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Altomonte (Cosenza) - Festival Euromediterraneo, Corrado Augias in “O Patria mia”


Uno spettacolo che ha reso omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia,  nell’anfiteatro cittadino di Altomonte. Lunghi applausi per il terzo appuntamento del Festival Euromediterraneo 2011. In scena, “O Patria mia- Leopardi e L’Italia” di e con il giornalista e scrittore Corrado Augias. Ad aprire lo spettacolo i versi de “L’infinito” declamati dall’inconfondibile voce  (brano registrato) del maestro Arnoldo Foa. Da lì, ha inizio il viaggio dello scrittore Corrado Augias nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi.  Il testo getta una luce sul pensiero del celebre poeta, in particolar modo sulla sua visione politica dell’Italia. Augias costruisce un’opera capace di  restituirci un ritratto sorprendente di Leopardi. Un personaggio lucido e lungimirante, patriota disilluso, che guarda con occhio critico un paese decadente e corrotto e che a distanza di due secoli non ha ancora trovato se stesso. Il racconto si dipana toccando le tappe salienti della vita del poeta di Recanati.  Accompagnato dalla  virtuosa chitarra classica del maestro Stefano Albarello e dai versi di sonetti e odi interpretati dall’attrice Marta dalla Via. Diverse sono le digressioni che si concede Augias grazie al supporto del filologo musicale Albarello. Come la disquisizione sugli inni patriottici. Sul perché fu scelta proprio la canzone composta da Goffredo Mameli e su come tuttora l’Italia non l’abbia riconosciuto ufficialmente Inno nazionale (con una legge). In realtà, Leopardi ha prodotto numerose opere “patriottiche”. Già dal 1818, con  il canto “All’Italia”, evoca i miti del passato confrontandoli alla decadenza in cui versa la sua epoca. Nello Zibaldone, il poeta attacca la Chiesa e la politica, dimostrando un’anima persino anarchica. Ma è nel “Discorso sopra lo stato presente della società italiana” che Leopardi stigmatizza il malcostume italiano e le tesi che espone sono ancora di un’attualità sorprendente. “In Italia invece di discutere si schernisce l’interlocutore” e “Non c’è legge che tenga quando la corruzione dilaga” si legge nel “Discorso”. Il viaggio si conclude con la morte del protagonista. Nel 1833, Leopardi giunge a Napoli, in piena epidemia di colera. Sono i versi di una delle sue ultime opere a chiudere lo spettacolo, affidati nuovamente alla voce di Arnoldo Foa. Il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, composto tra il 1829 e il 1830 racchiude la domanda  che più di ogni altro tormentò il poeta: “Ove tende questo vagar mio breve”.   Corrado Augias: Corrispondente da New York e Parigi per La Repubblica e per l’Espresso. Scrittore, giallista, autore di programmi televisivi di successo come “Telefono giallo” e “Babele”, dedicato interamente ai libri. Conduce, da diverse stagioni, su RaiTre la striscia “Le Storie - diario italiano”, un approfondimento culturale quotidiano, sugli argomenti più disparati, dalla musica, alla letteratura, dalla storia recente, alle arti figurative. Torna in teatro dopo “ Le fiamme e la ragione” (2008) e “Raccontare Chopin” (2010) con un nuovo spettacolo: “Leopardi e l’Italia”. Scritto e interpretato da Corrado Augias, il suo rapporto con l’Italia, con la vita, con gli amori. Il senso forte di un’immaginazione che fu per molti anni la sua sola vera realtà.

di Redazione | 30/07/2011

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