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Cosenza (Cosenza) - Prorogata fino al 6 novembre la mostra “Arte svelata”


La mostra Arte svelata - Il San Ladislao di Simone Martini e altri capolavori del Museo Civico di Altomonte, allestita a Cosenza, Palazzo Arnone,  sede della Soprintendenza  per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, inaugurata il 30 giugno del 2011, potrà essere ammirata fino al 6 novembre prossimo. L’esposizione è curata da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria, con il coordinamento organizzativo di Domenico Bloise. La mostra presenta alcuni capolavori di proprietà del Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) provenienti dal Museo Civico di Altomonte  (Cosenza) databili per lo più al Trecento e ai primi decenni del Quattrocento e che raccontano di eccezionali e spesso aggiornatissimi episodi di committenza e collezionismo feudale. La rassegna si apre con la pregevole tavola del senese Simone Martini raffigurante San Ladislao. L’opera, che venne ascritta al maestro toscano da Giovanni Paccagnini nel 1948, contiene in nuce elementi riconducibili alla pittura gotica della prima metà del Trecento. Verosimilmente commissionata da Filippo Sangineto, feudatario di Altomonte, è espressione del gusto di un potere signorile colto e raffinato. Il percorso espositivo continua con le due tavole di Bernardo Daddi raffiguranti San Giovanni Battista con Santa Maddalena e Sant’Agostino con San Giacomo, probabilmente parti di un trittico il cui pannello centrale è andato disperso. Segue la Madonna delle Pere, l’enigmatica tavola attribuita a Paolo di Ciacio da Mileto. L’altarolo con storie della Passione di Cristo, commissionato dalla contessa Cobella Ruffo, è opera che segna una netta linea di demarcazione rispetto ai contemporanei sviluppi stilistici dell’arte locale. Il percorso si chiude con le due finissime lastre in alabastro, con storie della Vita della Vergine e storie della Vita di Cristo e Giudizio Universale, scolpite a bassorilievo da maestri francesi. La mostra Arte svelata - Il San Ladislao di Simone Martini e altri capolavori del Museo Civico di Altomonte, allestita a Cosenza, Palazzo Arnone,  sede della Soprintendenza  per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, inaugurata il 30 giugno del 2011, potrà essere ammirata fino al 6 novembre prossimo. L’esposizione è curata da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria, con il coordinamento organizzativo di Domenico Bloise. La mostra presenta alcuni capolavori di proprietà del Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) provenienti dal Museo Civico di Altomonte  (Cosenza) databili per lo più al Trecento e ai primi decenni del Quattrocento e che raccontano di eccezionali e spesso aggiornatissimi episodi di committenza e collezionismo feudale. La rassegna si apre con la pregevole tavola del senese Simone Martini raffigurante San Ladislao. L’opera, che venne ascritta al maestro toscano da Giovanni Paccagnini nel 1948, contiene in nuce elementi riconducibili alla pittura gotica della prima metà del Trecento. Verosimilmente commissionata da Filippo Sangineto, feudatario di Altomonte, è espressione del gusto di un potere signorile colto e raffinato. Il percorso espositivo continua con le due tavole di Bernardo Daddi raffiguranti San Giovanni Battista con Santa Maddalena e Sant’Agostino con San Giacomo, probabilmente parti di un trittico il cui pannello centrale è andato disperso. Segue la Madonna delle Pere, l’enigmatica tavola attribuita a Paolo di Ciacio da Mileto. L’altarolo con storie della Passione di Cristo, commissionato dalla contessa Cobella Ruffo, è opera che segna una netta linea di demarcazione rispetto ai contemporanei sviluppi stilistici dell’arte locale. Il percorso si chiude con le due finissime lastre in alabastro, con storie della Vita della Vergine e storie della Vita di Cristo e Giudizio Universale, scolpite a bassorilievo da maestri francesi.

di Redazione | 27/09/2011

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