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Rossano (Cosenza) - Pinocchio, il Gatto e la Volpe e... Liquirizia e Clementino!


di LETIZIA GUAGLIARDI - Il Gatto e la Volpe, quelli che Pinocchio ha incontrato, sono dei furbastri, due furfanti che vivono alla giornata convinti di muoversi in un mondo popolato di polli da spennare. Anche oggi sono in giro e sono ancora convinti (purtroppo hanno ragione) che ci sono sempre dei polli, anzi, dei pesciolini che potrebbero cadere nella loro rete, dal momento che sono diventati tecnologici e operano, soprattutto, in Internet. Sono pigri e ambiziosi e sognano una vita comoda fatta di ozio, ricchezze e nessuna fatica. Questo li spinge alla continua, febbrile ricerca di un affare facile, in pratica un ingenuo da derubare.

Io e i piccoli scrittori del mio laboratorio di scrittura creativa “Io scrivo con letizia” (la 4 D della Scuola Primaria “Monachelle” di Rossano) stiamo provando a riscrivere, in chiave moderna, l’incontro tra Pinocchio e il Gatto e la Volpe, magari salvando l’ingenuo burattino dalle grinfie di questi due imbroglioni che mirano ai cinque zecchini che gli sono stati donati da Mangiafuoco. Questa la versione originale:

Erano giunti più che a mezza strada quando la Volpe, fermandosi di punto in bianco, disse al burattino:

— Vuoi tu raddoppiare le tue monete d’oro?

— Cioè? 

— Vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?

— Magari! E la maniera?

— La maniera è facilissima. Invece di tornartene a casa tua, dovresti venir con noi.

— E dove mi volete condurre?

— Nel paese dei Barbagianni. ?

Pinocchio tentenna e allora…

-“Pensaci bene”, suggerisce la Volpe al burattino, “perché tu dai un calcio alla fortuna” e ancora lo ammonisce: “i tuoi cinque zecchini, dall’oggi al domani sarebbero diventati duemila”.

E l’ingenuo replica: -“ma com’è possibile che diventino tanti?”

–“È un conto facilissimo […] poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque, e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti”.

I due furbacchioni fanno leva sull’avidità e sull’ingenuità di Pinocchio: non è così ancora oggi?

“Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito o sono matti o imbroglioni! Dai retta a me, ritorna indietro”, disse il Grillo Parlante a Pinocchio.

Il Grillo parlante ha ragione e lo sanno bene anche i miei piccoli scrittori: non esiste nessun Campo dei Miracoli, è pericoloso finire nel Paese dei Barbagianni e non si può vivere nel Paese dei Balocchi. Il Gatto e la Volpe possono adescarci ancora oggi e non sono facilmente riconoscibili come quelli incontrati da Pinocchio, per questo sono più subdoli e pericolosi. Sono anche in Rete e si ingegnano ogni giorno per far entrare i pesciolini-pinocchi nella loro rete: falsi profili, virus, truffe romantiche, finte lotterie, frodi negli acquisti, ecc. Ostentano professionalità e sicurezza, usano termini legali poco comprensibili, prospettano soluzioni facili e sfruttano le scarse conoscenze delle vittime, per la maggior parte anziani. E ci sono anche tanti Gatti e tante Volpi che percepiscono e sfruttano il disorientamento e la vulnerabilità degli adolescenti.

Il Grillo Parlante è stato scelto dalla Fata Turchina per essere la coscienza di Pinocchio.

-“Che cos’è la coscienza?” chiede Pinocchio al Grillo-parlante.

Il grillo risponde: “E’ una piccola voce interiore che la gente ascolta raramente. Per questo oggi il mondo va così male”.

Questa storia non è solo la storia di un burattino, è la storia di tutti noi, del viaggio che intraprendiamo fin dalla nascita e che percorriamo per conquistare la nostra umanità, la nostra dignità. Tutti, giovani e anziani, abbiamo un grillo che ci parla: è la nostra coscienza.

La coscienza ci è stata data da Dio per consentirci di distinguere il bene dal male, quindi di giudicare la qualità morale delle nostre azioni. E’ la voce interiore che ci mette in guardia contro il male e ci incita a fare il bene. C’è chi non l’ascolta – come Pinocchio – e si mette sempre nei guai.

Per questo io mi esercito di avere continuamente una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini, dice Paolo in Atti 24:16. Mi esercito: significa sforzarsi continuamente di non seguire il nostro io, allenarsi a non fare quello che ci piace, che ci sembra bello, facile e conveniente ma che, in realtà, non lo è. Coscienza vuol dire consapevolezza, conoscenza di sé e dei valori morali. Vuol dire stare in profonda sintonia con Dio per tenere sveglia la nostra coscienza: il rischio che si addormenti è sempre più alto.

Nel racconto che io e i bambini stiamo scrivendo il Grillo Parlante è stato sostituito da Liquirizia e Clementino, i due supereroi di Corigliano Rossano protagonisti del mio libro pubblicato da Informazione&Comunicazione.

Il Gatto e la Volpe: personaggi vili che, fingendosi buoni e generosi, ci ingannano fino a che ci tolgono, come hanno fatto a Pinocchio, il denaro e la vita. Ci convincono ad allontanarci dai buoni propositi, ad arricchirci senza faticare e alla fine ci perseguitano finché non ci lasciano appesi ad un albero (Pinocchio non solo viene derubato dei suoi cinque zecchini, viene anche impiccato dal Gatto e la Volpe). Ma spesso il Gatto e la Volpe li creiamo noi stessi. Sono i nostri vizi: la menzogna, la pigrizia, le dipendenze, l’invidia, la gelosia, la rabbia…etc.

Secondo la nostra versione, Liquirizia e Clementino, rimasti soli nella locanda con Pinocchio, gli fanno ascoltare una canzone dello Zecchino d’Oro del 1983: “O che bella balla”, parlano con lui e “svegliano” la sua coscienza. Pinocchio diventa rosso per la rabbia e la vergogna perché si rende conto che stava per cadere in una trappola. A questo punto vuole vendicarsi. Ma come? Liquirizia e Clementino gli suggeriscono di tornare nel campo, riprendere le sue monete sotterrate, lasciare al loro posto una bella letterina per quei due imbroglioni e, magari, impedirgli di continuare con i loro loschi affari.

Ma…cosa scrivere nella lettera?! Sarà questo l’argomento del nostro prossimo laboratorio.

P:S.: Si accettano suggerimenti!


di Rubrica autogestita da Letizia Guagliardi | 25/10/2023

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