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Pasqua 2011, si riporta di seguito una dichiarazione del Presidente I Commissione Affari istituzionali della Regione Calabria, Giuseppe Caputo: <<Ho molto apprezzato, per il tono e per i contenuti, l’invito alla riflessione che, in occasione del mistero pasquale, l’Arcivescovo di Rossano-Cariati, Mons. Santo Marcianò ha pubblicamente rivolto ai singoli, alle Istituzioni, alla Politica, alla Società nel suo complesso. Come non condividere e fare proprio, ognuno nel ruolo sociale rivestito, il messaggio, del quale il Vescovo ha voluto farsi interprete nell’intera Diocesi, sulla morte come espressione del limite all’umano affannarsi, al tempo speso per accumulare denaro o potere, come sollecitazione generale e costante sul senso della vita e della propria missione terrena, nella società? Oltre la dimensione puramente spirituale, le parole di MARCIANÒ giungono, né potrebbe essere altrimenti, alla stessa dimensione sociale, toccando direttamente il valore e la funzione dell’impegno di ognuno, soprattutto – ritengo – di quanti considerano l’azione pubblica e politica come strumento a servizio del bene e della causa comune. Del resto, non ho alcuna difficoltà a riconoscere la grande valenza che la guida pastorale di MARCIANÒ sta significando non soltanto per la Chiesa di questa Città e di questo territorio, ma anche per le istituzioni pubbliche ed il mondo dell’associazionismo. “Aprire le porte a chi bussa”. In questi anni, è stato un monito costante, quello del Vescovo, alla sobrietà per chi riveste ruoli di potere ed a dimostrare attenzione ed ascolto maggiori rispetto alle esigenze, alle necessità ed alle emergenze quotidiane della cittadinanza. Un appello, sereno e convinto, rivolto ai fedeli ed ai cittadini e che nei giorni scorsi è stato ribadito, con forza, dalla Conferenza Episcopale Italiana. C’è bisogno di buona amministrazione – hanno scandito i Vescovi – soprattutto in questo periodo di crisi, nazionale ed internazionale. E’ proprio in questo contesto che il governo locale diventa sempre più importante, con sempre maggiori responsabilità di spesa, in una fase di risorse decrescenti. Mi pare che la richiesta di buona politica e di buon governo delle comunità locali è ormai trasversale. E’ sempre più diffusa tra la gente la consapevolezza che tollerare gestioni superficiali o peggio clientelari della cosa pubblica non soltanto inquina quel patto etico e sociale che dovrebbe stare alla base di ogni società, ma non è più sostenibile ormai neppure da un punto di vista economico. Da qui, l’invito dei Vescovi, che faccio mio, ad aggiungere alla riflessione intima che la Pasqua impone, anche la diversa responsabilità nel porsi rispetto alle imminenti elezioni amministrative, che interesseranno anche la nostra Città, e che dovranno essere esemplari nella preferenza del buon governo, mettendo da parte ogni inclinazione all’astensionismo>>.