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Mandatoriccio (Cosenza) - Le beatitudini: ''la Magna Charta'' del cristiano


di DON MICHELE ROMANO - Entriamo oggi, con la Festività di Ognissanti, nel cuore del Vangelo di Matteo (Mt 5, 1-12). Le *Beatitudini*, conosciuto come il grande "Discorso della Montagna", la *Magna Charta* del Cristiano, un discorso programmatico (Mt cc 5-6-7), che segna e caratterizza la vita di ogni seguace di Cristo. Già San Paolo, ci invita a considerare la nostra "Vocazione", quale *Dono* immeritato e gratuito di Dio: "Il Signore ha scelto ciò che è stolto per il mondo... per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo... per ridurre al nulla le cose che sono" (1Cor 1, 27-28). Se solo potessimo comprendere la ricchezza di queste parole, che descrivono la grandiosità della nostra chiamata, allora riusciremmo a comprendere questo "Dono" ineffabile, che passa proprio, per la nostra "povertà". Una *Povertà*, che apre il discorso delle Beatitudini, e unitamente ai "Perseguitati per la Giustizia, notiamo, sono le uniche, col verbo al presente: "di essi *è* il regno dei cieli" (vv 1- 10), tutte le altre Beatitudini, sono espresse con i verbi al futuro: "Saranno-Avranno-Vedranno, ecc! Già nell'Antico Testamento il profeta Sofonìa, rivolgendosi a "tutti i poveri della terra", li invita a cercare *l'umiltà, unitamente alla Giustizia*! Il Salmo 145, poi, chiarisce che la Giustizia, si trova solo presso Dio: È Lui che "rende Giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati...,il Signore libera i prigionieri..., il Signore ridona la vista ai ciechi, rialza chi è caduto, protegge i forestieri, sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi" (Sal 145, 7-9). Questi
"Poveri", nel Vangelo di oggi, Gesù li dichiara "Beati", perché "di essi è il regno dei cieli" (v 3). Tuttavia, l'amicizia con Dio e la vera Beatitudine, non va ricercata
nella logica dei "Regni" di questa terra! La nostra vera gioia, deve sempre fondarsi, nella certezza che "i nostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10, 20). Solo una vita "umile", aperta all'amore verso gli altri, ci permette di fare spazio nel nostro cuore, ed amare chi è nel bisogno. Gesù non è venuto nel mondo per annunciare un Vangelo che porta al successo, e alla ricchezza, ma quello che aiuta tutti gli uomini ad avere come ideale la "Santità". Anche se giudicati "perdenti", dalla logica di questo mondo, bastonati dalla vita: Trovandoci: "nel pianto, affamati, perseguitati, ecc, nella loro bontà e semplicità gli uomini più veri e più liberi, sono proprio loro, i Poveri. Infatti,  quel *Beato* del Vangelo di oggi, che Gesù pronuncia per ben nove volte, in realtà è una parola-spia, nel senso che corre più di 110 volte nella Sacra Scrittura, a ricordarci che le Beatitudini, non evocano atti straordinari, ma sono la trama della nostra quotidianità. In fondo, siamo tutti noi: I piccoli,  i miti, i sofferenti, i pacifici..., che non ci lasciamo sedurre dalle potenze del mondo, e anche se tante volte per il mondo, non contiamo niente, siamo sempre accolti con gioia nel cuore di Dio, e nel suo Regno d'Amore e di Pace, destinato proprio ai "Poveri e agli Umili". Sono stati, proprio loro, i Santi, ad aver capito la dimensione più bella e più profonda di della nostra Fede. Loro sono i nostri "Fratelli Maggiori", gli eroi di Dio, i campioni "prescelti tra gli uomini di ogni razza popolo e nazione, una moltitudine immensa che nessuno poteva contare" (Ap 7, 9a). E la Chiesa, oggi, ce li propone come "modelli di vita", perché anche noi, sul loro esempio, possiamo incontrare Cristo in terra, per condividerne poi, la Beatitudine in Cielo. Ci è di grande incoraggiamento (e consolazione!), pensare che in questa "schiera", ci sono anche i nostri cari: Genitori, parenti, amici, e tante altre persone che ci hanno preceduti nel Regno di Dio (E molti di loro, saranno certamente, anche *Santi*- seppur "Anonimi"!) e, magari, sono stati anche, nostri compagni nel percorso della vita. Questo alimenta la nostra fervida speranza: Essere un giorno anche noi, annoverati nel numero dei Beati, non tanto per i nostri meriti, ma soltanto per la grazia che il Signore Gesù ci ha meritato. Le beatitudini ci svelano il vero volto di Gesù, ne sono il "ritratto" più autentico, perché Lui - commenterà Benedetto XVI (Novembre 2006)- "In verità, è il "Beato per Eccellenza"; Se guardiamo bene: "È Lui il vero Povero in Spirito, l'Afflitto, il Mite, l'Affamato, l'Assetato di Giustizia, il Misericordioso, il Puro di Cuore, l'Operatore di Pace, è Lui il Perseguitato a causa della Giustizia!" E tutto questo Mistero, trova pieno compimento, nella sua Morte e Risurrezione, un "Mistero" che ci invita alla Sequela, e i Santi, sono stati gli "antesignani" in tutto questo, i primi a comprendere che con Gesù, l'impossibile diventa possibile: "Anche un cammello, può passare per la cruna di un ago" (Mc 10, 25), e con il suo aiuto ci ha dato la possibilità di diventare perfetti: "Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro Celeste" (Mt 5, 48). Certo  non mancheranno le difficoltà e i momenti scoraggiamento: "Beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno..." (v 11a), ma come Chiesa, non dobbiamo temere la povertà, le calunnie, le persecuzioni, che ormai, sappiamo, possono venire da una società, sempre più "scristianizzata", spesso solo attratta: dal benessere materiale, dal possesso, dal potere, e dal successo! San Paolo ci ricorda che: "Quello che è debole..., ignobile e disprezzato per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti..., e ridurre al nulla le cose che sono" (1 Cor 27-28). I "Santi" (lett.: "*Separati"*), sono coloro che vivendo "Contro- Corrente", mai asserviti alla mentalità del mondo, attraverso le Beatitudini, sono riusciti a procurarsi la vera "Carta d'Identità" del Cristiano, l'autentico (diremmo oggi!) "Green pass", per il Paradiso. Saremo anche noi, candidati a divenire "Concittadini dei Santi", nella Gerusalemme Celeste, se sapremo far trasparire nella quotidianità della nostra vita, il vero volto di Gesù! Coraggio, dunque, se ci sono riusciti loro, possiamo riuscirci anche noi! In questo, ci avvaliamo della loro piena "Comunione", che non solo condividono con Dio: "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio" (v 8), ma anche con noi tutti. Che la Vergine Madre, Regina di tutti i Santi, ci aiuti in questo anelito verso il Regno. Giungano a tutti, gli Auguri più cordiali, in questa "Solennità di tutti i Santi, e viviamo con gioia, questa meravigliosa Festa, nella comune ricorrenza dei nostri giorni "Onomastici"! Buona e santa giornata a tutti.


di Spazio autogestito dalla parrocchia 'San Giuseppe' Mandatoriccio Mare | 01/11/2025

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