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Mandatoriccio (Cosenza) - Pastore e Porta


di DON MICHELE ROMANO - Da meno di un mese, abbiamo celebrato la santa Pasqua, e sempre più ci rendiamo conto della Verità, delle parole di Gesù, quando diceva che il "Buon pastore", dà la Vita per le pecore.
E realmente Lo ha fatto, con la sua Vita ha "comprato" la nostra, grazie al suo Sacrificio, siamo stati tutti riscattati: "... Dopo aver amato i suoi, che erano nel mondo, li amò sino alla fine (Gv 13, 1). Anche nel Vangelo di oggi (Gv 10, 1-10), ritornano i 3 verbi che caratterizzano il dire di Gesù: "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore, e le mie pecore conoscono me": Ascoltare, Conoscere, Seguire. Chi appartiene al "Gregge" di Dio, "Ascolta" la sua voce" (v 3); Obbedisce ad ogni suo richiamo, perché "Conosce" il "fischio" del Pastore, "Riconosce" la sua voce (v 4b), e fidandosi di Lui, lo "Segue" (v 4a). È vero, Gesù ci conosce, più di quanto conosciamo noi stessi, ma, di contro, possiamo dire anche noi, di saperlo: ascoltare, conoscere sufficientemente, e seguirlo, corrispondendo così, al suo Amore?
È interessante notare, come Gesù, non inizia il discorso con: "Io sono il Buon Pastore", ma, sottolinea Benedetto XVI, con l'immagine della "Porta": "Io sono la porta delle pecore" (v 7b), per fornire la linea guida,a tutti i futuri "Pastori"del suo gregge. Uno è  buon Pastore, quando entra attraverso Gesù, che, pure, rimane sempre il Pastore "supremo" del Gregge, che "appartiene" solo a Lui. Gesù, è il Buon pastore, perché, non solo si prende cura di ognuno di noi, ci conosce nel profondo, ci chiama tutti per nome, ma è anche Colui che, deliberatamente, offre la vita per tutti noi, in obbedienza al comando del Padre: "Io la dò da me stesso..., Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio" (Gv 10, 18). Gesù si definisce, in tal modo: Pastore e Porta. Proclamandosi "Buon Pastore", non solo Egli afferma la sua Divinità, ma che Lui, è anche la Porta del recinto: il recinto, in greco "Aulè", indica il cortile del Tempio di Gerusalemme, il luogo della presenza di Dio, dove la gente andava per pregarlo ed incontrarlo. Gesù diventa, così, la "Porta", che ci permette di entrare in comunione con Dio. È  da "insensati", pertanto, come tante volte, cerchiamo di arrampicarci quà e là, per raggiungere i nostri "progetti", non sempre nobili e limpidi, ricorrendo all' inganno, o ad altro. Ma io quando entro a casa, da che parte entro: dalla porta o dalla finestra? Chiaro, no!
Entro dalla porta. Ecco, Gesù si presenta, come la "Porta della Vita", l'ingresso naturale, semplice, accessibile a chiunque, che ci consente di "uscire", dalle nostre schiavitù, dai nostri modi antiquati e legalisti, di vivere la Fede. Nel frastuono del mondo, impariamo a "riconoscere", la Sua voce, tra le tanti, perché solo allora, saremo finalmente liberi! Buon tempo Pasquale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 09/05/2022

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