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Mandatoriccio (Cosenza) - Gli altri nove dove sono?


di DON MICHELE ROMANO - Volendo "attualizzare", la parola del Vangelo di oggi (Lc 17, 11-19), possiamo considerare i tanti "emarginati", i
nuovi "Lebbrosi" del nostro tempo, che ancora, cioè, troviamo per le strade del nostro mondo. "Poveri", che ancora oggi, devono "gridare forte", per farsi ascoltare, perché emarginati da una società che li rifiuta (e Dio non voglia che, qualche volta, questo avvenga anche nelle nostre Comunità Ecclesiali): Immigrati, tossicodipendenti, malati di AIDS, disoccupati, closhard, ecc., che attendono di incrociare il nostro sguardo di amore e di solidarietà, come quello di Gesù, per essere sollevati nella loro sofferenza, con l'offerta di una collaborazione disinteressata e gratuita, a tutti i loro bisogni. Ai tempi di Gesù, i Lebbrosi, erano persone che facevano parte della categoria degli emarginati ed eslusi dalla società: Simboli di grave impurità, tant'è che non potevano entrare nei centri abitati, e né potevano avvicinarsi alle persone! Gesù, oggi, ne guarisce dieci, che trovano la forza di andare da Lui, gridando "ad alta voce: Gesù, maestro, abbi pietà di noi!". Chi è nel bisogno, non si vergogna di "gridare", e di "osare", infatti, vanno incontro a Gesù per incontrarlo, pur nel rispetto della Legge di allora, all'ingresso di un villaggio, "si fermarono a distanza" (v 12b). Gesù, ascolta il loro grido, e dà loro un messaggio di speranza: "Andate a presentarvi ai
sacerdoti" (v 14 a). Sì, perché erano loro, i sacerdoti, che dovevano, secondo la Legge, dare una certificazione dell'avvenuta guarigione! Ora, tra questi Lebbrosi sanati, uno era Samaritano, mentre gli altri nove, erano Giudei. Purtroppo, dobbiamo ricordare, che i Samaritani, erano da tutti disprezzati e ritenuti impuri ed eretici, e non correva buon sangue tra di loro e i Giudei (Vedi quanto è accaduto al pozzo di Giacobbe: "Come mai tu - Gesù - che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna Samaritana" (Gv 4, 9a), eppure, proprio uno di loro, un Samaritano, uno considerato "pubblicano"
(cioè - "peccatore pubblico"!), ritenuto, lontano da Dio, sarà l'unico che, ritornato, dopo essere stato "guarito, lungo la via", mentre cioè, si recavano al Tempio,  dal Sacerdote, riconosce in Gesù, il Figlio di Dio, il suo Salvatore, e gli manifesta tutta la sua gratitudine: "Si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo" (v 16). Gesù, a questo punto, manifesta, con un dire quasi sarcastico, tutta la sua meraviglia: "Non ne sono stati purificati dieci? *E gli altri nove dove sono?* (v 17). C'è chi ha voluto, anche simpaticamente ironizzare: Gesù avrà potuto anche pensare: "Non mi sarò mica sbagliato?" Gli altri nove, fa intendere Gesù, sono stati sì, guariti nel corpo, ma non purificati nello spirito! Ecco, questo ci dice, miei cari, che tutti sappiamo chiedere, ma raramente sappiamo ringraziare. Forse lo sanno fare meglio di noi, i tanti che consideriamo "peccatori", moderni "Samaritani!" Ma prendiamo consapevolezza, che siamo tutti intaccati dalla "Lebbra del Peccato", siamo tutti bisognosi di accogliere la mediazione Sacerdotale
("L'Assoluzione" del Sacerdote!), per avere la certezza del Perdono di Dio. E poi, soprattutto, saper sempre ringraziare Dio, perché tutti siamo stati "guariti" (nel Corpo) e "salvati" (nell'Anima), da Cristo, nostro Redentore!
A tutti, giunga l'Augurio, di una buona e santa domenica.


di Spazio autogestito dalla parrocchia 'San Giuseppe' Mandatoriccio Mare | 12/10/2025

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