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Paludi (Cosenza) - Palmiro Maierù: tutelare e riqualificare l’antica Chiesa dell’Immacolata Concezione


<<La costruzione della chiesa dell’Immacolata Concezione, da sempre situata nell’abitato di Paludi, fu “eretta con le elemosine dei fedeli” ai primi del Seicento e terminata nel 1611. In essa si attivò una confraternita laicale omonima che la gestì, sotto la guida del clero locale, fino ai primi anni Cinquanta del Novecento. La documentazione relativa alle visite del Vescovi di Rossano conferma l’uso esclusivo da parte della confraternita. In questi ultimi decenni>> - riferisce testualmente lo storico locale Palmiro Maierù - <<la chiesa ha subito gravi danni, soprattutto col crollo della copertura. Tutto l’interno è andato distrutto, compreso l’arredo antico. Di conseguenza la chiesa è stata chiusa, ed è tuttora inutilizzata. Nel decennio scorso si è provveduto con finanziamenti pubblici a rifare la copertura; successivamente, l’intonaco interno. All’interno necessitano ancora alcuni lavori, quali l’altare, il pavimento, gli impianti. Attorno alla porta d’ingresso della chiesa si trova un artistico portale di notevole fattura che ha bisogno di un intervento urgente di restauro. Sulla chiave di volta  è scolpito un ariete, mentre sulle colonnine laterali è rappresentato, sulla sinistra, S. Francesco di Paola e, sulla destra, S. Francesco d’Assisi>>. Palmino Maierù ha scritto <<al Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Cosenza illustrando la situazione e chiedendo un sopralluogo al fine di valutare e definire il migliore intervento tecnico sul portale e sulla chiesa. Il Soprintendente>> - prosegue la nota di Maierù - <<ha prontamente disposto un sopralluogo che è avvenuto il 2 dicembre scorso e del cui esito ha dato comunicazione all’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi, al parroco e>>, riscontro allo stesso a Palmino Maierù. <<In essa>> - prosegue il comunicato di Maierù - <<si comunica, tra l’altro, che “Appare indispensabile per non vanificare quanto già intrapreso e per il notevole valore storico e socio-culturale che la Chiesa riveste, dare corso alla esecuzione delle rimanenti opere (pavimentazioni, restauro portale in pietra, impianti, restauro ambienti annessi, ecc. ecc.) in modo da ridare all’immobile funzionalità e decoro. Pertanto, si invita codesta Curia a considerare di inserire nei propri programmi un intervento rivolto, non solo al godimento del bene, ma soprattutto alla tutela e conservazione, previa l’elaborazione di un progetto da sottoporre preventivamente a questa Soprintendenza per la relativa autorizzazione. Tanto si trasmette per quanto di competenza e si resta a disposizione per ogni eventuale collaborazione di carattere tecnico”.

di Redazione | 18/02/2011

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