Dopo le sue precedenti affermazioni nella narrativacon i racconti: Il profumo dell'erica…; Alcuni giorni al mare… e Aspettando il Natale… che fanno parte rispettivamente di tre Antologie dal titolo: "Racconti Calabro Lucani 2022", "Racconti di Viaggio 2022" e "Storie e Leggende di Natale 2023",
l'Autore, storico e documentarista Franco Emilio Carlino di Mandatoriccio si afferma nel "Concorso Idee e proposte per la cultura italiana”. Il suo testo: "Cultura e Condivisione la giusta "relazione" per dare senso all'eccellenza nella nuova Città di Corigliano Rossano come forma di integrazione sociale" è stato selezionato insieme a quelli di altri autori e farà parte di un'antologia che sarà pubblicata dalla Casa Editrice Historica Edizioni di Franco Giubilei di Cesena.
Con tale risultato, Carlino, Autore di numerosi articoli e di una vasta bibliografia di saggi sulla storia locale e sulla genealogia di alcune famiglie nobili di Rossano,è ora alla sua quarta selezione nei Concorsi di Historica Edizioni e conferma il forte rapporto sentimentale con la sua Terra e la Calabria, oltre che il grande interesse per la ricerca storica, documentaristica, biografica e antropologica.
Rossanese di adozione, l’autore è Socio Corrispondente dell'Accademia Cosentina, Socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e Componente del Comitato Scientifico dell'Università Popolare Rossanese.
La consegna degli attestati agli autori selezionati si terrà nel corso dell’evento di premiazione nella giornata di sabato 20 settembre alle ore 15 al Circolo Aurora in Corso Garibaldi 80 a Forlì nell'ambito del "Festival Forlivese.
Nella premessa al testo selezionatol’Autore s’interroga sulla cultura della sua Città e dice: “Cauto e dubbioso, a tratti esitante, mi guardo intorno prima di dare una risposta, innanzitutto a me stesso, in modo da fugare ogni dubbio, circa la mancanza di cultura nella nostra nuova Città. Poi, fiducioso e determinato, ma anche soddisfatto, per quanto negli anni realizzato, ripenso che non è la cultura che manca alla nostra Città, poiché quella esistente oltre ad essere millenaria è anche prestigiosa viste le antiche radici greco-bizantine. E quindi mi domando ancora cosa ci manca per migliorare la qualità della vita? La risposta viene da sé, manca qualcosa, che possa farci fare il salto di qualità, in modo che la cultura fruibile venga fuori nel suo smisurato valore al servizio della nuova comunità, anche come forma di integrazione sociale. Del resto è noto, la nuova Città è sì ricca di molte Associazioni culturali ed il tessuto sociale è intriso di cultura, ma il nuovo Centro Urbano derivante dalla recente fusione, non è ancora completamente omogeneo circa il profilo culturale, molti sono i gap da superare, ragione per la quale la cultura esistente risulta spesso autoreferenziale, individualista, non accessibile a tutti, incapace e inadeguata ad armonizzare una vera integrazione del suo stesso contesto sociale. Quindi, visti alcuni segnali non proprio incoraggianti, credo, si rende necessario e improcrastinabile trovare gli strumenti necessari per attivare nuove proposte per una vera cultura integrante. […]”.
Tra le proposte che emergono dallo scritto selezionato […] il fiorire di pubblicazioni editoriali, con tanti volumi riguardanti anche la microstoria, ma che quasi sempre registrano una breve durata, e sempre circoscritta al momento della loro presentazione, senza poi avere una efficace ricaduta in particolare nella scuola, l’anello più importante per il futuro della stessa comunità. Questo rappresenta un evidente punto di criticità. "Al riguardo - scrive Carlino - sarebbe perciò utile che le case editrici pensassero anche a delle forme di collaborazione con le scuole per orientare gli alunni alla conoscenza della storia locale proponendone lo studio, facendone conoscere gli autori, con l’organizzazione di appositi incontri o tavole rotonde su temi individuati e condivisi. La stessa cosa si può dire delle biblioteche, a parte qualche sporadico episodio di buona volontà indirizzato ad incrementare la lettura, ma ancora insufficiente per conseguire i livelli culturali auspicati. Per migliorare la cultura della nostra città questo non basta. Dobbiamo spingerci oltre e verso una ricaduta positiva della proposta effettuata. Ecco perché credo sia utile lavorare insieme per trovare le giuste strategie. Per esempio, una cosa importante potrebbe essere dedicarsi alla conoscenza della propria lingua, a maggior ragione oggi che la Città unica si compone di due grandi città una di provenienza greco bizantina, con un suo dialetto e l’altra di provenienza ausonica, quindi non greca, con un altro dialetto. Stessa cosa dicasi per la storia, l'arte e le usanze dei due luoghi. Il confronto su questi temi deve essere serrato, coinvolgendo le scuole ai diversi livelli con esperienze e progetti mirati se si vuole raggiungere una vera integrazione culturale senza tuttavia né demonizzare e né mortificare le diverse peculiarità di origine".
di Redazione | 16/09/2025
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