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Bari (Bari) - Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, Domani la chiusura del progetto annuale “Chidde”


Domani, venerdi 3 giugno alle ore 10,00 presso il nuovo Centro Polifunzionale della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus in via Marche 1, si terrà un’incontro in chiusura del progetto annuale “Chidde”. All’evento interverranno i Dirigenti scolastici e i referenti dell’Area dispersione delle Scuole medie inferiori del quartier San Paolo, i referenti dell’Amministrazione Circoscrizionale, i referenti del Servizio Sociale Circoscrizionale e quelli comunali in forze all’Assessorato al Welfare. Dispersione scolastica e ascolto degli adolescenti, sono alcuni dei temi che verranno affrontati durante l’incontro con gli addetti ai lavori ma soprattutto si parlerà di adolescenti e di educazione all’affettività e alla sessualità che è stato appunto il tema principale affrontato quest’anno. Il progetto “Chidde” – riferisce testualmente una nota di Saverio Tomasicchio rappresenta per la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, il compimento di un iter metodologico condiviso e supportato da anni di prassi operative in comune con le Istituzioni Scolastiche, il servizio Socio Educativo della II Circoscrizione del Comune di Bari, l’Assessorato al Welfare del Comune di Bari e alcune organizzazioni del privato sociale operanti sul territorio. In questo scenario generale si è iscritta nel 2002 la sperimentazione progettuale denominata “CHIDDE” che ha elaborato un modello di intervento efficace per la lotta all’evasione-dispersione scolastica, soprattutto alla luce dei risultati lusinghieri e dei riconoscimenti ufficiali ottenuti. Il progetto è rivolto a 20 ragazzi di entrambi i sessi, in situazione di svantaggio socio-culturale, iscritti presso le scuole medie inferiori del quartiere San Paolo che frequentano molto saltuariamente e che evidenziano di subire il disagio di una proposta formativa “tradizionale”, giocata tra l’osservanza di regole comportamentali istituzionalmente imposte e l’obbligo di rispondere agli standard di apprendimento stabiliti all’interno dei programmi disciplinari. Una proposta necessariamente costretta da vincoli, che spesso favoriscono   marginalità ed esclusione. Questo segmento si propone di promuovere iniziative finalizzate all’inclusione scolastica, concertate con i singoli istituti scolastici e con il servizio socio-educativo territoriale. In particolare si intende porre in essere metodiche alternative a quelle classiche che consentano comunque di ottenere risultati di risvolto educativo, formativo e socializzante, proprio in ottemperanza di quanto indicato nelle più recenti iniziative di riforma scolastica.

di Redazione | 02/06/2011

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