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Mandatoriccio (Cosenza) - Testimonianza


di DON MICHELE ROMANO - Nel Vangelo di oggi (Gv 5, 31-47), Gesù, a conferma della verità, delle sue affermazioni, risponde alle affermazioni dei Giudei, avvalendosi di quanto è  scritto nell'Antico Testamento:  "L'autenticità di qualunque fatto, dovrà essere stabilita sulla parola di due o tre testimoni" (Dt 19,15). Gesù adduce a suo favore, ben tre testimonianze: 1.Giovanni il Battista -  "Lampada che arde e risplende..." v 35; 2. La Testimonianza del Padre - "Che si manifesta nei miracoli compiuti da lui" vv 36-37; 3. La Testimonianza delle Scritture -  "Che danno testimonianza di me" vv 39.46 ! 
A sua volta, poi, rimprovera i suoi avversari che lo ascoltano, rinfacciando loro, tre impedimenti, impedimenti che, vedremo,  non consentono loro di riconoscerlo come Messia, Figlio di Dio: 
- 1. Mancanza di rettitudine  d'intenzione; 2.  -Ricerca della sola gloria umana; 3. -  Interpretazione falsata ed interessata delle Scritture. San Giovanni Paolo II, a questo proposito diceva: "Per riconoscere Gesù Cristo, come vero Figlio di Dio, è indispensabile mettersi in atteggiamento di "Ascolto", per dare così a Dio, la possibilità di illuminare la nostra vita. Per i Giudei, anche se Gesù ha affrontato la discussione, con gli stessi argomenti dei suoi avversari, ricorrendo, abbiamo visto, alle procedure del tempo, non c'è stato proprio nulla da fare,  perché delusi dal suo Messianismo umile e dimesso. Loro attendevano, invece, un Messia politico, potente, che li avrebbe liberati dal dominio di Roma. Ma, quando un cuore è ostinato,
ed insegue una religiosità che si auto-compiace, e si auto-incensa,  seguendo il fumo e la vanagloria del mondo, allora va da sé, che non sia in grado di recepire la presenza del Messia. E non si tratta di un penoso equivoco, in cui magari sono inconsapevolmente incappati. Assolutamente no! Sono Rabbini e Scribi, che hanno dedicato tutta la loro vita alle esegesi delle Scritture, mis conoscendone, purtroppo, il suo Autore. Ecco perché questi "avversari" di Gesù, in maniera volontaria, sono responsabili per l'allontanamento dalla Verità, e per questo si sono preclusi l'accesso alla Vita. In questo tempo di Quaresima, tutto questo ci sia di grande insegnamento:  abbandonando ogni superbia, intensifichiamo le opere di "Penitenza": "digiuno",  "preghiera" e  "carità", vere "armi", che facilitano il rinnovamento interiore. Solo con l'umiltà e la preghiera, purificheremo il nostro cuore.
In questo modo, ci avvicineremo sempre più alla Verità, senza cedere, anche noi, alle lusinghe autoreferenziali ("Che poi nascondono sempre, una miseria molto grande"- Cardinal George Bergoglio). Solo così, da persone umili e serie, verremo esaltati da Dio, e da Lui riconosciuti, nel giorno "tremendo e glorioso", del suo Giudizio. Buon Cammino quaresimale


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 31/03/2022

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