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Rende (Cosenza) - Rischio idrogeologico, l’8 aprile giornata di studio all’Unical


Esondazione del Crati, allagamento del sito archeologico di Sybaris, erosione delle coste, discariche incontrollate, occupazione scriteriata delle golene fluviali, uso illegale del territorio. Serve  una programmazione territoriale con attività di prevenzione e mitigazione dei rischi naturali. Sulla previsione, prevenzione e controllo del rischio idrogeologico, che resta probabilmente la più grave emergenza calabrese, si terrà venerdì 8 aprile, presso l’UNIVERSITY CLUB all’Università della Calabria  una GIORNATA DI STUDIO organizzata dall’ACCADEMIA NAZIONALE DELLE SCIENZE DETTA DEI XL in collaborazione con la stessa UNICAL, l’Università di Roma LA SAPIENZA, l’Università MEDITERRANEA di Reggio Calabria e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione ITALIA SICURA. 

 Dopo i saluti (alle ore 9) dei rettori dell’UNICAL, Gino CRISCI, dell’Università di Roma, Eugenio GAUDIO, dell’Università di Reggio Calabria, Pasquale CATANOSO e del Presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze, Emilia CHIANCONE, sono previsti, nella prima sessione mattutina (dalle ore 9.30 alle 13.20) gli interventi di Giandomenico FUBELLI dell’Università degli Studi di Torino (Analisi della pericolosità da frana nell’area a est di Rossano); di Alberto PRESTININZI de La Sapienza di Roma (Nuova metodologia di valutazione della pericolosità della frana); di Salvatore MARTINO sempre de La Sapienza (Frane sismoindotte: dalla distruzione degli effetti alla cartografia della pericolosità); di Giovanni GULLÀ del CNR-IRPI Cosenza (Filiera integrata per l’adattamento, la mitigazione e la riduzione del rischio da frana e da eventi di dissesto idrogeologico); di Massimo CONFORTI dell’UNICAL (Suscettibilità da frana sulle grandi vie di comunicazione); di Leonardo CASCINI dell’Università degli Studi di Salerno (Modelli di previsione di frane lente. Il caso della Campania); di Pasquale VERSACE dell’UNICAL (Modelli meteo di previsione del rischio di esondazione); di Giudo CALENDA dell’Università degli Studi di Roma Tre (Analisi degli eventi idrologici estremi: effetti sulle piene); di Tonino CARACCIOLO, già Direttore scientifico dell’Osservatorio delle Trasformazioni Territoriali della Calabria (Erosione costiera in Calabria e fattori antropici) e di Ottavio AMARO dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria (Prevenzione del dissesto idrogeologico: dalla pianificazione al restauro del paesaggio).

 

Nella seconda sessione, dalle 15.30, si terrà il dibattito su IL COSTO DELLA MANCATA PREVENZIONE DEI RISCHI IN ITALIA moderato da Mario MORCELLINI, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza di Roma. La relazione introduttiva è affidata ad Alberto PRESTININZI, de La Sapienza e responsabile nazionale del PRIN (Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale). Porteranno il loro contributo Vera CORBELLI Segretaria del Distretto Idrografico Appennino Meridionale, Francesco DRAMIS, dell’Università degli Studi di Roma Tre, Mauro GRASSI Direttore della Struttura di Missione Italia Sicura-Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni MENDUNI del Politecnico di Milano.


di Redazione | 02/04/2016

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