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Mandatoriccio (Cosenza) - Cesare è Cesare, Dio è Dio!


di DON MICHELE ROMANO - IL brano evangelico di questa XXIX Domenica (A) del Tempo Ordinario (Mt 22, 15-21), ci chiarisce che Cesare e Dio, non vanno messi sullo stesso piano.
C'è da considerare il contesto iniziale: "I Farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi" (v 15), ma Gesù "ben conosceva la loro malizia" (v 18). I Farisei rimasero "spiazzati" e sorpresi, non si aspettavano questa risposta così "calibrata" di Gesù: "Date a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio". Senza pronunciarsi contro Cesare, ha precisato che bisogna dare a Dio quello che è di Dio..., e di Dio sono pure "i potenti" di questo mondo. Infatti, il potere ai regnanti di questo mondo, gli viene dato "in consegna" da parte di Dio. Un giorno ne dovranno rendere conto a Lui, come nella Parabola dei Talenti, dove i servi che dovranno rendere conto al Signore del loro uso. Lo stesso Gesù, nel Vangelo di Giovanni, dirà a Pilato: "Tu non avresti nessun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto" (Gv 19, 11a). Gesù non è una agitatore politico, ma la sua affermazione, ci riporta a un livello superiore, all'origine delle scelte, di fondare una vera (cioè, ispirata al "Bene comune!") scelta politica, ecco perché" "Date a Cesare quello che è di Cesare, a Dio quello che è di Dio". Questo ci pone di fronte allo scottante problema del rapporto, tra la Fede e la realtà del mondo, e in particolare tra la Fede e la realtà politica. Dio ci tratta da "adulti", capaci, cioè, di affrontare le difficoltà, di ben "gestire" tutto ciò che ci ha messo a disposizione: "Riempite la terra e soggiogare, dominate...!"
(Gen 1, 28). Dio è sempre ottimista: ci crede sempre capaci di gestire al meglio la splendida "Vigna" (il mondo), in cui ci ha messo a vivere. Siamo chiamati a scrutare le cose e la vita, a fare scelte oculate e sagge, promuovendo sempre un dialogo costruttivo con gli altri. Non possiamo, poi, appellarci a Dio, magari addossandogli colpe e responsabilità, che sono solo frutto di nostre scelte sbagliate. Il nostro rapporto col mondo (Cesare), si gioca tutto in questo difficile equilibrio: Autonomia dalle realtà mondane, ed impegno di lavorare al dialogo, per ricondurre a Verità ogni cosa. Il Mondo dice: Nella nostra Società di oggi, al centro dell'economia vi è il profitto. Il Vangelo, invece, dice: Al centro dell'economia, vi è l'uomo. Mentre la Scienza dice: Ciò che è possibile, è lecito. La Parola di Dio, d'altro canto, afferma: La Vita è mistero, va rispettata, ha una sua sacralità, che va riconosciuta. La Politica dice: La ragione va imposta con la forza. Gesù, di contro, dice: La profezia e la mitezza, convertono i cuori. Certo, oggi, purtroppo, il vero rischio che stiamo correndo come cristiani, è  quello del "rifugio intimistico", in una religiosità disincarnata. Dove sono i cristiani nell'economia, nella politica, nella scienza?
È pur vero, che in questi tempi di crisi di Fede, e di "Scristianizzazione" della Società, appena i cristiani "parlano" per essere ascoltati, si chiede loro di "occuparsi delle cose dello spirito", senza "immischiarsi" nella politica. Ma la Chiesa, con autorevolezza, pur occupandosi del Culto e di Dio, non deve avere alcun timore di occuparsi della Giustizia e degli Uomini, che sono figli di Dio. Pretendere che la Chiesa, resti emarginata nelle sacrestie, che agisca come se fosse sorda, cieca, e muta, di fronte ai tanti problemi morali e sociali del nostro tempo, è davvero: "Togliere a Dio, quello che è di Dio!" Questa, dirà Benedetto XVI, "non è tolleranza, ma è ipocrisia"; ed ancora, mi piace riportare anche il commento di San Ilario di Poitiers: "La moneta di Cesare, è fatta d'oro, su cui è incisa la sua immagine; la moneta di Dio è l'uomo, in cui è rappresentata l'immagine di Dio; quindi, date le vostre ricchezze a Cesare, e conservate la coscienza, nella vostra innocenza, per Dio!" Affidarsi al Signore, non comporta necessariamente, una fuga dalla realtà, tutt’altro: significa affermare il "primato di Dio" nella nostra vita, anche nei riguardi dei nostri doveri civili. Il Cristiano, deve sempre lasciarsi illuminare dal Vangelo, nella sua visione delle cose, darsi un criterio di discernimento nel giudizio, su ogni aspetto della vita privata e sociale. C'è urgente bisogno di Cristo e della sua Parola, in questo mondo, tutto asservito a "Mammòna (cioè al dio Denaro), mettendo al centro di ogni politica l'uomo, rappresentante di Dio, e non il profitto, rappresentato dai tanti "Cesari" di questo mondo! Auguro a tutti, una serena e santa domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 22/10/2023

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