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<<Da pochi giorni sono ripresi i lavori nel Parco archeologico brettio di Castiglione di Paludi, finanziati con 500.000 euro dell’integrativo dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) del 2005 tra il Governo nazionale e la Regione Calabria e destinati, appunto, al “Consolidamento e restauro statico della cinta muraria di Castiglione di Paludi”, rimasti sospesi per oltre tre anni. I lavori in progetto prevedono, complessivamente, vari interventi nel tratto che ha più necessità, quello della cinta muraria più degradata che va dall’imponente porta est, affiancata dalle due torri di protezione, fino alla torre nord che si affaccia sul torrente Coserie ed il mare Ionio. Sono previsti lavori di consolidamento, di protezione superficiale dei blocchi e di diserbo di quanto si trova su di essi. E’ prevista anche la sistemazione statica e idraulica della scarpata, oltre al completamento delle diagnosi con analisi anche di laboratorio e rilievi archeologici. Si auspica che nei tempi adeguati tutti i lavori previsti vengano eseguiti senza varianti. I tanti visitatori che in questo periodo hanno visitato il parco archeologico hanno toccato con mano e visto il gravissimo stato di abbandono e di forte degrado in cui versa quanto è stato portato alla luce in tanti anni di scavi: crescita di arbusti su tutte le emergenze archeologiche che hanno prodotto danni rilevanti alla compattezza dei blocchi, causando profonde fratture ed un’evidente instabilità, sfaldamento degli stessi blocchi di arenaria per l’azione degli agenti atmosferici e biochimici>>. Palmino Maierù