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di DON MICHELE ROMANO - Prima di ascendere al Cielo, il Signore ha consegnato ai suoi discepoli, un "mandato" missionario, utilizzando tre verbi all'imperativo: "Andate" -  "Predicate" -  "Battezzate". Vogliamo insieme riflettere su questa collaborazione, che Gesù ci chiede, approfondendo questi tre "comandi" (non "consigli"), che se accolti ed attualizzati nella nostra testimonianza Cristiana, diventeranno un vero e proprio impulso vitale, che emerge spontaneamente nelle persone che sono consapevoli del dono ricevuto con la Fede, e con la chiamata, a vivere: per Cristo, con Cristo, ed in Cristo! Solo essendo consapevoli, di tutto ciò che abbiamo ricevuto da Dio, si può capire bene il senso di questi "imperativi", riguardo alla missione apostolica, rivolta a tutti i cristiani. Oggi ci soffermiamo a considerare la lungimiranza, di questo primo imperativo di Gesù: "Andate". "Andate", ovvero, non state fermi..., o peggio oziosi, occorre "andare", solo così diventeremo una Chiesa "in uscita" (Papa Francesco docet!), missionaria e profetica. Certo, il Signore non pretende che noi, come Chiesa, siamo impeccabili (Non dimentichiamo che, per definizione, siamo: una "Casta meretrix"); infatti è agli stessi Apostoli..., che lo hanno tradito, rinnegato, abbandonato, che Gesù consegna questo mandato: "Andate in tutto il mondo" (Mc 16, 15);  "Strada facendo..."(Mt 10, 5). Gesù, non dice loro: "Non avete avuto fede in me, tornate a casa e vergognatevi", al contrario, li "manda ad insegnare" la sua Parola.
"Andate", è il verbo della Missione, che non è più limitata, ormai, ai confini della Palestina, e neppure ai soli figli di Israele, ma "Ton Kòsmo"- il mondo intero, e ad "ogni essere creato". Viene così, ad essere sottolineato un aspetto fondamentale di questo comando del Signore: L'universalità dell'annuncio del Vangelo! Infatti l'espressione: "Ad ogni creatura", traduce il termine greco "Ktìsis", che può significare: sia "creazione", che "creatura", proprio per sottolineare il carattere cosmico dell'annuncio del Vangelo. "Andate..., Allora essi partirono" (Mc
20, 16a). Non viene specificato né da dove partono, né dove si diriggono, in modo da inglobare tutto il mondo, che il messaggio, cioè, possa raggiungere tutti gli uomini, di ogni luogo e di ogni tempo. Ad ognuno di noi, "inviato" da Gesù, tuttavia, prima di "andare in missione", viene richiesta un'operazione di "spogliazione": Ovvero, abbandonare le nostre sicurezze, lasciandoci alle spalle tutti i protagonismi religiosi, praticati finora, perché più spogli si va, più il Vangelo viene annunciato con franchezza e verità. Proprio come un seme "non rivestito", che quando cade a terra germoglia subito e più facilmente! Quanti errori abbiamo commesso nell'evangelizzazione, confidando nei nostri mezzi, nelle nostre ideologie, e parimenti, disprezzando le culture degli altri (vedi evangelizzazione "mortificata" finora in Asia e in tante altre parti del mondo!), determinando la sterilità del seme del Vangelo, forse, "troppo rivestito", dall'ansia dei nostri "proselitismi" (tipico atteggiamento farisaico), che ne ha impedito la possibilità di germogliare. Oggi, purtroppo, ci sono molti cristiani che "vanno" in missione nel mondo, passando di palco in palco, a loro dire, "per dare testimonianza", finendo, poi, col raccontare la propria storia o il successo delle loro comunità Parrocchiali, perennemente in conflitto nel primeggiare, con le Parrocchie "viciniori". Povero Gesù ed il suo Vangelo! Lui ha bisogno di persone che lo amino davvero, al di sopra di tutto e di tutti, discepoli, cioè, che vanno a portare il suo "lieto annuncio": "senza borsa, né bisaccia, nè con due tuniche, ecc., discepoli, quindi, non "militanti". Questa è la vera missione della
Chiesa, che sarà tanto più efficace, quanto più saprà mostrare con i Segni e le Parole, che è Gesù stesso che opera in lei, offrendo la Salvezza a tutta l'Umanità. A tutti, una serena giornata, con il Cuore di Gesù.