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Roma (Roma) - “L’INTERVENTO” Turismo, Assocamping: stagione stabile per arrivi e presenze. “Mordi e fuggi” per rispondere alla crisi economica.


Per il settore del turismo all’aria aperta, l’estate 2011 è stata all’insegna di una sostanziale stabilità in termini di arrivi e presenze. Rispetto al 2010, infatti, non ci sono stati clamorosi incrementi a due cifre, ma neanche cali significativi. Dall’indagine svolta presso gli associati Assocamping Confesercenti, i risultati  migliori in termini di presenze si segnalano per i villaggi turistici, in grado di offrire, accanto alle tradizionali piazzole per tende e roulottes, sistemazioni in bungalows e case mobili. L’inizio di stagione non è stato particolarmente brillante e anche luglio ha fatto registrare un calo, mentre agosto è il mese che ha segnato i risultati migliori. In alcune realtà a pesare sono state soprattutto le scarse presenze delle famiglie italiane che hanno fatto vacanza per periodi limitati di soggiorno, mentre fino a qualche anno fa la protraevano in modo stabile nei tre mesi estivi. La durata della permanenza media si è abbassata ovunque in modo drastico: dagli 8 giorni del 2008 ai 5-6 attuali e con il ricorso a vacanze ripetute in occasione dei weekend. L’attività delle imprese è caratterizzata dal turismo “mordi e fuggi” anche in relazione alla crisi economica, che lascia minori disponibilità per consumi turistici alle famiglie italiane. Soddisfacenti i numeri relativi agli stranieri, che hanno contribuito in passato al successo di questo settore, soprattutto per quanto riguarda tedeschi, olandesi, francesi e svizzeri. I prezzi sono fermi da tre anni e spesso includono i servizi messi a disposizione (piscina, campo da tennis, tessere per l’ingresso a musei e aree archeologiche, transfert per aeroporti e stazioni ferroviarie, escursioni nel territorio). “Il dato più rilevante di questa stagione estiva – afferma Pasquale Motta, Presidente di Assocamping Confesercenti – è senza dubbio la diminuzione della permanenza media, accompagnata da risultati positivi, ma distribuiti a macchia di leopardo. Il settore registra inoltre un maggior utilizzo del camper –  un modo di fare vacanza più nuovo e libero – un ritorno delle tende e una diminuzione delle roulottes, per l’alto costo della benzina e delle macchine da utilizzare per il traino. Il prolungamento del bel tempo a settembre non ha coinciso con l’estendersi delle vacanze dei turisti italiani a causa del calendario scolastico che riduce sensibilmente – sia all’inizio che alla fine stagione con gli esami ed il recupero debiti – il periodo in cui le famiglie possono programmarle ed effettuarle. Assocamping tornerà a chiedere, come già fatto in passato, una revisione del calendario scolastico perché la scuola non può penalizzare in modo pesante il turismo estivo e balneare. Una considerazione – prosegue Motta – va fatta, poi, sul calo registrato nel Sud Italia: è direttamente proporzionale alla presenza di infrastrutture efficienti; per esempio, nel Salento in Puglia con quattro aeroporti, in Sicilia con l’aggiunta di Birgi a Trapani e in Sardegna, si è registrato un incremento, anche di stranieri, grazie alla presenza diffusa di aeroporti. È ora, dunque, di mettere mano alla realizzazione di infrastrutture che avvicinino altri territori del Mezzogiorno all’Italia e all’Europa”. Anche il 2011 conferma il calo che da qualche anno le imprese registrano nella redditività, che sommato all’oneroso carico fiscale, centrale e locale, rende sempre più difficoltosa la gestione delle aziende, soprattutto al Sud. “Credo che il rilancio del turismo italiano open air – aggiunge Motta – passi, a livello nazionale, attraverso una migliore governance del settore e una più efficace  promozione sui mercati esteri del prodotto Italia. Lo sviluppo di questo settore – che negli ultimi anni ha garantito 65 milioni di presenze, con un fatturato di 2,8 miliardi di euro, e che dà lavoro a 50 mila addetti – dovrebbe poter contare su misure indirizzate alla crescita. Le recenti manovre di aggiustamento dei conti pubblici non sono, però, utili alle imprese, così come l’aumento dell’Iva ed i minori trasferimenti agli enti locali potrebbero poi tradursi in un aumento dell’imposizione locale. L’introduzione dell’imposta di soggiorno su larga scala – conclude il presidente di Assocamping – si trasformerà in un ulteriore aumento dei costi per i turisti e renderà meno competitive le imprese sui mercati internazionali”.

di Redazione | 16/09/2011

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