di DON MICHELE ROMANO - Ieri, abbiamo celebrato la Domenica della Divina Misericordia, istituita nell'Anno Giubilare del 2000, da Papa Giovanni Paolo II, in risposta ad un preciso desiderio di Gesù, manifestato a Santa Faustina Kowalska, in una apparizione a Plock, in Polonia, nel 1931. Il termine Misericordia, ha conosciuto diverse fasi storiche: Per lungo tempo, è stata sottovalutata, considerata quasi una debolezza, in un mondo dove l'efficienza, il potere, il denaro, ed il successo, la facevano da padrone. Nella nostra cultura contemporanea, a volte, il concetto di Misericordia, si confonde con la semplice compassione. Ma c'è da precisare, che nella Storia di tutte le Religioni, la Misericordia, costituisce la "Regola d'oro", di ogni sistema morale. La sua origine, comunque, è sempre da ricercare in Dio! Nella lingua ebraica, è sinonimo di tenerezza, amore materno e viscerale. Dio con noi è Misericordioso, perché ha sempre il suo Cuore, vicino alla nostra Miseria! Già tutto L'Antico Testamento, è stata una "grande scuola" della Misericordia di Dio. Nel libro dell'Esodo, si è rivelato a Mosè, come: "Un Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà" (Es 34, 6). Tuttavia, la Misericordia, non sussiste mai, senza la Verità. Essa può "attecchire" solo là, dove si ha il coraggio di riconoscere i propri peccati. Dio, odia il peccato, ma ama il peccatore, e vuole che noi tutti si abbia fiducia nella sua Misericordia e nel suo Amore, che Lui manifesta, soprattutto, con i poveri e gli emarginati: "Si dimentica forse una donna del suo bambino...? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Is 49, 15). Così, nel Nuovo Testamento, Gesù si presenta come il "messaggero" della Misericordia di Dio. Basti ricordare le tre parabole più conosciute, contenute nel capitolo 15 del Vangelo di Luca (Vangelo della "Misericordia"): 1)- La parabola della pecora smarrita e ritrovata; 2)- Della moneta perduta; 3)- Del Padre misericordioso! In tutte e tre le parabole, viene messa in evidenza la "gioia" di Dio, per la conversione del peccatore. Nella conclusione della prima, leggiamo: "Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti, i quali non hanno bisogno di conversione" (Lc15, 7). Nella conclusione della seconda: "Vi è più gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte" (Lc15,10). Nella terza parabola, anche se manca la parola gioia, si parla di festa: Facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita" (Lc 15, 23- 24). Nel discorso della Montagna, Gesù chiama "Beati, i misericordiosi"
(Mt 5, 7), perché, nella vicinanza a tutti coloro che soffrono, un giorno anche loro, "troveranno Misericordia".
La stessa Chiesa, per Sua volontà, è costituita "Sacramento" dell'amore e della Misericordia di Dio, inviata a celebrarla nel Sacramento della Riconciliazione, e a darne testimonianza, promuovendo una vera "cultura della misericordia", in un mondo sempre più individualista ed indifferente. In questo proposito, ci aiuti la Vergine Madre, mentre la invochiamo: "Rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi", per saper rendere presente nella nostra vita, attraverso la gentilezza, l'attenzione ai bisognosi, ma soprattutto attraverso il perdono, la Misericordia che Dio richiede ad ognuno di noi: "Voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti" (Os 6, 6). Solo accettando l'immagine di questo Dio compassionevole, e misericordioso, il suo "giudizio", non ci farà paura: "Il giudizio sarà senza Misericordia, contro chi non avrà avuto Misericordia" (Gc 2, 13a), perché saremo capaci e disponibili, a concedere Misericordia ai nostri Fratelli. A tutti, una vita "ricca di Misericordia"!
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 17/04/2023
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