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Crosia (Cosenza) - Un furto sacrilego nel museo – pinacoteca parrocchiale “San Michele Arcangelo” di Crosia


di ANTONIO IAPICHINO - Un furto sacrilego è stato perpetrato ai danni del museo – pinacoteca parrocchiale “San Michele Arcangelo” di Crosia. La notizia è stata comunicata dal parroco, don Michele Romano, il quale ha spiegato che il suddetto museo è collocato presso l’ex asilo parrocchiale in Crosia centro storico, esattamente nel I Vico Piave. Lo stesso sacerdote ha riferito che all’interno di questa struttura sono presenti delle teche che, a loro volta, contengono paramenti e suppellettili risalenti a vari periodi storici, compresi fra il Settecento e il Novecento. Don Michele ha raccontato che queste teche sono sempre chiuse a chiave, ma prive di ogni sistema di allarme. Il religioso ha sottolineato che la mattina dello scorso 15 maggio (solo sabato sera siamo venuti a conoscenza della notizia) verso le 10 del mattino è stato avvisato dell’accaduto da parte del suo sagrista. Subito si è recato sul posto e avendo constatato che ignoti, (nell’arco temporale compreso tra le 16.20 circa del 14 maggio e le 10 del 15 maggio), mediante effrazione si erano introdotti all’interno del museo e avevano asportato alcuni oggetti, ha avvisato i Carabinieri della locale stazione di Mirto Crosia, che poco dopo sono giunti sul posto per effettuare gli accertamenti del caso. Presso la stessa caserma, nei giorni successivi, il parroco ha presentato formale denuncia. Fra gli oggetti mancanti tre calici di varia misura placcati d’oro, di cui uno con patena; tre pissidi (contenitori per le ostie) placcati d’oro, un set completo per gli olii santi placcati d’oro, un secchiello con aspersorio placcato d’oro, un lavabo placcato d’oro, una teca grande e una piccola (contenitori per ostie) placcate d’oro, un porta candele placcato d’oro, una coroncina per il Santo Rosario placcata d’oro e una corona, già in uso alla Madonna della Pietà, placcata d’oro e cesellata con pietre preziose. Don Michele presume che gli ignoti malfattori si siano introdotti all’interno della struttura mediante forzatura di una finestra per poi uscire da una porta- finestra posta sul lato dello stabile. Il parroco, inoltre, precisa che alcune donne volontarie, addette alle pulizie di questo immobile, persone di piena fiducia, il giorno prima erano state all’interno del museo per effettuare le pulizie e, nell’andare via (intorno alle 16.20 circa) tutto era in ordine. Sull’accaduto è stato duro il commento, esternato attraverso un pubblico documento, da parte dello stesso don Michele Romano. Il sacerdote mette in risalto che questo atto <<offende l’intera coscienza della nostra comunità civile e religiosa>>. E afferma nel manifestino/denuncia: <<Queste persone, a  dir poco, indegne di  stare in mezzo a noi,  si sono macchiate la coscienza con questo furto sacrilego. Come parroco, facendomi interprete di tutti i vostri sentimenti, denuncio l’accaduto esprimendo il mio rammarico e la mia sofferenza>>. Ieri sera si è svolta una preghiera riparatrice verso la Vergine della Pietà, <<affinché Dio perdoni loro questo peccato, confidando in un loro pentimento che li porti a restituire gli oggetti sacri rubati>>.

di Redazione | 21/05/2012

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