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Altomonte (Cosenza) - L’hard bop di Gegè Munari entusiasma il Festival Di…vino jazz. Stasera ultimo appuntamento in cartellone


L’hard bop di Gegè Munari e della “New Generation all star”, nella Piazza della Cattedrale di Altomonte, ha entusiasmato il pubblico del “Di…vino jazz 2011”. Un tributo, il concerto di Gegè Munari e degli enfants terribles della New Generation, a un genere jazzistico che adotta le raffinate armonie del cool-jazz e del bop che lo ha preceduto, rivitalizzando il sound nel senso hot. Caratterizzato da un certo ritmo swingante, la musica risulta aspra, pungente, graffiante. Una scaletta che ha ripercorso i classici dei maestri del genere: da Walter Bishop; a Tom Harrell; a Stan Getz e Randy Weston. Un repertorio interpretato con rispetto della tradizione, ma che si colora di maniere diverse di intendere il jazz. Il batterista Gegè Munari è uno dei jazzisti più illustri della scuola napoletana, sulla breccia da più di mezzo secolo. La “New Generation All Star” si compone di veri prodigi del jazz, strumentisti dalla tecnica sopraffina come lo strepitoso pianista Domenico Sanna, uno dei più richiesti ed apprezzati strumentisti  contemporanei; il trombettista sardo Francesco Lento; il sassofonista Marco Ferri ed il contrabbassista Vincenzo Florio. Munari e la band, durante il concerto,  hanno riproposto anche brani tratti dal loro ultimo album ”Live at Alexander Platz”. Una band che si compone di musicisti pronti e talentuosi, decisamente a proprio agio nel linguaggio della tradizione jazzistica rileggiendola in chiave moderna. Un concerto ricco di verve. All’insegna dell'amore per il jazz tradizionale e, soprattutto, per la quantità di materiale ancora non esplorato. Gegé Munari suona con energica eleganza e la natura intima della sua musica è lo swing.   L’ottava edizione del Di…vino jazz rende omaggio alla “Devil music”, all’uso del corpo sonoro nel jazz e nel blues. Ultimo appuntamento in cartellone:   Stasera, domenica 11 settembre, alle ore 21.30, nella Piazza Cattedrale di Altomonte ultimo concerto in cartellone. A chiudere l’VIII edizione del “Di…Vino Jazz 2011” il sassofonista Rosario Giuliani. Questa volta supportato dal giovane prodigio Leo Corradi all’organo Hammond, in un concerto dal titolo che non lascia dubbi: “This is pure dynamite!”   Rosario Giuliani con disinvoltura riesce a trarre dai suoi sassofoni un fraseggio fluido, a tratti vorticoso, allacciandosi con naturalezza a grandi sassofonisti come Julian "Cannonball" Adderley, Art Pepper e John Coltrane. Il musicista, pur ispirandosi a dei modelli, colpisce proprio per la sua originalità quasi istintiva, che è facilmente identificabile non solo nell'approccio con gli strumenti, ma anche nella composizione delle partiture. Di rilievo anche il palmarès, che annovera autorevoli riconoscimenti. Nel 1996 risulta vincitore del premio intitolato a Massimo Urbani e l'anno seguente dello "Europe Jazz Contest", assegnatogli in Belgio come miglior solista e miglior gruppo; nel 2000 si aggiudica il "Top Jazz" nella categoria nuovi talenti, risultando primo nel referendum annuale indetto della rivista specializzata Musica Jazz. Tante e prestigiose anche le sue collaborazioni nell'ambito del jazz, dove ha avuto modo di affiancare musicisti di valore assoluto quali Charlie Haden, Phil Woods, Enrico Rava, Martial Solal, Jeff "Tain" Watts, Kenny Wheeler, Bob Mintzer, Richard Galliano solo per citarne alcuni. Dopo le tante incisioni con diverse etichette italiane e non solo, nel settembre del 2000 Rosario Giuliani ha firmato un importante contratto con la prestigiosa casa discografica francese Dreyfus Jazz, con la quale ha registrato cinque albums di grandissimo successo: "Luggage" (Aprile2001), "Mr. Dodo" (Ottobre 2002), "More Than Ever" (Ottobre 2004), "Anything else" (Gennaio 2007) e l'ultimo "Lennie's pennies" (Marzo 2010). Diretto da maestri di fama internazionale come Ennio Morricone, Luis Bacalov, Armando Trovaioli, Gianni Ferrio, Nicola Piovani, ha partecipato a numerose incisioni per colonne sonore cinematografiche. Leo Corradi a soli 18 anni, appena compiuti, rappresenta uno dei migliori nuovi talenti del panorama nazionale. Prodotto e distribuito dall’etichetta Tuscia in Jazz Live già vanta collaborazioni con artisti internazionali come Abrahm Burton, Rick Margitza, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Aldo Bassi, Karl Potter ed il suo maestro Tony Monaco che lo ha definito uno dei migliori hammondisti che abbia mai incontrato durante la sua lunga carriera. Nel settembre del 2009 Italo Leali direttore del Tuscia in Jazz e Mauro Dolci direttore artistico dell’etichetta del festival dopo averlo scoperto durante il Jimmy Woode Award decidono di fargli incidere il suo primo disco affiancandogli musicisti come: Abrahm Burton, Gegè Munari, Tony Monaco, Edy Palermo, Massimo D’Avola e Fabio Rotondo. Da dicembre insieme a quest’ultimo e al trombettista Flavio Boltro formano un trio che sta girando l’Italia con grandi consensi della critica e il sould out a tutti i concerti. Dotato di un walking bass straordinario e di un improvvisazione straordinaria Leonardo Corradi rappresenta una delle più belle scoperte del jazz italiano. Ha suonato nei festival: Tuscia in Jazz, Ischia Jazz, Narni Black Festival, La Spezia Jazz, Cattolica in Jazz, Ronciglione Jazz e ha date già confermate per l’estate nei maggiori festival italiani.

di Redazione | 11/09/2011

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