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Crosia (Cosenza) - Una petizione sugli accertamenti Ici. I cittadini scrivono al Prefetto e al Sindaco


Un gruppo di cittadini e contribuenti di Crosia, ha scritto una missiva indirizzata al Prefetto di Cosenza e al Sindaco di Crosia, e per conoscenza al Procuratore della Repubblica di Rossano, per sottolineare il proprio disappunto su un accertamento inviato dalla società che cura la riscossione dei tributi del Comune di Crosia. <<La Soget Spa, Concessionaria per il Comune di Crosia, nella legittima attività di accertamento di legge>>, scrivono testualmente i firmatari della petizione, <<ha ritenuto di inviare alla quasi totalità dei contribuenti del Comune di Crosia gli avvisi di accertamento dell’Ici, relativi agli anni 2005 e 2006 pervenuti nel mese di gennaio 2012>>. A giudizio dei suddetti cittadini <<in una buona fetta di avvisi ricevuti da centinaia di contribuenti, pur se l’imposta dovuta è corrispondente ai versamenti effettuati, è comunque contestata una fantomatica omessa o infedele denuncia Ici, la quale va presentata solo nei casi in cui sia intervenuta una variazione soggettiva e/o oggettiva dell’unità immobiliare oggetto dell’accertamento, escluso quelle di passaggio di proprietà per successione>>. La missiva va oltre: <<Un’altra buona fetta di avvisi riguarda casi in cui il contribuente ha provveduto ad adempiere correttamente mentre l’accertamento segue criteri palesemente errati con richiesta di pagamenti indebiti. Ad esempio per le abitazioni principali situate nel centro storico di Crosia viene sistematicamente disatteso il regolamento comunale in essere dal 2002. Insomma>>, evidenziano i cittadini crosioti, <<una percentuale altissima degli avvisi di accertamento è costituita da addebiti di pagamento non dovuti tra i 20,00 e i 100,00 Euro>>. E spiegano, <<Questi addebiti di pagamento non dovuti sebbene segnalati a voce con motivata ragione alla Soget Spa, essa invece di provvedere seduta stante all'annullamento dell’atto, consegna un foglio all'interessato per fargli presentare una tale "richiesta di riesamina per autotutela", precisando che l'autotutela non interrompe i termini di 60 giorni per presentare ricorso alla Ctp di Cosenza e facendo capire che per esaminare le migliaia di richieste di autotutela fatte presentare, al Concessionario occorre un tempo probabilmente superiore ai 60 giorni. Di fronte alla prospettazione di queste incertezze, al contribuente onesto non resta che proporre ricorso alla Ctp, che ha un costo superiore a € 100,00. Il contribuente a conti fatti ha più convenienza a pagare il non dovuto, se pur a malincuore, risentito e offeso, piuttosto che presentare ricorso dagli esiti favorevoli>>. I cittadini firmatari vanno avanti nella lettera: <<Tutti gli avvisi pervenuti con lettera raccomandata Ar nel mese di gennaio 2012, inoltre: non recano l'indicazione dell'autorità amministrativa presso la quale proporre istanza di annullamento in autotutela; violano l’art. 11, c 4 del D. Lgs. 504/1992 che testualmente recita :“Con delibera della Giunta Comunale è designato un funzionario cui sono conferite le funzioni e i poteri per l’esercizio di ogni attività organizzativa e gestionale dell’imposta; il predetto funzionario sottoscrive anche le richieste, gli avvisi e i provvedimenti, appone il visto di esecutività sui ruoli e dispone i rimborsi.”; sono viziati per carenza e difetto di motivazione e di difficile comprensione. Sono privi del timbro postale con la data di invio da cui si evince la sopravvenuta prescrizione quinquennale>>. Per di più, evidenziano: <<Considerato che una calca esasperata di contribuenti affolla quotidianamente gli uffici della Soget spa; che il sentimento di esasperazione e arrabbiatura, pur se latente, è diffuso tra i contribuenti e trova solidarietà tra i cittadini; che in questa situazione di difficoltà economica generale che attanaglia l'Italia basta una semplice scintilla per dare fuoco al malcontento che serpeggia tra la popolazione. Atteso che l'Amministrazione comunale, pur se investita del problema da tanti contribuenti, tarda a determinarsi. Per quanto esposto si chiede alle Autorità adite di valutare la situazione prima che l'arrabbiatura si trasformi in sommossa, manifestando altresì la nostra disponibilità a partecipare a un incontro opportunamente e immediatamente convocato per dare maggiore contezza sulla situazione esposta>>.

di Redazione | 19/02/2012

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