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Pescara (Pescara) - Protocollo d’intesa per Piano di Zona dei Servizi sociali


“La realizzazione dei Centri di socializzazione per adolescenti, ossia i vecchi oratori parrocchiali, assistenza delle situazioni di povertà estrema attraverso mensa e dormitorio e potenziamento del Pronto intervento sociale. Sono solo alcune delle misure che vedranno partner Comune di Pescara e Fondazione Caritas la quale contribuirà anche economicamente all’attuazione del Piano di Zona dei Servizi sociali, approvato dal Consiglio comunale lunedì scorso. Abbiamo stipulato il relativo Protocollo d’intesa che entro il 29 giugno verrà inviato alla Regione Abruzzo”. Lo ha annunciato – riferisce testualmente una nota dell’ufficio stampa del Comune di Pescara - l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini nel corso della conferenza stampa di ieri, convocata con il Direttore della Caritas, Don Marco Pagniello per la stipula del Protocollo. “Il Piano – ha ricordato l’assessore Cerolini – è stato costruito in tempi strettissimi, meno di tre mesi: appena lo scorso 30 marzo infatti la Regione Abruzzo, con la Pubblicazione del Piano sociale Regionale sul Bura, ha dato il via alla procedura di predisposizione dei nuovi Piani di zona dei Servizi sociali dell’Ente d’Ambito sociale numero 31 Pescara, da presentare entro il prossimo 29 giugno per l’erogazione dei finanziamenti previsti. Non ci siamo fatti cogliere impreparati, la nostra struttura, con la Responsabile di Servizio Rosa Toritto e tutti gli operatori del settore, si è subito attivata e in quindici giorni abbiamo organizzato i Forum tra gli operatori del sociale, il primo aperto alla città, per poi passare a incontri di Settore per operare la selezione tra gli interventi che ritenevamo realmente utili per il territorio. Per eseguire tale scelta l’amministrazione comunale è stata affiancata dalle Associazioni di volontariato e dalla Fondazione Caritas. Con quest’ultima abbiamo individuato delle precise linee di intervento, che abbiamo codificato nel Protocollo odierno. In sostanza nel Protocollo abbiamo individuato la collaborazione finalizzata a potenziare i servizi destinati ai minori, alle famiglie, agli anziani e alle persone in situazione di marginalità. Ciascuno dei due Organismi, Comune e Caritas, si impegnano, attraverso tale accordo, mediante l’impiego di proprie risorse, a garantire innanzitutto la realizzazione e gestione di centri diurni per minori presso oratori parrocchiali, quelli che nel Piano abbiamo definito ‘Centri di socializzazione per adolescenti’. Oggi ne esiste uno solo, ai Gesuiti, noi intendiamo attivarne di nuovi recependo la disponibilità e l’esperienza delle comunità parrocchiali. Poi ci impegniamo a garantire la gestione del centro diurno ‘El Pelè’; ad assicurare il potenziamento del servizio di Pronto intervento sociale, mediante la messa a disposizione, da parte della Fondazione, delle proprie strutture destinate a garantire l’ospitalità notturna e l’erogazione di pasti a persone in situazione di grave marginalità. I due Organismi si impegnano a garantire la gestione dello Sportello Famiglia; ad assicurare la funzionalità del dormitorio per i senza fissa dimora e della mensa per le persone in estrema povertà. L’amministrazione comunale, attraverso la sottoscrizione dell’accordo, intende a sua volta operare nell’ottica della valorizzazione del processo di integrazione tra Ente pubblico e Privato sociale per concorrere con maggiore incisività ed economicità alla definizione del sistema dei servizi sociali di Ambito. Tale Protocollo – ha aggiunto l’assessore Cerolini - segna anche una collaborazione economica tra i due Enti che si sono impegnati ad assicurare i finanziamenti necessari per tali interventi nella misura di 277mila 177 euro a carico della Fondazione Caritas, 137mila euro a carico del Comune. La durata dell’accordo è pari al periodo di vigenza del Piano di Zona, dunque sino al 2013, salvo eventuali proroghe”. “Per la Fondazione Caritas si tratta di una novità, siamo i primi in Abruzzo – ha sottolineato Don Marco Pagniello -, una novità che abbiamo voluto sperimentare perché ci sembra un atto di grande responsabilità contribuire in modo concreto con il Comune a dare un  sostegno alle fasce più deboli della popolazione. Punteremo sulla realizzazione della rete dei Centri diurni per lavorare maggiormente sulla prevenzione: con le famiglie costrette a lavorare, spesso i ragazzi sono abbandonati. La nostra idea è quella di iniziare a costruire servizi per dare risposte concrete. In realtà le parrocchie sono sempre state aperte per accogliere i giovani, ma oggi vogliamo professionalizzare tale esperienza perché i problemi cominciano a essere diversi e più complicati, e penso ad esempio alla diffusione dell’alcol tra i ragazzi”.

di Redazione | 23/06/2011

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