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Mandatoriccio (Cosenza) - La priorità di Dio: soccorrere chi è nel bisogno


di DON MICHELE ROMANO - Sono molti gli episodi Evangelici, in cui Gesù rimprovera apertamente i farisei, per la loro ipocrisia! Anche nel Vangelo di oggi (Lc 14, 1-6), tutto il discorso, viene centrato su questa domanda fondamentale, che Gesù rivolge loro: "È lecito o no guarire di sabato?" (v 3). Segue una significativa, quanto imbarazzante,
annotazione di Luca: "Ma essi tacquero" (v 4a).  Questo ci dice, quanto spiace a Dio, questo peccato di falsa apparenza, e di inganno presuntuoso! Dio ama gli umili e i semplici di cuore, ma respinge l'animo doppio ed ogni forma di falsità. Nella casa del fariseo, dove Gesù era invitato a pranzo, in giorno di sabato, c'era anche un malato, che voleva essere guarito. Ma la mera osservanza della Legge ebraica, e la presunzione sciocca di possedere una condotta impeccabile, colpisce e "spiazza" i farisei. Tuttavia, Gesù, non si lascia "imprigionare" dal formalismo di una Legge, per Lui è prioritario (e lo farà subito!) restituire la salute a quel poveretto. Consapevoli della loro condotta ipocrita: "Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato? (v 5), i farisei, sono costretti al silenzio. Il sarcasmo di Gesù, ci insegna che non possiamo far finta, di vivere i comandamenti in modo legalistico e vuoto, non possiamo "prendere in giro" il Signore, che "vede" e "scruta" il nostro cuore e la nostra mente! Ecco perché, con forte determinazione, Gesù: "Lo prese per mano, lo guarì e lo congedò" (v 4a) L'ammalato del Vangelo di oggi, era un povero uomo che soffriva di idropisìa, una malattia assai pericolosa, il cui sintomo, è avere una grande sete.  Ma più tu bevi, più la sete aumenta, gonfiando l'idropico. Quest'uomo malato, sembra essere proprio, l'immagine nello specchio dei farisei: Anche loro sono assetati di vita, di Dio, ma nessuna bevanda, della loro pratica religiosa, li "disseta", anzi li "gonfia" sempre più di invidia e livore contro Gesù! Quante conseguenze pericolose generano: la falsità e l'ipocrisia; Invece come sarebbe auspicabile che noi tutti, vivendo nella Verità, potessimo meritare, la stessa lode, che Gesù un giorno, ha riservato a Natanaèle: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità" (Gv 1, 47). Auguro a tutti di cuore, di trascorrere una serena e santa giornata.


di Spazio autogestito dalla parrocchia 'San Giuseppe' Mandatoriccio Mare | 31/10/2025

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