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Mandatoriccio (Cosenza) - E procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti


di DON MICHELE ROMANO - La nostra Preghiera Cristiana, inizia sempre con il segno della Croce: "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo", e spesso si conclude con la dossologia Trinitaria: "Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive regna con te (Padre), nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli!"
In questa formula liturgica, contempliamo il Mistero dell'ineffabile Unità e dell'imprescrutabile Trinità di Dio: Padre e Figlio e Spirito Santo. È Gesù stesso che chiederà al Padre per noi, il dono dello Spirito Santo, ed il Padre lo invia nel nome di Gesù: "Il Paràclito, lo Spirito Santo che il padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa..."(Gv 14, 26). Il Nuovo Testamento, descrive lo Spirito Santo, dicendo che "è", e quindi è Lui che crea Comunione: "La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti voi" (2 Cor 13, 13). Nella Chiesa, la "Comunione", non è frutto della nostra buona volontà, o della nostra sagacia, ma è un Dono dello Spirito Santo, che, a voler fare un esempio semplice, ma comprensibile, agisce come il grande assemblatore di un "puzzle". Ognuno di noi, è un pezzo di questo puzzle: tutti abbiamo un contributo unico, da dare all'intero quadro e, tuttavia, abbiamo bisogno di essere aiutati a trovare il giusto modo, in cui i nostri doni, i nostri Talenti, possano combaciare con tutti gli altri, non fortuitamente, ma armoniosamente. Nessuno di noi, pezzo del puzzle, deve ritenersi più importante degli altri: siamo tutti ugualmente necessari, e ciascuno di noi, per un incastro ottimale nell'insieme, dipende dagli altri. Solo così, Il volto della Chiesa, potrà manifestare al mondo, il vero volto ("Comunionale") di Cristo. Lo Spirito Santo, è dentro ognuno di noi, e ci attesta la nostra figlioranza divina: "Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio (Rm 8, 16). È lo Spirito, che ci rende e ci fa sentire liberi: "Il Signore è lo Spirito e, dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà" ( 2Cor 3,17). È lo Spirito che ci permette di pregare: "Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; e intercede (per noi), con gemiti inesprimibili" (Rm 8, 26). Inoltre, è Lui,che ci permette di amare: "Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace.."(Rm 5, 22a). Nella Scrittura, non solo il Padre, ma anche il Figlio manda lo Spirito Santo -"Procede dal Padre e dal Figlio -: "Pace a voi - dirà Gesù Risorto, agli Apostoli nel Cenacolo, e "alitò" su di loro( Ecco la comunicazione dello Spirito Santo, che ci ricorda nella Genesi, il termine ebraico "Ruàh"- soffio, vento..., col quale Dio creò l'uomo: "e soffiò nelle sue narici un alito di vita" -la "Rùah Jahvè"- Gen 2, 7), - (Gesù, soffiò) - su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo" (Gv 20, 22). San Paolo conferma tutto questo, affermando che lo Spirito Santo, non è soltanto lo Spirito del Padre, ma è anche lo Spirito del Figlio: "Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: "Abbà"!Padre!" La definizione di questa espressione: "e dal Figlio" (la famosa questione del "Filiòque"), è stata, poi, lecitamente e ragionevolmente, aggiunta ed inserita nel "Simbolo" del Credo. Oggi lo Spirito si può servire, anzi si serve, anche della nostra inadeguatezza. Per noi Credenti, il più grave Peccato, l'unico Peccato davvero grande, è rifiutare questo "soffio!"
*"È ha parlato per mezzo dei Profeti"*. Con il termine "Profeti", si intende quanti furono "ispirati" dallo Spirito Santo, per parlare in nome di Dio. Del resto, Dio si è sempre servito di uomini, per parlare agli uomini. Uomini da Lui scelti: non tra i sapienti, gli astuti, i nobili, o gli intellettuali; ma tra i peccatori, i ragazzini, i pecorari, i balbuzienti: "Dio manifesta la sua potenza nella nostra debolezza" (2Cor 12, 9).
È, soprattutto, nei "discorsi di addio" (Gv 13- 17), prima della Passione, che Gesù rivela apertamente lo Spirito Santo e ne promette la venuta: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre" (Gv 14, 16). Sia ben chiaro, tuttavia, che il nostro primo Paràclito è Gesù stesso, che intercede per noi presso il Padre. L'altro Consolatore è lo Spirito Santo, che rimane con noi per sempre. Tutti abbiamo bisogno di Lui, della sua Forza e della sua Luce, soprattutto nei momenti di tentazione, di tenebre, e nelle varie difficoltà, che possiamo incontrare nella vita. Segue...! A tutti, auguro, una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 12/09/2023

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