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Mandatoriccio (Cosenza) - 16 - Parabola della rete


di DON MICHELE ROMANO - Questa "Parabola della Rete" (Mt 13, 47- 50), la troviamo solo in Matteo, e ci parla del Giudizio Universale, quando ci sarà la "separazione": Giusti e Malvagi, come nella precedente Parabola della Zizzania (Mt 13, 24-30 , 36-43), dove la metafora usata veniva dall'agricoltura, mentre ora Gesù, usa una metafora che viene dalla pesca. I vv 47-48 rappresentano il contenuto della Parabola, mentre i vv 49-50, ne sono l'interpretazione. Viene descritto il Regno dei Cieli, simile ad una pesca con la rete, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, viene trascinata a riva, dove i pescatori fanno una cernita: "raccolgono i pesci buoni nei canestri, e buttano via i cattivi" (v 48). Naturalmente, la Parabola, presuppone che chi ascoltava, l'uditorio, aveva familiarità con le scene di pesca sul lago di Tiberiade  (conosciuto anche come lago di Gennesaret, o Mar di Galilea, per la sua grandezza: 13×21 km!). Così nel giorno del Giudizio, tutte le "Genti", saranno raccolte davanti al trono di Dio, per essere giudicate: "E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. E i libri furono aperti... i morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri" (Ap 20, 12). Nel lago di Gennesaret, o di Tiberiade, si sono contate oltre 20 specie di pesci, e la loro separazione, avveniva in base a due criteri: 1)- Secondo i pesci commestibili; 2)- Secondo i pesci considerati "puri", come scritto nella legge Mosaica: "Fra tutti gli animali acquatici..., potrete mangiare... tutti quelli che hanno pinne e squame. Quanti non hanno né pinne né squame saranno per voi obbrobriosi" (Lv 11, 9-10). Il contrasto tra "buono e cattivo", è evidenziato ancora in Matteo: "Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo" (Mt 12, 33). Così per i pesci: il "pesce buono", è quello commestibile e commerciabile; il pesce che "non vale nulla", sono quelli ritenuti "impuri", e perciò secondo la legge Levitica, non utilizzabili e non commestibili. La "separazione" finale, includerà tutte le persone, e gli Angeli (come sostiene la Tradizione apocalittica giudaica), saranno gli strumenti del Signore, di separazione e dell'esecuzione della pena! L'enfasi, purtroppo, non cade sulla Salvezza dei Giusti, ma sulla Condanna dei Malvagi: "E li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti" (v 50). A questo punto, penso sia utile tenere sempre a mente, quanto scrive Thomas Brooks: "Come la Morte ci lascia, così il Giudizio ci troverà!" Dio, purtroppo, paga alla fine! Ognuno di noi avrà quello che si merita, perché Dio, non fa preferenza di persone! Nel nostro tempo, tante sono le persone che pensano di vivere anche senza Dio, ma un giorno, ciò che oggi hanno evitato (Dio), lo incontreranno come "Giusto Giudice": "Che renderà a ciascuno secondo le sue opere" (Rm 2, 6). La Chiesa, è oggi questa barca della parabola, che lancia la rete della Parola, e tenta di pescare tutti gli uomini, e di salvarli dall'abisso, facendo loro incontrare Gesù. Tuttavia, però, c'è la tentazione di aspettarsi che la Chiesa sia perfetta, pura, e senza macchia. La Chiesa, invece, è composta da "tutti i tipi di pesci", e ci sono anche i cattivi! Non per nulla è definita "Casta Meretrix": "Casta", perché voluta da Cristo, fondata e guidata dallo Spirito Santo; "Meretrice", perché affidata agli uomini "peccatori", anche perché, se Dio avesse voluto una Chiesa "perfetta", certamente l'avrebbe affidata agli Angeli! L'azione del pescare animali acquatici, è un simbolo escatologico: "I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar Grande (il Mar Morto -  Ez 47, 10b). A livello letterario, Matteo, con la Parabola della Pesca, sviluppa la descrizione del Regno, nella sua fase escatologica ed apocalittica. Gesù getta La Rete a largo raggio, superando gli angusti confini dell'aristocrazia farisaica, che nutriva sentimenti di disprezzo, per il cosiddetto "popolo della terra" ("terroni", diremmo noi oggi!), perché ignoranti a livello culturale e religioso. Ecco perché ai loro occhi puritani, l'agire di Gesù, con la sua premurosa vicinanza verso i cosiddetti "peccatori", appariva sconcertante. Per il Signore, invece, il Vangelo è rivolto a tutti, perché: "Dio, il Padre, vuole che tutti gli uomini siano salvi" (1Tm 2, 4). Non per nulla, Gesù invita i primi chiamati alla Missione, che erano pescatori, a trasferire su un altro piano, quello spirituale, la loro attività, dicendo loro: "Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini" (Mt 4, 19). Accogliamo, pertanto, l'invito di Gesù, collaborando anche noi oggi, alla sua opera di Evangelizzazione, per la Salvezza dell'Umanità. Segue...! A tutti, Auguro, una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 21/10/2023

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