di LETIZIA GUAGLIARDI - Un giorno una ragazza, Alice, mentre legge un libro si addormenta e nel sogno insegue un coniglio bianco. Cade in un mondo sotterraneo abitato da creature bizzarre che le propongono paradossi, nonsense e indovinelli. Per esempio: “Perdo sempre la testa al mattino ma la riprendo la sera, cosa sono?”
Alice si trova anche a fronteggiare delle assurdità. Per esempio, quando mangia cresce e quando beve si rimpicciolisce. Perciò impara presto a gestire gli alti e bassi della sua crescita. La sua esperienza ci può essere utile? Credo di sì, ecco una serie di riflessioni.
RIFLESSIONE n°1: Cosa stiamo facendo per la nostra crescita personale? Riusciamo a gestire gli alti e bassi della nostra vita o stiamo troppo tempo in balia degli eventi?
Quando Alice segue il coniglio bianco, scopre cose che neanche immaginava. Questo ci incoraggia a essere curiosi. Molti grandi autori, inventori e leader lo erano e nessuno di noi oggi potrebbe beneficiare dei risultati della loro curiosità se non avessero inseguito il loro coniglio bianco.
RIFLESSIONE n°2: Seguiamo il coniglio bianco.
Alice scopre di non essere felice. La sua vita, il suo futuro e tutto il resto sembrano fuori controllo. Questo succede anche a molti quando, sono sotto pressione o in angoscia, sprofondano in un grande buco nero. Lei non conosce il posto in cui si trova e non sa dove sta andando ma sa che il suo obiettivo è quello di trovare una via per ritornare a casa. Per chi si trova “in un grande buco nero” (dipendenze, malattia, perdita del lavoro, relazioni insane, depressione e così via) è facile rimanere lì ma l’esempio di Alice è incoraggiante: cercare una via d’uscita, non rimanere in quel mondo assurdo e pericoloso.
RIFLESSIONE n°3: A volte è necessario cadere nella tana del coniglio perchè rappresenta il primo passo verso il cambiamento, verso la rinascita.
Alice: – Mi dici, per piacere, che strada devo prendere?
Lo Stregatto: – Dipende più che altro da dove vuoi andare.
Alice: – Non mi interessa tanto dove…
Lo Stregatto: – Allora una strada vale l’altra.
E noi, sappiamo dove vogliamo andare? Non vaghiamo, come Alice. Se non abbiamo una meta chiara, ogni strada è indifferente. Troviamo, invece, la nostra passione, ciò che ci motiva, scopriamo il nostro sentiero e cominciamo a percorrerlo. Più chiara è la direzione da prendere, più semplice sarà raggiungere l’obiettivo.
RIFLESSIONE n° 4: Decidiamo dove vogliamo andare.
Il Re: – Inizia dall’inizio e vai avanti finché non arrivi alla fine. Poi fermati.
Il Re ci dà un ottimo consiglio: dobbiamo seguire un processo in modo completo e lineare, senza saltare passaggi, per completare un’attività o un’opera. È un invito a compiere l’intero percorso, dalla sua origine fino alla sua conclusione naturale.
RIFLESSIONE n° 5: Ogni grande viaggio comincia con un piccolo passo.
Alice: – È inutile tornare a ieri, perché ero una persona diversa.
Proprio così, Alice. Non guardiamo alla persona che eravamo prima. Il passato non può essere rivissuto perchè, appunto, è passato. Siamo in continua evoluzione e oggi, rispetto a ieri, siamo persone diverse, con esperienze e una mentalità differenti. L’importante è cercare di essere migliori di prima.
RIFLESSIONE n° 6: Non restiamo aggrappati al passato.
Alice rise: – È inutile che ci provi, non si può credere a una cosa impossibile!
La Regina: – Oserei dire che non ti sei allenata molto. Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere a sei cose impossibili prima di colazione.
Stavolta ha ragione la Regina. Immaginiamo di pensare a una sola cosa impossibile ogni giorno. Potremmo scoprire altri modi per risolvere un problema o, chissà, creare qualcosa che non esiste ancora!
Cos’è la vita senza sogni e speranze che a noi sembrano impossibili e, forse, non lo sono? Quanti di noi, come Alice, sono così sicuri che una cosa è impossibile e non ci provano nemmeno a realizzarla? Bisogna provare e avere, nello stesso tempo, una buona attitudine. Dobbiamo fare uno sforzo, certo. Fare, piuttosto che pensare solo a fare.
Quali sono i nostri sogni e le nostre visioni? Possiamo realizzarle. Non sarà facile, ma se non ci crediamo noi per primi….
RIFLESSIONE n° 7: Sfidiamo la nostra creatività.
La Regina: – Qui, vedi, devi correre più che puoi, per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre almeno il doppio!
Eh, sì. La regina la sa lunga. Avere degli obiettivi e dei desideri può spaventarci e ci sembra molto più facile rimanere dove siamo e continuare la nostra vita, anche se non ci soddisfa. Ma rimanere fermi significa che le cose non cambieranno mai. Poi…non lamentiamoci continuamente.
RIFLESSIONE n°8: Non rimaniamo fermi.
“Alice nel Paese delle Meraviglie” – scritto nel 1865 da Lewis Carroll – non è un libro per l’infanzia, a quanto pare. I bambini non possono capire i significati profondi che contiene, la satira sociale e i giochi di logica e di linguaggio che possono essere apprezzati solo dagli adulti. La storia affronta temi come la critica alla società vittoriana (la Regina di Cuori), il passaggio dall’infanzia all’età adulta, l’equilibrio tra razionalità e fantasia e la ricerca della propria identità. I suggerimenti che contiene ci aiutano a crescere: la curiosità, la libertà creativa, la ricerca della felicità e l’importanza di seguire la nostra strada.
Se conoscessi il tempo come me – dice a un certo punto il Cappellaio Matto ad Alice, non parleresti di perderlo. Ecco, questa è un’altra cosa che Alice non sa e nemmeno un bambino ha fretta di saperlo. Lo scoprirà solo crescendo.
Ah… la risposta all’indovinello “Perdo sempre la testa al mattino ma la riprendo la sera” è: il cuscino.
di Rubrica autogestita da Letizia Guagliardi | 05/11/2025
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