tentazione è l’unico modo per liberarsene”) si dà a una vita dissoluta, piena di vizi, compresi l’ira e la lussuria, le droghe e il sesso, sempre alla ricerca di nuovi piaceri. Frequenta i bassifondi di Londra e non si preoccupa minimamente delle conseguenze delle sue azioni. Esternamente mostra ancora l’innocenza di prima ma la sua anima è corrotta. Ogni volta che compie una brutta azione il suo volto dipinto nel quadro invecchia, si imbruttisce e mostra smorfie orribili, rughe, piaghe, cicatrici e sguardo malefico. Il suo desiderio è stato esaudito: il suo corpo rimane giovane. La sua anima, però, trasferitasi nel dipinto, sta marcendo.

Dopo anni di azioni malvagie volte a soddisfare ogni suo istinto, compresi l’istigazione al suicidio della sua fidanzata e l’omicidio dell’amico Basil (che lui ritiene responsabile della sua depravazione), Dorian è assalito dai rimorsi e ossessionato dal quadro, espressione della sua anima. Accecato dall’odio verso quel vecchio, con un coltello lo sfregia, con la speranza che l’incantesimo si spezzi.

La maledizione si interrompe, in effetti: il quadro squarciato provoca la morte di Dorian, trovato dai suoi servi a terra, improvvisamente invecchiato. Il volto dipinto nel quadro, invece, ritorna bellissimo e giovane come all’inizio.

Questa è, in sintesi, la trama del romanzo di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”, pubblicato nel 1890. Io, alcune colleghe e poco più di cento studenti dell’IIS “E. Majorana” di Rossano il 5 dicembre ne abbiamo visto la rappresentazione teatrale in lingua inglese a cura di PalkettoStage a Cosenza, nel cinema-teatro Garden. Al termine dello spettacolo, gli studenti hanno avuto l’opportunità di fare domande in inglese agli attori.

Il romanzo di Wilde, per i suoi temi, è sempre attuale: la ricerca della felicità, la paura di invecchiare e la paura di morire. Dorian è ingenuo e fragile, facilmente suggestionabile, come molti giovani di oggi. La giovinezza è temporanea e, proprio per questo, deve essere considerata un dono. Molti, invece, angosciati dall’idea di invecchiare, tentano in vari modi di fermare o di rallentare lo scorrere del tempo ricorrendo anche alla medicina e alla chirurgia estetica. Ma l’eterna giovinezza è un’illusione che porta alla depressione e a una forte frustrazione.

Henry rappresenta quello che molti ricercano: l’estetica e le apparenze, considerati gli unici valori riconosciuti dagli altri. E così, per esempio, tante foto postate sui social sono ritoccate per mostrare una bellezza e una perfezione fisica che, nella realtà, non esistono.

Dorian ci offre anche un’altra riflessione: le conseguenze delle nostre azioni, prima o poi, presentano il conto.

Una delle frasi di questo romanzo che preferisco e che ho commentato con i miei studenti in classe è questa:

“Oggi molti sanno il prezzo di tutto e il valore di niente”.

Guardiamoci intorno: è ancora così?


di Rubrica autogestita da Letizia Guagliardi | 13/12/2023

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