Durante il primo conflitto mondiale 600 mila soldati italiani, per metà catturati a seguito della disfatta di Caporetto, furono rinchiusi in circa 500 campi di prigionia in territorio tedesco e austro-ungarico. Morirono in più di 100 mila. Quelli che rimasero, furono segnati dalla drammatica esperienza per tutta la vita. La prigionia era una condizione di sofferenza, sia fisica che psicologica. Nella monotonia quotidiana fatta di appelli, pasti in comune, stenti e attese, si tentava tuttavia di mitigare il vivere doloroso con attività come la musica, il teatro, l’artigianato, la lettura e il giornalismo. Proprio i giornali di prigionia ricercati, analizzati e descritti da Giuseppe Ferraro nel prezioso libro “Giornali prigionieri. La stampa di prigionia durante la grande guerra”, edito da Donzelli, ci permettono di conoscere dall’interno la vita dei prigionieri italiani, negli aspetti storici, culturali, sociali, psicologici e soprattutto umani. Un racconto “in presa diretta” sulle conseguenze e le atrocità della guerra, ma soprattutto un faro puntato sull’animo dei prigionieri, pervaso dalla nostalgia delle famiglie e per la patria lontana, dalle mortificazioni di quella condizione e da un grande desiderio di pace.
Il volume sarà presentato il 5 novembre dalle ore 17.30 presso il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati nell’ambito delle celebrazioni promosse dall’Amministrazione Comunale per la ricorrenza del 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate in cui si ricordano i Caduti di tutte le guerre e, nelle intenzioni degli organizzatori, l’impegno per la Pace.
Al Museo, dopo i saluti istituzionali del sindaco Cataldo Minò, della Delegata alla Cultura Alda Montesanto e della Dirigente dell’IIS e dell’IC Cariati, Sara Giulia Aiello, il libro sarà presentato in dialogo tra l’Autore e la Direttrice del Museo Assunta Scorpiniti, che ha curato l’incontro. Interverranno nel dibattito e con una selezione di letture gli studenti delle classi 5^ A, 5^B e 5^C del Liceo Scientifico “Stefano Patrizi”, che saranno accompagnati dalla docente Emanuela Ientile. Ci sarà anche in esposizione una mostra documentaria su “Cariati, memorie di guerra e impegno per la pace”, curata dalla Direzione del Museo.
Giuseppe Ferraro è dottore di ricerca presso l’Università di San Marino, membro della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, direttore del Comitato di Cosenza dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (ISRI), Dirigente dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e l’Italia Contemporanea (ICSAIC). Collabora con diversi Atenei e importanti riviste letterarie e scientifiche. Le sue ricerche e i numerosi volumi pubblicati hanno ricevuto premi e riconoscimenti.
Intensa è la sua collaborazione con il Museo Civico di Cariati, sede locale ISRI, con il quale promuove iniziative di carattere civile, culturale e storico.
di Redazione | 04/11/2025
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