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Rossano (Cosenza) - Unità d’Italia, senza sud non c’è sviluppo. Dima: basta piagnistei e più autocritica


Aeroporto di Sibari, uscire dalla logica della rivendicazione territoriale fine a se stessa; non solo con il Nord, ma anche all’interno di casa nostra. Abbandonare la logica del piagnisteo e contribuire, ognuno per la propria parte, ad uscire da questa condizione. Lo sviluppo del Paese passa e dipende dal Sud. Sono, questi, alcuni dei passaggi, dell’intervento dell’On. Giovanni Dima 8nella foto), chiamato a relazionare, sabato scorso – riferisce testualmente una nota di Comunicazione lobbying Montesanto -  nel corso della nuova lezione dedicata all’Unità d’Italia promossa ed organizzata dall’Università Popolare diretta dal Preside Giovanni Sapia. “Nuove lettere meridionali”. È, questo, il titolo della rivista trimestrale diretta da Cesare Marini che ha rappresentato il punto di partenza dei diversi interventi susseguitisi nel corso del partecipato appuntamento ospitato dalla Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, nel centro storico. All’incontro, coordinati dal Prof. Gennaro Mercogliano, hanno partecipato e sono intervenuti, oltre al Direttore Sapia, allo stesso On. Marini e all’On. Dima, anche l’On. Mario Brunetti, l’Avv. Amerigo Minnicelli, il Prof. Domenico Cassiano ed il Prof. Giuseppe Trebisacce.  “Il Mezzogiorno – ha detto l’On. Dima – è a macchia di leopardo, non è una realtà geografica e territoriale che interagisce; è diversa, piuttosto, per conformazione geografica, economica, turistica e culturale. Si differenzia, in questo, dalla Padania. Ben venga una sana capacità di autocritica. Occorre rimuovere i guasti della cultura imperante degli anni 60 che voleva imporre, per esempio, modelli di sviluppo estranei a questo territorio, dicendo no a questo o a quel modello di industrializzazione, in questo o in quel territorio”. Dalle difficoltà di individuare una data simbolo unica per festeggiare l’Unità d’Italia ai 20 anni della Lega che rappresenta, paradossalmente, il partito, in Parlamento, più longevo; dalla questione aeroporto di Sibari alle infrastrutture, dai collegamenti viari assenti o carenti all’immigrazione ed emigrazione. Questi, alcuni dei punti toccati dai diversi interventi. Nel corso della lezione è stato letto dal Dott. Franco Cirò,  “Il canto dei nuovi migranti” del poeta calabrese Franco Costabile.

di Redazione | 11/04/2011

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