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Crosia (Cosenza) - I compagni del Liceo di Rossano hanno ricordato Rosa Greco


di ANTONIO IAPICHINO - Rosa Greco, la ragazza di Mirto Crosia, vittima, nei giorni scorsi, di un incidente stradale sulla Strada statale 106 è stata ricordata con affetto dai compagni di classe della IV D del Liceo scientifico di Rossano. I giovani studenti del Liceo rossanese hanno tracciato il ricordo della propria compagna e amica attraverso una sintesi delle esequie celebrate nel piazzale antistante la chiesa parrocchiale “San Giovanni Battista” di Mirto e presiedute dal parroco, don Giuseppe Ruffo. Loro, da alunni a giornalisti per un giorno. Da una penna ricca di emozione e commozione, uno scritto ben strutturato dai cuori contriti. Fra l’altro, hanno messo in risalto che tanta, tantissima gente ha preso parte alla cerimonia. In realtà, la chiesa non sarebbe stata in grado di accogliere tutti i partecipanti. Da qui, la scelta di svolgere i funerali all’esterno. "La mia anima è turbata". Sono queste le parole con cui don Ruffo – hanno scritto i ragazzi - ha iniziato la riflessione omiletica. Il presbitero ha invitato i tantissimi fedeli a riflettere sull'umanità di Cristo, il quale, oltre a provare dolore per la morte dell'amico Lazzaro, ha sperimentato in prima persona il momento della morte e la corruzione del sepolcro, seppur per pochi giorni.  Al termine della commovente celebrazione, in occasione della quale, il sindaco della cittadina ionica, Antonio Russo, ha proclamato il lutto cittadino, è intervenuto Antonio Pistoia, dirigente Scolastico del Polo liceale di Rossano, scuola frequentata dalla compianta Rosa. Il ds, a nome di tutto il personale scolastico, ha espresso le condoglianze ai congiunti della ragazza, soffermandosi su come Rosa, nei tre anni e quindici giorni di frequenza scolastica, sia stata una "brava ragazza", nonché un'alunna modello, sempre ligia al dovere. Rivolgendosi poi al piccolo angelo volato in cielo  con la certezza/speranza di essere ascoltato, le ha chiesto di dare a tutti la forza di affrontare la  quotidianità e  soprattutto di illuminare le menti, affinché si possa trovare il modo più adeguato  per renderle onore e tenere vivo il suo ricordo negli anni a venire. A seguire, uno dei compagni, a nome di tutta la classe, ha delineato le qualità che hanno contraddistinto Rosa e che l'hanno resa una ragazza  eccezionale, come la dolcezza, il  garbo nei modi, la  compostezza, il  senso di altruismo e di rispetto degli altri, promettendo, infine, di tenerla viva nei loro cuori, con la certezza che "nessuno morirà sulla terra finché ci sarà una persona che lo ricorderà". Particolarmente toccante è stato il saluto finale al feretro. Man mano che la bara bianca della piccola Rosa si avvicinava al carro funebre e mentre le campane della chiesa suonavano a festa, i ragazzi del Polo e altri amici della giovane hanno fatto volare in cielo dei palloncini bianchi e un grande rosario dai colori rosa e bianco, come simbolo di questo viaggio che la giovane Rosa ha intrapreso  verso il Paradiso.


di Redazione | 07/10/2023

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