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Pescara (Pescara) - Conferenza stampa su Imu, il pensiero dell’assessore alle Entrate Massimo Filippello


“Per il 2012 il Comune di Pescara non aumenterà l’addizionale Irpef, ferma allo 0,49 per cento, non aumenterà la Tarsu, conservando la tariffa inferiore alla media nazionale, mentre, come imposto dallo Stato, dovremo adottare l’Imu, l’Imposta Municipale propria, salvaguardando in ogni modo le fasce più deboli. Per ora possiamo già ufficializzare che, come deciso in maggioranza, l’aliquota ordinaria sull’abitazione principale sarà pari al 4 per mille, prevedendo però una serie di agevolazioni che consentiranno a Pescara di avere comunque l’imposta più bassa d’Italia. Restano invece ancora da definire le aliquote per tutte le altre unità immobiliari, come case sfitte o strumentali, ossia a uso ufficio, così come i meccanismi di versamento dell’imposta stessa che il Governo non ha ancora indicato”. Lo ha detto l’assessore alle Entrate Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa convocata ieri per fornire le prime decisioni ufficiali della coalizione di Governo in merito all’entità della manovra finanziaria legata all’Imu, “dalla quale dovremmo ottenere un gettito pari a circa 6milioni di euro”. Presenti anche il capogruppo consiliare Pdl Armando Foschi, il Presidente della Commissione Finanze Renato Ranieri e il Dirigente Marco Scorrano. “Intanto – ha detto l’assessore Filippello – cominciamo con il dire che la volontà della maggioranza di governo è quella di non aumentare alcuna delle imposte vigenti di competenza comunale e piuttosto di ridurre quanto più possibile il prelievo fiscale. Per tale ragione non verrà aumentata l’addizionale Irpef comunale, fissa allo 0,49 per cento con fasce di esenzione sino a un reddito di 15mila 50 euro; non aumenteremo la Tarsu, nonostante l’emergenza rifiuti che stiamo vivendo, e manterremo una tariffa sempre più bassa della media nazionale, ossia 1,66 euro a metro quadrato a Pescara a fronte di 1,85 dato nazionale. Purtroppo il Governo Monti ha previsto in via sperimentale l’introduzione dell’Imu al 2012, ovvero l’Imposta Municipale propria che noi chiamiamo ‘imposizione’ perché ci è stata imposta. Tuttavia cercheremo di salvaguardare a ogni costo le fasce più deboli della popolazione. Per ora possiamo comunicare che l’aliquota ordinaria sull’abitazione principale sarà pari al 4 per mille. Su tale imposta abbiamo però previsto un’agevolazione, unica in Italia, dello 0,3 per mille per i nuclei familiari composti da almeno due persone che abbiano contratto un mutuo ipotecario per l’acquisto dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, censita esclusivamente in una delle categorie catastali da A/2 ad A/5, e relative pertinenze, ovvero tutti gli immobili ad esclusione delle ville; i componenti di tali nuclei familiari non devono possedere sul territorio nazionale altre unità immobiliari oltre all’abitazione principale e devono avere, un reddito lordo non superiore a 30mila euro; tale agevolazione permane anche in caso di decesso di uno dei due coniugi, avvenuto successivamente alla stipula del contratto di mutuo, fermo restando il possesso dei requisiti precedenti. Ovviamente per abitazione principale la legge intende qualunque immobile in cui i componenti il nucleo familiare abbiano la residenza anagrafica e la dimora abituale, ovvero residenza e domicilio. Ovviamente ricordiamo che per legge è prevista anche la detrazione di 200 euro e di ulteriori 50 euro per ogni figlio, fino a 26 anni di età, che abbia la residenza nella dimora abituale, fino a un massimo di 8 figli, a tutela delle famiglie numerose. E ancora: mentre con l’Ici le pertinenze all’abitazione principale poteva essere una sola, ora verranno considerate tutte le pertinenze, ossia una per ogni categoria catastale C2, C6, C7, ovvero magazzini, locali di deposito, garage, box o posto auto, soffitta, cantina e tettoie, che verranno assimilate all’abitazione principale e usufruiranno dell’analogo ordine. Purtroppo con l’Imu – ha proseguito l’assessore Filippello – lo Stato ha sostanzialmente imposto ai Comuni di essere finanziariamente autonomi: consideriamo che per quest’anno abbiamo previsto su Pescara minori trasferimenti per 14 o 15 milioni di euro, ma tutti i Comuni si troveranno in difficoltà per coprire quei minori trasferimenti. A oggi non possiamo ancora sapere quali saranno le aliquote che andremo ad applicare sugli immobili diversi dalle abitazioni principali. Possiamo dire che l’aliquota ordinaria fissata dallo Stato è pari al 7,6 per mille, di cui il 3,8 per mille andrà allo Stato e il 3,8 per mille ai Comuni, e che riguarderà gli immobili locali, strumentali, ossia adibiti ad attività d’impresa, o sfitti, come le seconde case, dunque locali a uso commerciale. La nostra amministrazione comunale non ha ancora deciso alcunché nel merito, ma possiamo pensare a un trattamento diverso nei confronti degli immobili sfitti, tenendo conto anche che sono state abrogate per legge le agevolazioni sugli immobili concessi in comodato d’uso a familiari, come genitori o figli. Ma sono ancora tante le cose che non sappiamo: ad esempio sappiamo solo che l’Imu si pagherà con il modello F24, ma non sappiamo a quanto deve ammontare l’acconto, va ancora chiarita la parte inerente gli edifici ecclesiastici, dunque non appena ci saranno le attese modifiche normative e i dati ufficiali del Ministero dell’Economia, il giorno successivo porteremo in Consiglio comunale tutti i passaggi. Consideriamo che la nuova imposta ha riassorbito anche l’Irpef della rendita fondiaria degli immobili non locati. Nonostante tutto, secondo le nostre proiezioni ci saranno anche famiglie che con l’Imu si troveranno a pagare meno dell’Ici - ha ancora detto l’assessore Filippello -: ad esempio con l’Ici una famiglia media pagava, fino al 2007, circa 186,64 euro; con l’Imu, una famiglia media con un figlio paga, per l’abitazione principale, 280,16 euro, ossia 93 euro in più; una famiglia con tre figli pagherà 180,16 euro, dunque meno che con l’Ici; beneficiando anche dell’aliquota ridotta dello 0,3 per mille, con un figlio convivente, si pagherà 147,62 euro, ossia 39 euro in meno dell’Ici”.

di Redazione | 16/03/2012

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