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Mandatoriccio (Cosenza) - Battesimo di fuoco


di DON MICHELE ROMANO - In questa seconda Domenica di Avvento, il brano del Vangelo di Marco (1,1-8), si concentra su Giovanni il Battista. Il compito di Giovanni, è quello di preparare la "strada" (È il "Precursore").  Prima di Gesù, viene Giovanni. Non si può andare da Gesù, se non si "passa" dal Battista. Dio, non nasce, cioè, in un cuore che non accoglie prima l'invito alla conversione, "gridato" dal Battista, perché, solo così, dopo aver "fatto spazio" nel nostro cuore, liberandolo da tutto ciò che ne costituisce "impedimento", Dio può nascere, può trovare "spazio", ed essere accolto in un cuore finalmente "libero". C'è chi ha simpaticamente scritto, che Dio, quando (nell'unica volta) ha cercato un posto su questa Terra, dove nascere, non c'era posto per Lui, in nessun "albergo". Che paradosso: Non è stato accolto, perché non c'era spazio, per il Signore dello Spazio! Gesù, un giorno manifesterà a Giovanni, tutta la sua gratitudine, riservando solo a lui, il più bel complimento, che Dio, nella Bibbia, abbia mai rivolto ad un uomo: "In verità io vi dico: fra i nati da donna, non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista...!" L'Evangelista Marco, tuttavia, ci presenta il Battista, "vestito" in maniera diversa da tutti, con un abbigliamento, diremmo noi oggi, "fuori moda". La cintura di cuoio, ricorda il profeta Elia, che era vestito in maniera simile. Il suo vestito, è fatto di pelle di cammello, e questo viola le prescrizioni giudaiche sulla purezza. Ma Giovanni non dà alcun valore alle esteriorità, è coerente con sé stesso, non ha bisogno né di vestiti, né di maschere, sotto cui nascondersi. Sappiamo bene tutti, che: "Non è certo l'abito, che fa il monaco!" Ovviamente, anche oggi, "il vestirsi bene", è segno di decoro, e di amore verso se stessi,
e così via, ma, quanto tutto questo diventa più importante della persona, o quando il vestirsi bene, serve solo a nascondere qualcosa, allora è "Schiavitù!" Ma il Battista, non è solo diverso nel vestire, è soprattutto diverso, in ciò che dice e in ciò che fa! Infatti, per la sua libertà, e per la sua autenticità, sarà imprigionato da Erode e ucciso. Giovanni è l'uomo che non si lascia condizionare o intimidire, non seguiva nessuno, e non gli interessava avere seguaci! Anche oggi, purtroppo, nella nostra Chiesa quante forme di servilismo e schiavitù. Quante cose si fanno solo per compiacere al Vescovo, al Papa, agli stessi Fedeli, ecc..., o perché si è assetati di protagonismo, e si aspira a premi e cariche onorifiche e prestigiose.
L'invito del Battista, invece, è vivere da persone libere ed autonome,  nella Verità e nell'Amore, ma soprattutto a pensare con la propria testa, magari a volte, accettando anche di sbagliare, correndo persino il rischio di essere scambiati per dei "Cobas!" Quando un giorno, ci presenteremo davanti a Dio, non potremo mica giustificare le nostre "malefatte", trincerandoci dietro un: "Me l'ha detto il Vescovo!"; oppure, al par dei Farisei: "Non ho mai trasgredito neppure un precetto", o rispondere : "Io ho solo obbedito a quanto mi è stato ordinato". È così che risposero, anche i Nazisti, al processo di Norimberga, quando furono chiamati a rispondere dell'uccisione di sei milioni di ebrei. Ma, quant'anche tutto questo fosse vero, è sufficiente? Chiediamoci: Abbiamo un cervello per pensare? Una testa per agire in maniera autonoma, e responsabile? Giovanni Battista, da uomo libero qual'era, non ha mai avuto paura di addossarsi le conseguenze delle sue "denunce", di rimanere solo, per il solo fatto, di aver "osato" sfidare la menzogna imperante. Ma solo così, ha dato prova di essere un uomo autentico, vero, autonomo (in greco "autòs", vuol dire:"se stesso"). È stato uno che ha aperto una "strada sicura" nel deserto (dove sappiamo ci si può facilmente smarrire, e dove occorre "gridare", per essere ascoltati!), e l'ha percorsa con dignità, fino alla fine. Giovanni, non ha conosciuto "l'ansia da risultati", che caratterizza tanti di noi: "Oggi non viene più nessuno in Chiesa! La gente non ci ascolta più!" Quasi vorrebbe dirci: Ma scusa, tu vivi il tuo Ministero per i risultati, o perché credi in quello che fai? Ecco allora l'impellenza del suo "grido" alle nostre coscienze: "Convertitevi", quasi a dire "Svegliatevi", datevi una mossa, non vedete che vi state mentendo, che vivete una vita di falsità? Cambiate, finché siete in tempo! La vita, è nelle nostre mani, perciò smettiamola con i vittimismi, e proviamo a "rischiare" la nostra vita, provando l'osare, qualche novità, un sogno, o perseguendo un grande ideale! In fondo,  "convertirsi", vuol dire proprio questo: "rischiare", mettersi in discussione, senza lasciarsi condizionare da niente e da nessuno, andare con fiducia verso "l'ignoto", che è Dio stesso! Se Gesù non avesse rischiato la propria vita, la propria faccia, e la propria reputazione, oggi non ci sarebbe il Cristianesimo. Solo il Battesimo nello Spirito, chiamato "Battesimo di fuoco", ci libererà da ogni "im-pur-ità", ("pur", in greco significa "Fuoco"!), "brucerà" ogni nostra reticenza, e consentirà a Gesù, di poter nascere ("Natale") nel nostro cuore, prendere forma, e svilupparsi. Una cosa è certa: Dio nasce! Fa la sua parte. Ma chiediamoci: "Noi, gli permettiamo di crescere? O rischiamo anche quest'anno, l'ennesimo "aborto?"- così come è stato per Giuda, Erode, Salomè, ed i tanti Farisei? Auguri, pertanto, in questo tempo d'Avvento, di un serio cammino di vera Conversione. Buona domenica a tutti.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 10/12/2023

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