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Mandatoriccio (Cosenza) - La legge, senza amore, è 'schiavitù'


di DON MICHELE ROMANO - Il brano Evangelico di oggi (Lc 13,  10-17), ci mostra Gesù, che si trova ad insegnare in una Sinagòga, dove, fra gli altri, si trova anche una donna inferma da 18 anni, posseduta da uno spirito che la costringeva a stare "curva, al punto che non riusciva in alcun modo a stare dritta" (v 11). Appena Gesù la vide, la chiamò a sé, e mosso a compassione, "le impose le mani", e le disse: "Donna, sei liberata dalla tua malattia" (v 12). E qui immediatamente, registriamo la violenta reazione del capo della Sinagòga, che rimprovera Gesù e la folla, invitando tutti a farsi guarire nei giorni lavorativi, e non di Sabato! Ma la risposta di Gesù, non si fa attendere:
Lo definisce, innanzitutto, "Ipocrita...!"  che pone, cioè, l'osservanza formale della Legge, al di sopra della compassione e della vita umana. Poi, Gesù, come a voler rafforzare il suo dire, reagisce, evocando anche la pratica corrente dei contadini, di abbeverare il bue o l'asino anche di Sabato! Ora, fa capire Gesù, se si fa un gesto del genere (alias: "un'eccezione"), per la vita di un animale, ma a maggior ragione lo si deve compiere per una Persona. Anche più avanti, infatti, nel capitolo 14, Gesù, sempre durante un pranzo Sabbatico, in casa di un fariseo, ricorda il buon senso, che spinge ad estrarre da una buca ("pozzo") un figlio o un bue, (lì) caduto per un incidente (Lc 14, 1-6). Ora, la guarigione di questa donna, metàfora di una umanità piegata dal peccato e dalla sofferenza, è un segno concreto della venuta del Regno, che non solo libera ognuno di noi, da ogni sorta di oppressione e sofferenza, ma nel contempo, denuncia l'ipocrisia di tanti, che ancora oggi, quali "nuovi Farisei", privilegiano il rispetto formale della Legge, ignorando la compassione e l'inestimabile valore della vita umana. In questa guarigione operata oggi da Gesù, dove l'Evangelista Luca, impiega i Verbi: "Tenere inferma" ("Prigioniera"), e "Liberare", si evidenzia, in tal modo, un chiaro riferimento alla teologia, che soggiace ai Verbi: "Legare e Sciogliere", usati nel testo originale, dove viene messa in risalto, persino, la durata di questa grave condizione: Per ben 18 anni" ( v 11a). Il brano, intende sottolineare che, la vera gioia, nasce dall'incontro con il Signore, che ci libera da ogni oppressione e sofferenza, mettendoci anche in guardia, perché una interpretazione rigida della Legge, tipicamente "farisaica", porta solo a soffocare l'esistenza, insegnandoci che la vera Legge, è quella dell'Amore, della compassione, e della reciproca cura. Siamo tutti invitati a non lasciarci "piegare", dalle ideologie e dalle leggi, che ci opprimono, ma a cercare e vivere sempre, nella libertà e nella vita, che il Signore ci offre. Dobbiamo farci sempre, "imitatori di Dio", come figli carissimi, che camminano nella Carità, allo stesso modo in cui "Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi" (Ef 5, 2), perché la vera Fede, non è mai adesione ad un insieme di norme, bensì una relazione di Amore e Compassione, che ci rende "prossimi", per liberare ed aiutare ogni nostro fratello! Auguro a tutti di cuore, una santa giornata.


di Spazio autogestito dalla parrocchia 'San Giuseppe' Mandatoriccio Mare | 27/10/2025

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