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Mandatoriccio (Cosenza) - 17 - Parabola del sale della terra


di DON MICHELE ROMANO - Gesù, com'è noto, amava utilizzare le cose di ogni giorno per comunicare Verità su Dio e sul suo popolo. La sua descrizione dei discepoli, come "il Sale della Terra" (Mt 5, 13), è probabilmente l'esempio più noto, e ne designa la stessa Missione nel mondo, paragonabile al "Sale", che da sapore ed assicura durata. Notiamo subito che la formula introduttiva, è posta al presente: "Voi siete..." (che vale, similmente, anche per la Luce - Mt 5, 14), ovvero, non quello che i discepoli "devono" diventare, ma che "sono già"! Non si tratta, quindi, di "dover essere", ma (come insegnano i Padri della Chiesa) si deve diventare ciò che si è, ri-scoprire in fondo chi siamo! Pur nella persecuzione del mondo, il Cristiano non sta mai "sotto" la realtà, nascosto (come "sotto il Moggio"), ma "sopra", cioè, "dentro" la quotidianità: come il Sale dentro un alimento, o la Luce dentro una casa. Senza l'aiuto di noi credenti, il mondo perde il suo sapore, e la casa brancola nel buio! Il Sale, nella Bibbia, riveste un grande significato: È elemento di comunione tra Alleati, ma soprattutto con Dio (aggiungevano sale ai sacrifici che venivano offerti a Lui), ecco perché tanti passi biblici, usano l'espressione "mangiare insieme il sale" (condividere la Tavola - At 1, 4), per definire, appunto, una "Alleanza di sale", cioè duratura (che la versione CEI  traduce" "Alleanza inviolabile" e "Alleanza perenne"). Certo, senza sale si può anche mangiare, perché il cibo fornirà ugualmente l'apporto energetico, necessario alla sopravvivenza, ma mancherà la "gioia del gusto!" I credenti in Cristo, sono capaci di "far gustare la vita", ne sono il gusto profondo, quello che esalta i sapori. Ma se il sale, disgraziatamente, perde la propria caratteristica: "Viene calpestato dalla gente" (v 13c), proprio come "le perle", calpestate dai porci" (Mt 7, 6), o "i semi", calpestati e poi mangiati dagli uccelli" (Lc 8, 5). I verbi che caratterizzano il Sale e la Luce, sono proprio: "Gustare" e "Vedere". C'è un Salmo, che recita così: "Gustate e vedete com'è buono il Signore" (Sal 34, 9). Sembrerebbe che Gesù voglia commentarlo, con la metafora del Sale e della Luce: il Sale è da gustare, la Luce da vedere! Questo vale anche per tutti noi: se sapremo dare "sapore" alla vita di ogni giorno, facendola "vedere" nella sua bellezza, il mondo riconoscerà chi è Dio! Bello pensare, che il Sale, abbiamo visto, è essenziale per dare gusto al cibo, ma vi "scompare" dentro (quasi a dire: "non ama mettersi in mostra!"). Infatti quando assaggiamo un piatto buono, non diciamo: "che buono è il sale", così quando entriamo in una stanza illuminata, non ci fermiamo ad ammirare la lampada, ma quello che, attraverso la luce, sta dentro la casa. Allo stesso modo deve svolgersi la vita del cristiano nel mondo: esclusivamente nella dimensione del servizio umile e nascosto (senza cioè ricercare protagonismi). Infatti, nel Giudizio finale, nel quale Cristo si identifica con i piccoli e i poveri (affidati oggi alla Carità degli uomini" - Mt 25, 31-46), non ci verrà chiesto il "certificato di appartenenza al Cristianesimo", ma solo se avremo "Amato",  soprattutto i più bisognosi. Il verbo "perdere sapore" (v 13b), viene dall'aggettivo "Moròs", che in greco significa: "stupido, sciocco" (Mt 5, 22; 7, 26; 23, 17). Anche nel nostro linguaggio, l'opposto del sapiente, è: "l'insipiente", ovvero, chi non ha sapore. Gesù, con questo, vuole insegnarci che la vita è bella, se ha sapore, gusto; qui non si tratta di "sapere" tante cose, ma di conoscere e vivere ciò che rende la vita veramente umana, tipico dei frutti dello Spirito: "Amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" (Gal 5, 22). Questo è il nostro vero ruolo nel mondo: come lo è stato per Cristo, così ognuno di noi deve contribuire a far sì, che la vita di tutti sia veramente significativa. Non basta un altissima spiritualità, o possedere un'etica lodevole, se poi non si ha "passione" per il mondo e per la storia, per la vita concreta delle donne e degli uomini del nostro tempo, come ha fatto Gesù. Diversamente, saremo -"sì"- Sale, ma senza Sapienza, ossia, in definitiva: "Non Sale". E nessuno può salare, il Sale "insipido!". Segue...! A tutti, Auguro, una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 23/10/2023

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