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Mandatoriccio (Cosenza) - Anche i cagnolini mangiano le briciole


di DON MICHELE ROMANO - Il brano del Vangelo di di questa XX Domenica (A), del Tempo Ordinario, ci presenta uno dei personaggi più emblematici e commoventi del Vangelo: "La Straniera delle briciole", una Donna Cananèa, la prima Pagana diventata "credente", che vive un incontro straordinario con Gesù. Una Donna dalla Fede granitica, eppure di un altro paese, di un'altra religione, non israelita, ma che in un certo senso "converte" Gesù, gli fa cambiare mentalità, lo fa "sconfinare" da Israele, "apre" il suo Cuore alla fame e al dolore di tutti i Bambini, che siano di Israele, di Tiro, di Sidone, o di Gaza..., tanto la fame è uguale, il dolore è lo stesso, identico l'amore delle madri. Quasi sembra dire a Gesù: la tua Missione, non può  essere rivolta, solo alla "casa di Israele", tu sei il Pastore di tutto il dolore del mondo (Apertura a quella che sarà, la Missione Salvifica "Universale"). Anche i discepoli vi partecipano: "Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando" (v 23b). Ma la posizione di Gesù, è molto netta, ed apparentemente brusca: "Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa di Israele" (Questo riflette il "progetto tematico" del Vangelo di Matteo, che scrive per il giudeo convertiti). Ma la Donna, non molla, anzi, quasi "scoccia" Gesù: "Signore, aiutami" (v 25b). Gesù replica con una parola ancora più forte: "Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini" (v 26). C'è, tuttavia, da precisare che i pagani venivano chiamati "cani" dai Giudei, perché rappresentavano gli stranieri, i nemici e i malfattori - Sal 22, 17.22). Ed è qui, che arriva la disarmante e geniale risposta della madre sofferente: "È vero, Signore,
eppure *i cagnolini mangiano le briciole* che cadono dalla tavola dei loro padroni" (v  27). Siamo, così,alla svolta del racconto. Questa immagine, non solo sorprende, ma suscita oltremodo l'ammirazione di Gesù, quasi a dire: Nel Regno di Dio, e soprattutto nel Suo Cuore, non ci sono figli di serie A (Uomini), e figli di serie B (Cani), ma: solo fame e figli da saziare, anche quelli che pregano un altro Dio. Allora Gesù, (sicuramente) con grande ammirazione, le replicò: "Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri" (v 28a). E qui ora mi sembra sentir "riecheggiare" il commento eloquente, seppur "silenzioso" di Gesù, a tutti noi: "Vedete, questa Donna, non possiede la fede dei Teologi, ma quella delle Madri che soffrono, è la Fede della Chiesa: umile, ma che non conosce resa,
che può vantarsi di conoscere Dio dal di dentro, lo sente all'unisono col suo cuore di Madre". È sa che Dio è felice, quando vede una Madre, qualsiasi Madre, riabbracciare felice, la carne della sua carne, finalmente guarita: "E da quell'istante sua figlia fu guarita"(v 28b). Questa Donna, con la sua grande Fede, ci invita a relazionarci in modo nuovo con la quotidianità: finché anche noi, rimarremo seduti alla tavola del benessere, non percepiremo mai quello che succede "sotto il tavolo". Occorre una Fede che ci faccia  scendere verso il basso, a livello del pavimento, quello degli ultimi, dei poveri, lì dove Dio ha "nascosto" il suo Regno. Mi commuovo, pensando a Sant'Agostino che paragona la Madre Monica, a questa Donna, ricordando tutte le lacrime versate per la sua conversione! Lei, questa Donna
Cananèa, in definitiva,
avvalora che Gesù, non era stato inviato solo alle pecore perdute della casa di Israele, ma, come Lui stesso dirà: "Ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare" (Gv 10, 16a). Una di queste pecore era proprio lei, questa Donna
Cananèa (Discorso 77,1.5). Che il Signore, conceda anche a noi, la sua stessa Fede, e, così, anche per noi, l'impossibile diverrà possibile! Auguro a tutti, una Santa Domenica!


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 20/08/2023

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