di DON MICHELE ROMANO - Nel Vangelo di oggi (Lc 12, 49-53), ascoltiamo da Gesù, delle dichiarazioni, a dir poco severe, e alquanto scioccanti: "Sono venuto a gettare fuoco sulla terra..." (v 49); "Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione" (v 51). Una divisione, tuttavia, necessaria e "purificatrice", perché: la Verità, crea divisione verso la bugia; la Carità verso l'egoismo; la Giustizia verso l'ingiustizia, ecc.! Noi siamo tutti, un misto di bene e male: a noi, quindi, la scelta! Certo, La Fedeltà è scomoda, per cui spesso siamo tentati a farci un Vangelo ed un Gesù: a nostra misura e piacimento! Ma Gesù, è serio! Non ammette compromessi, o posizioni accomodanti. Lui è la Verità, per cui non accetta, la nostra tiepidezza spirituale. La fedeltà, si sa, esige coraggio, "lotta" ascetica, e "violenza" su noi stessi. Gesù pronuncia queste parole con forza, perché ormai conosce la sorte che lo attende (E che Lui definisce: il suo "Battesimo"), e vuole che anche i suoi discepoli, assumino posizioni precise, anche se questo provocherà dolorose lacerazioni. È vero, sono proposte "radicali", che richiedono risposte radicali. Senza esitare, tante volte, occorre preferire Cristo, ad amici e familiari. Non per nulla, il vegliardo Simeòne, presenterà Gesù: "Come segno di contraddizione" (Lc 2, 34). Quando ci si trova schierati dalla parte di Cristo e del Vangelo, purtroppo, ci sono dei costi alti da pagare: strappi e lacerazioni: "D'ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone saranno divisi...: padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera con nuora e nuora contro suocera" (vv 52-53), lacerazioni che annullano tutti i nostri comodi compromessi. Il vero Cristiano, si trova così a urtare, non solo le situazioni e gli equilibri familiari, ma spesso anche le strutture sociali, perché possiede il coraggio di saper osare, il coraggio della denuncia. Appartenere a Cristo, esige che, anche noi, in una rinnovata Vita Pasquale, sappiamo condividerne Morte e Risurrezione. San Giovanni Bosco, affermava: "In Paradiso, non si va in carrozza!" Ebbene, essere Cristiani, non è assolutamente semplice, e chi ne professa la Fede, conosce le difficoltà, del non essere accolti. Mi colpiva recentemente, nel bel mezzo della guerra in Ucraina, in un programma Televisivo, un signore che riportava questa grave espressione latina: *Si vis Pacem, para Bellum*- Ovvero: "Se vuoi la pace, prepàrati alla guerra". È la guerra tipica del cristiano, chiamato a vivere la propria vita, in quella continua *"lotta interiore"*, che solo può manifestare la bellezza e la verità della sua Fede. Ci consoli il fatto, che in questa "guerra", non siamo soli, il Signore è sempre al nostro fianco.
Esempi luminosi, sono stati i tanti Martiri, che hanno saputo "lavare le loro vesti, rendendole
candite nel sangue dell'Agnello" (Ap 7, 14). Essi, sono proprio coloro che questa battaglia, l'hanno combattuta, fino al sacrificio della vita! La dimensione della persecuzione, che anche San Paolo ha vissuto: "Ho combattuto la buona battaglia..., ho conservato la fede" (2Tm 4, 7), diventa propria di chi, con la sua vita, annuncia questa conflittualità, che ci condurrà: dall'uomo vecchio, ad una vita rinnovata! Auguro a tutti, e di cuore, una serena e santa giornata.
di Spazio autogestito dalla parrocchia 'San Giuseppe' Mandatoriccio Mare | 23/10/2025
Cariati: Inaugurato il monumento al Servo di Dio Mons. Alessandro Vitetti
Cosenza, 23/10/2025
di Redazione
Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.
Copyright © 2008 - 2025 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions
Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it