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Cosenza (Cosenza) - Chiamparino a Cosenza: “Sì all'economia liberalista per ottenere eguaglianza sociale”


Liberalismo ed eguaglianza sociale non sono necessariamente in contraddizione tra loro, anzi. Riscoprire l'economia reale, quella che produce cose e lo fa in maniera moderna,  è il modo giusto per far ripartire la ripresa  e quindi attenuare i divari economici che già esistono nelle varie fasce della popolazione italiana. E' quanto pensa e dice Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino e Presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, al Ridotto del  Rendano di Cosenza per rispondere – riferisce testualmente una nota dell’ufficio stampa del Comune di Cosenza - alle domande di Piero Sansonetti, direttore di Calabriaora,  di fronte ad una platea affollata di esponenti politici, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti, cittadini. Chiamparino ha illustrato la  “Sfida” -è il titolo del suo libro-  che, da uomo di sinistra, crede che la propria parte politica debba affrontare per uscire dalla evidente crisi e, soprattutto, per offrire una valida alternativa a quanti hanno votato Berlusconi perchè riponevano in lui le aspettative di sviluppo. Non minimizza la situazione in cui si trova il Pd, ma vuole piuttosto indicare una via d'uscita. Ad introdurre l'illustre e gradito ospite è stato il Sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, Vice presidente dell'ANCI nazionale, che ha ricordato l'ottimo lavoro che l'ANCI sta compiendo nel confronto con il Governo su temi importanti come il federalismo. “Chiamparino è per tutti noi una preziosa guida che consente ai Comuni di avere una prospettiva. Sul piano politico siamo dalla stessa parte, ma registriamo quotidianamente i limiti della nostra azione. La sfida vuole aprire una discussione con la volontà di far decollare il partito, uscendo dall'attuale fase di stand by.” Subito dopo, stimolato da Sansonetti, il Presidente dell'Anci ha innanzitutto detto di credere nella necessità di recuperare alcuni principi di liberalismo per favorire l'eguaglianza. “Credo, ad esempio, che sia utile pensare ad una  protezione di cittadinanza come il salario di disoccupazione, ma anche che si debba chiedere maggiore responsabilità all'individuo.” “Ma la modernizzazione, di cui si parla spesso nel libro, non è un'idea di destra?” chiede Sansonetti. “E' chiaro che al centro di tutto deve stare sempre la persona -risponde Chiamparino- Ma proprio per questo c'è bisogno di risorse economiche crescenti e di modernizzare gli strumenti da adottare. Tra destra e sinistra vince chi riesce a mettere in moto il meccanismo economico giusto.” In questo quadro, il Sindaco di Torino non criminalizza la globalizzazione, “che ha consentito a 2 miliardi di persone di migliorare la propria condizione di assoluta indigenza”, né il recente accordo Fiat siglato da Marchionne con tutte le sigle esclusa la Fiom. “L'Italia avrebbe dovuto cominciare prima il percorso di  relazioni sindacali diverse, che arginassero gli effetti negativi della globalizzazione e consentissero la ripresa. La Germania lo ha fatto già da dieci anni con il risultato che i metalmeccanici guadagnano 2.000 euro netti al mese mentre la produzione è cresciuta tre volte più della nostra. Una delle principali lezioni della globalizzazione è che agire tempestivamente è essenziale per governare lo sviluppo e i meccanismi di maggiore giustizia sociale”. Sul federalismo non nasconde i suoi timori. “I decreti attuativi della Legge 42 possono far scoppiare anche il nord per eccesso di pressione fiscale se non c’è un Governo forte. I nodi da sciogliere sono: regioni a statuto speciale, riduzione della pressione fiscale centrale, compensazione del maggior bisogno di servizi sociali del Mezzogiorno. Altrimenti si accenderà una miccia tra le regioni più sviluppate e quelle rimaste indietro”. Chiamparino non si sottrae alle domande sul ruolo della sinistra. “Ne ho abbastanza di una sinistra che si accontenta di uno sventolio di bandiere fuori dagli avvenimenti invece di starci dentro per vedere di governarli.” “Forse la soluzione è sciogliere il Pd?” chiede provocatoriamente Sansonetti. “Non mettiamo il carro davanti ai buoi- la risposta - E' difficile pensare ad un momento più buio per il nostro Paese e tuttavia non è che ci siano alternative dall'altra parte. Dunque, l'attuale Pd deve fare passi concreti per diventare credibile verso gli elettori ed anche verso gli altri partiti che non si staccano da Berlusconi per paura di andare alla deriva. Io sono pronto a dare una mano, ma ognuno deve fare la sua parte.” E, infine, l'analisi economica: “La nostra è un'economia patrimonializzata, che si basa su rendite dei decenni passati. Se non ci sarà nuova crescita prima o poi il sistema esploderà e anche chi aveva piccoli patrimoni si impoverirà. Bisogna perciò riscoprire l'economia reale, quella che produce cose. E dobbiamo imparare a non fare contrapposizioni incomprensibili: se, per dire,  voglio sviluppare la produzione manufatturiera a Torino, che senso ha che mi opponga all'alta velocità con la Francia?”  Il Sindaco Perugini ha concluso rimarcando come questo pomeriggio lo abbia       felicemente riportato indietro negli anni, quando parlare  di cose serie era la norma tra un giornalista ed un politico. Prima di andar via, Sergio Chiamparino ha ricevuto un duplice omaggio da parte degli studenti del Liceo Artistico di Cosenza: un'acquatinta ed un bassorilievo raffigurante il Duomo, entrambi realizzati dai ragazzi. All’esterno del Rendano hanno inscenato una garbata manifestazione i militanti del Coordinamento Acqua pubblica “Bruno Arcuri”, che hanno esposto le loro ragioni a Chiamparino e Perugini prima che i due amministratori entrassero in teatro.

di Redazione | 11/02/2011

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