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Rossano (Cosenza) - “Crescere insieme nella cittadinanza solidale”, un programma di formazione di tredici associazioni della Sibaritide


di PIER EMILIO ACRI - La rete di 13 associazioni della Sibaritide (capofila l’Organizzazione di Volontariato “Insieme”, l’Adimanj,  Donne insieme, Il Samaritano l’Avo, la Fratres, Legambiente, Univoc, l’Aisnaf, la Commenda “San Michael”, Gocce nel Deserto, l’Istituzione Teresiane Italia, La Cruna nell’Ago) a partire dal mese di novembre del 2011 ha promosso, con il sostegno della Fondazione con il Sud, un programma di formazione e sensibilizzazione dall’emblematico titolo “Crescere insieme nella cittadinanza solidale”. Nell’ambito di tale proposta si apre  uno spazio per puntare i riflettori su uno dei temi più dolorosi e complessi all’ordine del giorno: la crisi economica e  la contigua caduta del valori umani. La gente appare sempre più disorientata, oppressa dal pericolo di recessione e dal bombardamento mediatico sull’argomento che ha come unico effetto un diffuso senso d’impotenza. Assistiamo allo sconforto delle famiglie che vedono diminuire drasticamente il proprio potere di acquisto e non riescono a mantenere il tenore di vita  finora condotto. La crisi economica crea disoccupazione, licenziamenti, gravi disagi nei servizi, con conseguente angoscia che spesso spinge a gesti estremi persone annichilite dalla scomparsa del proprio orizzonte di vita, cadute in un’angoscia non più tollerabile. Paradossalmente, ad una riduzione sempre più drastica del potere d’acquisto, corrisponde un aumento della “pressione agli acquisti”. Veniamo bombardati da messaggi che ci spingono a comprare, a consumare, ad essere alla moda. Abbiamo superato anche la dialettica tra essere e avere, grande timore di Erich Fromm, passando oramai alla filosofia “dell’apparire”, al culto dell’immagine fine a se stessa, utile solo a mascherare il vuoto che ci circonda. Stupriamo l’ecosistema del nostro pianeta, droghiamo la nostra economia e le nostre performance, lasciamo che il modello “usa e getta”, già vergognoso applicato agli oggetti, si estenda alla sfera delle relazioni. Lasciamo che i nostri figli vengano scippati dal “potere dei giochi” e gettati in pasto ai “giochi di potere” di mass media, agenzie pubblicitarie e venditori di felicità artificiale. Legalmente e con termini di una freddezza “disarmante”, affamiamo uomini e li gettiamo nella disperazione, massacriamo innocenti e apriamo ferite fisiche e psicologiche insostenibili.. le chiamiamo spese militari. Il tutto per ingrassare un vitello d’oro chiamato PIL (Prodotto Interno Lordo) che nulla a che vedere con il reale benessere e ben-vivere. Possiamo rappresentare il tutto come la folle corsa di un treno verso il niente, una corsa forsennata che inevitabilmente terminerà in tragedia per la stragrande maggioranza dell’umanità, mentre tutti i responsabili se ne staranno al sicuro a raccogliere i cocci. È necessario ora prendere coscienza di questo delirio collettivo, rallentare e fermare quel treno, riprenderne in mano il controllo e dirigerlo verso il futuro piuttosto che verso la distruzione. E’ per quanto sopra specificato che venerdi 10 febbraio prossimo venturo, alle ore 17, nell’aula magna dell’Itas-Itc (Ragioneria), alla Via Nazionale di Rossano Scalo, verrà affrontato il tema della Decrescita Felice con il suo massimo esponente in Italia, il prof. Maurizio Pallante. Parlare di Decrescita non significa parlare di rinunce, di riduzione del benessere, di ritorno al passato, anzi… significa ripensare a scelte consapevoli e sostenibili, significa puntare ad un reale miglioramento della qualità della vita e ad una rispettosa attenzione per il futuro. Il Prof. Maurizio Pallante, di recente ospite nella trasmissione “Le Storie” di Corrado Augias, ha svolto attività di ricerca e divulgazione scientifica sui rapporti tra ecologia, tecnologia ed economia. È stato consulente per il Ministero dell'Ambiente riguardo all'efficienza energetica. Fondatore del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE) e del Movimento per la Decrescita Felice, di cui è il maggior esponente in Italia e nel Mondo. Scrive l’autore del testo “Decrescita Felice”, testo di riferimento internazionale sulla tematica della decrescita: “Negli ultimi trent’anni, grazie alla pubblicità e al frenetico sviluppo dei mass-media, abbiamo subito un autentico lavaggio del cervello ed è avvenuta una vera e propria mutazione antropologica. Si è passati dall’homo sapiens-sapiens all’homo consumans. Ci hanno illuso, e noi ci siamo lasciati illudere, che la crescita sarebbe durata all’infinito e che più cose avessimo comprato, posseduto e consumato e più noi saremmo stati felici, ma così non è stato. Numerosi studi di socio-economia, condotti sulla società americana, la più ricca, avanzata, spendacciona e consumistica del mondo, hanno evidenziato il “paradosso della felicità”:  soddisfatte le necessità primarie, oltre ad un certo livello, con l’aumento della ricchezza diminuisce la felicità. Perché con l’aumento della ricchezza tende ad aumentare anche l’egoismo, l’individualismo, la diffidenza e lo stress e diminuisce il tempo da dedicare agli altri, alla famiglia e alle relazioni sociali.”  

di Redazione | 06/02/2012

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